Caso Aldo Moro – I dubbi che permangono
Certo che di dubbi, su come siano andate le cose la mattina del 16 Marzo 1978, ce ne sono. Trentacinque anni e sembra ancora ieri. Nonostante siano stati versati fiumi d’inchiostro, parrebbe proprio che le due gocce essenziali siano rimaste nella penna di qualcuno/a.
Avviso importante: chi s’attende l’ennesima ricostruzione dei fatti, termini pure qui la lettura del presente articolo poiché non la troverà. Qui si vuole solo usare la logica e qualche informazione poco nota al grande pubblico, di quelle che, sì, circolano ma non fanno rumore. Poniamoci delle domande e diamoci delle risposte: Aldo Moro era o non era un fedele cattolico? Risposta: ovviamente sì. Seconda domanda: era o non era amico intimo di papa Paolo VI? Risposta: certo che lo era. Terza domanda: si dice che andasse a messa quasi ogni giorno, preferibilmente presso la chiesa sita in Piazza Giuochi Delfici. Risposta: così pare. Altra domanda: si dice che Moro sedesse a bordo della Fiat 130 assieme a due carabinieri: Domenico Ricci (autista 42enne) ed Oreste Leonardi (storico responsabile della sicurezza di Moro, 52enne). Risposta: sì, così è stato detto. Domanda: la loro auto era a sua volta scortata da un’Alfa Romeo con a bordo tre ragazzi della polizia (Raffaele Iozzino 23, Giulio Rivera 24, Francesco Zizzi 30). Risposta: esattamente così.
Ennesima domanda: furono sparati 91 proiettili di cui: 30 andati a vuoto, 27 sulla Fiat e 34 sull’Alfa Romeo. Complessivamente i colpi mortali furono 45, più precisamente: l’appuntato Ricci, 8 colpi; il maresciallo Leonardi, 9 colpi; l’agente Rivera, 8 colpi; il vicebrigadiere Zizzi; 3 colpi, e l’agente Iozzino; 17 colpi, corretto? Risposta: i risultati lo confermano. Domande finali: è plausibile ritenere che un uomo possa uscire illeso da un tale volume di fuoco, senza riportare nemmeno un graffio, mentre altri cinque vengono imbottiti di piombo? Risposta: difficile ma probabile. Possibile che un pio come Aldo Moro non avesse ritenuto quantomeno d’obbligo rivolgere due righe in onore agli uomini che hanno dato la vita per salvare la sua? Risposta: quasi impossibile crederlo. Possibile che, qualora avesse veramente assistito alla carneficina di Via Fani, non gli fosse (ad Aldo Moro) passato per l’anticamera del cervello di chiedere almeno notizie sul loro stato di salute? Risposta: sì ma non lo ha fatto.
Domanda: Aldo moro era prigioniero presso un luogo segreto conosciuto solamente dai membri delle BR? Risposta: no! Era tenuto sotto controllo anche dai carabinieri, di leva. Chi osa affermare ciò? Solamente un tale Ferdinando Imposimato, già Presidente Onorario Aggiunto della Suprema Corte di Cassazione.
Conclusione: cosa è cambiato dopo la scomparsa di Moro? Risposta: vi fu quello che si usa definire il “divorzio” tra Tesoro e Banca d’Italia.Fantascienza? Valutate voi.Solo Maria ci può proteggere Affidatevi a lei.Dopo aver convinto il Papa a fare il Giubileo magari illuminerà qualche magistrato sulla via della verità che manca da decenni.
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