Renzusconi… e la continuità ideale tra il “vecchio berlusconismo” e il “nuovo renzismo”
Manca qualcosa di fondamentale per capire cosa è perché stia avvenendo (non certo da oggi) nel nostro Paese, in materia di informazione.
Il cosa è sotto gli occhi di tutti: l’aberrazione di un sistema (specie televisivo – che è quello che più conta in termini di influenza, fino al plagio della pubblica opinione) in cui, con protervia e arroganza, si è consumato in passato e si tenta ancora oggi di consumare persino il delitto di epurazione.
Il perché è un po’ più sfuggente. Ma, peggio ancora, incomprensibile se si omette di denunciare una realtà sempre più evidente: il nostro non è un Paese libero! O meglio, il nostro Paese – piattaforma strategica geo-politica imprescindibile nel controllo del mediterraneo (come asseriva impudicamente e pubblicamente Licio Gelli) – non può permettersi governi davvero sovrani.
Solo così si può spiegare la continuità ideale tra il “vecchio berlusconismo” e il “nuovo renzismo” che si palesa nella prassi con manifestazioni identiche, tra cui, appunto, le epurazioni (effettuate o anche solo pensate). Ed è in questo unico modo che si spiega pure l’ondivaghismo parlamentare di inquietanti personaggi, spesso non estranei a rapporti con mafie e massonerie.
Matteo Renzi è in tutta evidenza la carta di sostituzione di Silvio Berlusconi, nello stesso e unico processo di sottomissione del Paese al Piano di Rinascita Democratica, riveduto e corretto:
“Via i partiti dalla Rai, via dalle nomine nei Cda. L’ho detto a Servizio Pubblico, ma lo diciamo fin dalla Leopolda” (19.4.2012).
“Costi quel che costi, io ho intenzione di togliere la Rai ai partiti. Se siamo rottamatori vuol dire che lo siamo non per finta. Io non ho mai parlato con i vertici Rai e trovo folle che ora si pensi che la Rai sia nelle mani del Pd. La Rai non è né dei sindacalisti né dei candidati dei partiti che mettono bocca sui nomi anche delle ultime nomine” (16.5.2012).
“Il Pd deve tener fuori l’interesse del singolo partito e portare dentro la Rai politica con la P maiuscola. Una sfida alta, senza interessi di bottega, superando il piccolo cabotaggio di quei politici che cercano di avere un servizio in più nel tg regionale delle 22” (14.4.2014).
“Niente paura. Il futuro arriverà anche alla Rai. Senza ordini dei partiti. Io non ho mai incontrato né il presidente né l’Ad della Rai. Voglio che sia di tutti e non dei partiti, perciò non metterò mai bocca su palinsesti, conduttori e direttori,ma anche la Rai deve fare la sua parte in questa operazione di redistribuzione” (13.5.2014).
“Fuori i partiti dalla Rai, mai più nomine politiche. In passato i partiti hanno già messo troppo bocca sulla Rai. Io invece non metterò mai il mio partito nelle condizioni di prendere decisioni sulla Rai” (19.5.2014).
“A quelli che vogliono fare carriera in Rai dico : state lontani da me perché in questi termini non conto niente…” (1.6.2014).
“La Rai va tolta ai partiti per ridarla al Paese” (30.7.2014).
“La Rai non è il posto dove i singoli partiti vanno e mettono i loro personaggi, ma è un pezzo dell’identità culturale ed educativa del Paese” (22.2.2015).
Dopo di che… “alla Rai, ha sistemato il suo ghost writer Guelfo Guelfi, l’ex segretaria di Orfini, Rita Borioni,e l’amico leopoldiano Antonio Campo Dall’Orto, e ha lasciato che FI e Ncd facessero altrettanto evitando accuratamente il benché minimo esperto di tv. (Esci da quel corpo – Marco Travaglio – Il Fatto Quotidiano del 13 agosto 2015)
Di fronte a tanta doppiezza e impudenza di cos’altro abbiamo bisogno per capire le ragioni della mancata riforma del servizio pubblico televisivo? E’ la più colossale truffa politica di tutti i tempi! Questa è la verità! La vera nuda, cruda e tragica Verità: in Italia abbiamo un servizio pubblico televisivo alle dipendenze di equivoci ed opachi politicanti, che si guarda bene dal dare notizie vere, mentre continua ad ammorbare le case degli italiani con monotona propaganda e sistematica omissione di servizio.
Da un lato si strumentalizzano fino all’inverosimile vicende come quella di Quarto, dall’altro si oscurano notizie scomode di reati molto più gravi e molto più diffusi che riguardano l’impresentabile classe di governo imposta al Paese.
E, per dirla in maniera ancora più inquietante, da una parte si inculca il terrore senza chiarimenti autentici ed esaustivi sulle effettive origini e componenti di un terrorismo dilagante col chiaro scopo di sottomettere gli animi con la paura, dall’altro spariscono (nella nostra televisione) letteralmente eventi di portata internazionale, col chiaro intento di non far emergere e soffocare qualsiasi istanza seria e dovuta di conoscenza e informazione.
Vado al concreto, per spiegarmi meglio, con un solo esempio e la lascio a una immagine più che alle parole, con una domanda che chiede risposta: se parlo così di televisione, è “dietrologia” la mia, o si può, a ragione, parlare di dietro l’o.g.i.a. (l’organizzazione del grande inganno audivisivo?
Adriano Colafrancesco – acolafran@gmail.com
“Un fiume di persone contro il TTIP, il Trattato di libero scambio in corso tra Stati Uniti e l’Ue. Così si presenta oggi Berlino, dove più di 250 mila persone sono scese in strada e in corteo per protestare contro il trattato”(*)