Comunicato dell’Assemblea fiorentina contro il vertice NATO prodotto dopo la manifestazione del 25 novembre 2015 a Firenze
Le vostre guerre, i nostri morti. Basta NATO
Il 25 novembre 2015 a Firenze oltre 800 persone, in un pomeriggio infrasettimanale, sono scese in piazza rispondendo all’appello dell’Assemblea Fiorentina contro il Vertice Nato. Dietro lo striscione iniziale, “VOSTRE LE GUERRE, NOSTRI I MORTI – BASTA GUERRE, BASTA NATO”, che ribadiva con forza l’opposizione alla ricetta di un’ennessima “guerra necessaria” nella quale tutti dovremmo arruolarci nel nome delle vittime della strage di Parigi, in tanti hanno chiaramente espresso il rifiuto alle politiche belliche.
Se il sindaco di Firenze Nardella ha cercato di definire il vertice NATO come un “convegno di pace”, vanto per la città di Firenze e per i fiorentini, le centinaia di persone scese in piazza hanno dimostrato come questa propaganda ipocrita non sia servita denunciando invece il ruolo della NATO come principale strumento di aggressione dell’occidente, ieri nei balcani, poi in Afghanistan, Iraq e adesso in Siria. Un vertice di guerra, presieduto da chi le guerre le fa, le foraggia, le finanzia, arma bombardieri ed eserciti e proprio dalle guerre trae affari e benefici. Il corteo ha espresso la propria solidarietà a chi lotta nei territori contro l’occupazione militare, come in Sardegna con le numerose e nocive basi Nato, ed in Sicilia dove da anni i comitati popolari No Muos si battono contro l’installazione dei radar statunitensi. Il numeroso spezzone studentesco ha denunciato i continui tagli all’istruzione e al diritto allo studio, mentre ogni anno aumento le spese militari e dove è sempre più presente la cultura della guerra, della “difesa” e della collaborazione con le industrie militari, ribadendo con lo striscione “Fuori le divise dalle scuole” la solidarietà agli studenti del liceo Alberti sgomberati “manu militari” -giustappunto- da Digos e celere.
Forte e chiaro è stato anche l’appoggio a chi in Medio Oriente resiste e combatte l’ISIS pagandone un duro prezzo di sangue, come la resistenza della sinistra rivoluzionaria curda in lotta per la costruzione di un modello sociale inclusivo, che rifiuta le differenze etniche, religiose, di genere, basato sulla solidarietà e la cooperazione, libero dalle maglie degli stati e del fondamentalismo religioso, così come si è ribadito il diritto del popolo palestinese a vivere in pace sulla propria terra, occupata e strangolata dal sempre più feroce apartheid dello stato d’Israele.
Se qualcuno pensava, come il questore di Firenze, che il sentimento di “paura”, la logica dell’emergenza e dell’unità nazionale, avesse fatto il gioco di chi cerca di creare consensi per nuove guerre, per fomentare xenofobia, retate e razzismo e mettere a tacere qualsiasi voce non allineata, mentre chi ci governa si riunisce e banchetta decidendo nuove missioni militari, nuovi tagli ai servizi e nuovi sacrifici, la manifestazione di ieri sera è stata la dimostrazione di come in tanti non siano disposti a tacere, a credere alle loro menzogne, ad “arruolarsi” nelle loro guerre.
Assemblea fiorentina contro il vertice NATO