Iraq. Doppio gioco sionista – Istruttore e consigliere del Mossad scoperto ed arrestato fra i “ribelli”

Lunario Paolo D'Arpini 27 ottobre 2015

doppio gioco di sion

Il premier israeliano Netanyahu non parteciperà’ alla riunione dei denominati “ribelli siriani” , prevista a Gerusalemme questa settimana, per evitare di far infuriare il presidente Putin. “Questo non è il miglior momento per far infuriare Putin”, hanno riferito fonti israeliane rimaste anonime, citate dall’agenzia libanese Al-Ahd.

A questa riunione programmata da tempo parteciperanno alcuni dei leaders dei gruppi denominati “ribelli” siriani e vi sarà la partecipazione del ministro della Difesa israeliano Moshe Yaalon.

Nonostante questo, la notizia di questa conferenza di tale genere da tenersi in Israele e l’informazione di una possibile partecipazione di Netanyahu rischia comunque di provocare le ire del mandatario russo e questo ha obbligato le autorità’ israeliane ad annullare l’evento all’ultima momento ed a richiedere ai leader dei denominati “ribelli siriani” di non partecipare all’evento.

Le fonti intervistate dall’agenzia libanese riferiscono che il timore degli israeliani di suscitare una dura reazione della Russia ha spinto le autorità’ di Israele a domandarsi se sia il caso di continuare a manifestare pubblicamente un aperto appoggio di Israele ai “ribelli siriani”.

Nonostante questo Israele continua a mantenere stretti legami con alcuni dei gruppi di miliziani takfiri che operano in Siria e continueranno ad averli anche se sarà necessario occultare questi rapporti di collaborazione davanti all’opinione pubblica.

Il denominato “Esercito Libero di Siria” (ELS) gode dell’appoggio degli USA e di Israele ed i suoi miliziani, i quali da ultimo hanno realizzato un accordo per un fronte comune con il gruppo di Al-Nusra e dell’ISIS, vengono assistiti e riforniti in Israele e lo stesso Netanyahu si è recato a visitarne i feriti ricoverati presso ospedali israeliani dove vengono ricoverati e curati dopo essere stati prelevati con gli elicotteri dalle zone dei combattimenti. Israele ha sempre manifestato il suo appoggio ai gruppi che combattono in Siria per rovesciare il governo di Bashar al-Assad, considerato da Israele un regime nemico dello stato di Israele al pari dell’Iran e degli Hezbollah libanesi.

(Dall’inizio della crisi si calcola che oltre 1300 miliziani dei gruppi dell’ESL o di Al-Nusra sono stati ricoverati negli ospedali israeliani.

L’intervento diretto russo in Siria ha bloccato questa attività ed ha crearto sconcerto nelle autorità israeliane che avevano intensificato gli sforzi per arrivare al rovesciamento di Assad. Gli israeliani vedono con sgomento che i miliziani da loro protetti e curati vengono duramente bombardati ed attaccati dalle forze congiunte russo-siriane ed all’aviazione israeliana non viene consentito di sconfinare nello spazio aereo siriano per appoggiare i miliziani takfiri, come abitualmente facevano prima dell’intervento russo.

Come se non bastasse, al governo israeliano è arrivata la notizia imbarazzante che un loro alto ufficiale, il generale di Brigata israeliano Yussi Elon Shahak, è stato catturato in Iraq dall’Esercito Popolare iracheno e, dopo un attento interrogatorio, ha confessato della cooperazione esistente tra il Mossad (servizio di intelligence di Israele) ed i dirigenti militari dell’l’ISIS, confermando anche come questa fantomatica organizzazione terrorista riceve aiuti logistici e finanziamenti, oltre che da Israele, anche da paesi della coalizione come Arabia Saudita, Qatar, Emirati Arabi e Giordania. I consiglieri militari israeliani aiutano l’ISIS ad elaborare i piani strategici e militari e ne dirigono gli spostamenti sul terreno di battaglia.

La notizia di questa cattura è stata trasmessa dal portale nord americano “Veterans Today”, solitamente molto informato sulle questioni strategiche e spionistiche che riguardano USA ed Israele. Questo creerà un’altro grosso problema da risolvere al governo israeliano che si muoverà decisamente per evitare che questa notizia venga diffusa.

Fonti: Hispan TV Veterans Today

Traduzione e sintesi: Luciano Lago – http://www.controinformazione.info/

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Commento di Vladimir Putin: “Putin ha confermato la sua volontà di abbattere il terrorismo, tornando a giustificare la strategia militare e di geopolitica che lo ha portato a intervenire in Siria. “Noi continueremo a fornire assistenza a tutti i paesi minacciati dai terroristi”. Una critica aperta verso la politica estera degli Stati Uniti è arrivata nel momento in cui ha affermato che non esiste alcun bisogno di fare distinzioni tra i terroristi moderati e non. “Perché fare questo gioco di parole e dividere i terroristi in moderati e non moderati. Qual è la differenza?”, ha detto il presidente russo. “Il successo nella lotta ai terroristi non può essere raggiunto usando alcuni di loro per rovesciare regimi che non piacciono, perché poi è solo un’illusione quella di poterli gestire in un momento successivo”

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