Mago Vladimir mette nel sacco i babbiani – Ridisegnata la geografia mondiale del potere
Quello in Siria costituisce il peggiore colpo che abbiano ricevuto storicamente, alla propria supremazia imperiale, gli Stati Uniti e la NATO. In sole tre settimane il potere militare russo li ha spiazzati totalmente . I loro gruppi di miliziani satelliti in Siria (armati ed addestrati dagli USA e dai loro vassalli turco-sauditi) continuano ad essere sterminati senza tregua nel corso delle 24 ore del giorno.
L’alto comando militare russo sovrasta la scena internazionale fornendo i suoi dati sulle operazioni in corso, inclusi i video e le mappe satellitari sulle incursioni operative delle proprie forze contro quello che rimane delle infrastrutture dello Stato Islamico e dei gruppi dei terroristi in fuga.
L’Esercito siriano ed i suoi alleati controllano la maggior parte dei territori e delle città che erano state infettate dai gruppi mercenari jihadisti. La stampa imperiale (sconfitta a sua volta nella guerra mediatica con il partito informativo russo) ha dovuto optare per il silenzio totale (meglio non menzionare i successi militari russo-siriani ed ignorare la rotta dei miliziani foraggiati dall’Occidente).
La coalizione imperiale capeggiata da Washington inizia a disintegrarsi. Il Canada ha annunciato che va a ritirarsi dalle operazioni in Siria e si ritiene che altre potenze seguiranno il suo esempio.
Obama, messo in scacco tanto dai falchi USA come dai falchi israeliani, continua ad essere isolato, solo e senza una risposta. I repubblicani e gli ultra conservatori lo perseguono accusandolo di essere un personaggio “inutile” che ha portato gli USA al loro peggiore fiasco militare.
Gli stessi media statunitensi saturano il pubblico con le tante testimonianze di alti comandanti militari del Pentagono e della NATO che riconoscono che il potere militare russo, la sua efficienza dimostrata sul terreno, li ha sorpresi e gli ha fatto perdere il protagonismo militare in Siria ed in tutto il Medio Oriente.
Come parte di questo scenario della sconfitta della strategia imperiale degli USA, l’Iraq si appresta a richiedere alla Russia che intervenga militarmente nel paese per sterminare allo Stato Islamico. Trascurando la pressione esercitata dagli USA per evitare che Putin prenda il controllo militare in Iraq come già lo ha fatto in Siria.
A sorpresa, Vladimir Putin riceve a Mosca Bashar Al Assad come un trionfatore. Come un gesto simbolico per annunciare al mondo la sconfitta del terrorismo in Siria. Questo mentre ancora gli Obama, gli Hollande i Cameron ed i Gentiloni (sic!) dichiaravano che fosse “precondizione l’abbandono di Assad dalla presidenza della Siria” per favorire non si sa quale “transizione politica”.
E questo avvenimento segna la perdita dell’egemonia militare dell’alleanza imperiale USA-Israele-NATO in Medio Oriente e sembra di essere soltanto agli inizi.
Le potenze europee, capeggiate dalla Germania, hanno rifiutato sistematicamente a Bruxelles tutti i programmi di un maggior coinvolgimento militare in Siria ed in Medio Oriente formulati da Washington. La dipendenza energetica e commerciale dell’Unione Europea con la Russia sarà l’arma mortale di Putin e di Mosca.
Il ridisegno (ed il posizionamento) geopolitico e militare della Russia in Siria e Medio Oriente è incomparabile. Sarebbe un assurdo tentare di tornare al vecchio e fallito status di bloccare ed isolare internazionalmmente la Russia.
Le nuove relazioni di forza militare lo rendono quasi impossibile: con cosa possono minacciare e ricattare la Russia oggi, gli USA e la potenze della NATO ?
Putin li aspetta tutti a Mosca. Con le redini del potere militare nucleare ben strette nelle sue mani. Per negoziare di sicuro. Si tratta esattamente di quello che vuole oggi il presidente russo. Ma questi negoziati devono avvenire da una posizione di forza e nei suoi stessi termini.
Questa è per adesso la sintesi strategica che emerge dalla sconfitta clamorosa dell’Impero USA-NATO-Israele in Siria ed in Medio Oriente.
Tratto da: El Espia Digital
Traduzione e sintesi: Luciano Lago