La “verità” sugli ebrei nella Germania nazista… ad usum Netanyahu
Tutti i Presidenti, politici, giornalisti e loro ‘intellettuali di servizio’, che in Italia come altrove hanno fatto leggi che puniscono per ‘antisemitismo’ chi condanna il sionismo , dovrebbero ora chiedere scusa e prendere atto della esistenza e operatività della ideologia sionista che persegue la Grande Israele (ma non possono farlo, sennò addio soldi dalle ‘loro’ banche e spazio sui ‘loro’ media ).
- Netanyahu ha detto una menzogna sul Gran Mufti di Gerusalemme, perché sa che da decenni la storia, come la legislazione internazionale, è da loro impunemente adattata ‘alla bisogna’ .
- Queste sue ‘esternazioni’ potrebbero comunque aiutare l’emergere di un po’ di verità. A parte i finanziamenti delle grandi famiglie sioniste dei Rothschild, dei Rockefeller, dei Sachs, ecc. che armarono la Germania Hitleriana e ne sostennero la politica…compresa la costruzione dei campi di concentramento per gli ebrei, è bene sapere anche che, fino al 1936, i capi sionisti si incontravano regolarmente con Goebbels e con lui decidevano la costruzione dei campi di addestramento per gli ebrei che dovevano essere inviati in Palestina, e siccome la stragran parte degli ebrei non intendeva lasciare le proprie attività e se ne sbatteva altamente dei progetti sionisti, insieme decidevano come ‘convincerli’ e fargli trovare ‘meno ospitale’ la vita nelle città occupate dai nazisti.
- La questione che oggi dovrebbe scandalizzare i politici, i giornalisti e tutte le persone dotate di valori etici, politici e morali, non sono le parole di un assassino messo al potere in Israele dalle banche e dalle multinazionali sioniste, quanto il martirio e il genocidio del popolo palestinese che è sotto i nostri occhi …
Fernando Rossi
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Commento di U.C.: “Poi Netanyahu ha rettificato dicendo che “no, Hitler voleva sterminare gli ebrei”. E ti pareva se il “povero” Bibi non veniva ripreso da “bravo scolaretto” a ripetere la “lezioncina” a memoria e a non dimenticarsela mai più…. Ma fa testo la PRIMA confessione e NON la “rettifica”. E questo per un motivo ben preciso: in Israele (e non solo) sanno benissimo che cosa è successo veramente nei lager tedeschi. Ma non bisogna dirlo, altrimenti tutto crollerebbe…”