Salvare gli ulivi centenari del Salento – Appello ai consiglieri regionali delle Puglie
I cittadini delle provincie di Lecce, Brindisi e Taranto in coordinamento permanente per la difesa degli ulivi rivolgono un Appello accorato a tutti i Consiglieri regionali per una forte levata di scudi a difesa degli ulivi del Salento.
Si sospenda immediatamente la mattanza inutile degli espianti,
si azzerino le sanzioni vessatorie e ingiuste a danno dei cittadini del Salento
e si prenda le responsabilità a non indurre migliaia di cittadini e famiglie sul baratro del fallimento economico creando il peggior dissesto sociale della storia e di tutti i tempi.
Urge un radicale cambio di rotta nel verso della cura del disseccamento e l’impegno per istituire sin da subito una commissione d’inchiesta interna alla Regione che affianchi la Magistratura per far luce sulle reali e gravissime inadempienze e omissioni e ristabilire il vero e pieno lume Scientifico e della Ragione ad oggi del tutto perso.
A tutti i Consiglieri della Regione Puglia
All’indomani della pubblicazione del nuovo assurdo piano d’intervento, e alla luce delle eradicazioni in queste ore in atto, tramite il quale si vorrebbe portare all’eradicazione di migliaia di ulivi si rivolge un accorato appello a tutti i consiglieri regionali per una immediata e decisa levata di scudi istituzionale: il consiglio regionale della Puglia discuta e prenda una ferma decisione nel verso della urgente e salvifica sospensione sine die degli espianti e delle immorali sanzioni entrambi previsti dal Piano Silletti bis e assuma responsabilmente la funzione, di difesa dei cittadini e dei loro lesi interessi economici e dei territori, del patrimonio arboreo, biologico e naturale in essi contenuti fermando la folle mattanza di ulivi del Salento.
Si invitano tutti i consiglieri regionali, ed in particolare i consiglieri salentini,a farsi promotori per l’urgente inserimento, nell’ordine del giorno del Consiglio regionale in calendario per martedì 13 ottobre, del punto di discussione sul Piano Silletti bis chiedendone l’immediata sospensiva, con lo stop agli inutili e drammatici espianti e al rischio di sanzioni che pendono rovinosamente sulla testa degli agricoltori che coscientemente si rifiutano di essere autori della mostruosa distruzione del Salento e di contro vogliono proseguire ad accudire i propri ulivi, nel rispetto dell’ambiente e della salute, con interventi e sperimentazioni che presentano quantomeno una riduzione dei sintomi. I contadini, l’olivicoltura il Salento tutto stanno subendo un incalcolabile danno d’immagine tradotto in ingentissimo danno economico situazione che si rischia ulteriormente di aggravare, a danno di decine di migliaia di cittadini e famiglie che stanno subendo da mesi e in queste ore il più macroscopico danno economico rappresentato dalla folle richiesta di espianto di piante vive e cariche di frutti, piante che rappresentano oltre a un immenso patrimonio affettivo e paesaggistico anche, talvolta, l’unica fonte di reddito e di sostentamento economico per decine e decine di famiglie e per le stesse comunità, un danno economico che senza dubbio affosserà le loro condizioni economiche, già messe a dura prova, creando uno scompenso sociale le cui ricadute sono indescrivibili; e di fronte al quale gli indennizzi sono una misera e ricattatrice offerta che offende e indigna.
Si rivolge un appello a tutti i consiglieri regionali perché sia istituita in Regione una commissione d’inchiesta non solo sugli aspetti scientifici, ma anche su tutti quegli aspetti burocratico-amministrativi che hanno permesso di giungere fino a questo punto con danni incommensurabili d’immagine a danno della regione Puglia tutta e i cui risultati siano posti a servizio delle indagini in corso da parte della Magistratura. I piani antixylella (ma non antidisseccamento) sono fondati sul riscontro di una esigua percentuale di piante sulle quali sarebbe stata riscontrato il batterio; ciò implica un riapprofondimento di tutta la vicenda al fine di individuare le carenze e gli interessi che sono alla base dello scandalo “Xylellagate” e che minaccia non solo il paesaggio ma l’economia dell’intero Salento.
Sia lanciata anche una forte richiesta da parte dei consiglieri all’Unione Europea affinché oltre alle indagini scientifiche effettuate da EFSA, l’Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare, sia anche dato pieno mandato a Europol l’Agenzia di Polizia Europea perché sviluppi indagini parallele a quelle della magistratura italiana sulla discutibile gestione dell’intera vicenda.
Chiediamo un’inversione di rotta da parte della Regione Puglia che si articoli nei seguenti interventi, assunti dai sigg. consiglieri regionali:
- impugnazione del Piano Silletti, soprattutto per quanto concerne l’eradicazione degli ulivi e l’uso di agrochimica di veleni e biocidi rivolti contro la flora e la fauna selvatica e rurale;
- immediata moratoria degli espianti, soprattutto in assenza di debita e circostanziata certificazione; i proprietari sono stati vittima di un aut-aut senza scampo; inoltre essi hanno il diritto di raccogliere i frutti particolarmente abbondanti.
- La drastica potatura, suggerita da diversi studiosi, con ulteriori interventi profilattici, sostituisca l’espianto, già rilevatosi inutile.
- Si presenti ricorso presso la Corte di Giustizia dell’Unione Europea avverso la Decisione che ignora totalmente le indicazioni normative della FAO: “L’opzione di non dar seguito, o di prendere un approccio di gestione dei parassiti, dovrebbe essere considerata così come le opzioni di eradicazione.” (The option to take no action, or to take a pest management approach, should be considered as well as eradication options.) – (International standards for phytosanitary measures ISPM No. 9 Guidelines for pest eradication programmes – 1998 – FAO 2006 – ftp://ftp.fao.org/docrep/fao/009/a0450e/a0450e00.pdf );
- la calendarizzazione a brevissimo di un Consiglio regionale monotematico da svolgersi nel Salento, preceduto da un incontro pubblico;
- la realizzazione di una cabina di regia che coordini, metta in relazione e promuova le sperimentazioni e le ricerche scientifiche sul territorio, dalla quale siano esclusi tutti gli organi accademici, scientifici, professionali e istituzionali regionali e nazionali come anche le università italiane e americane che hanno gestito fino a oggi in un regime di vero monopolio la vicenda xylella che ha interessato la nostra regione con le nefaste conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti di quello che è divenuto uno scandalo internazionale sotto la lente della magistratura italiana ed europea;
- l’apertura vera della ricerca a 360° con il coinvolgimento immediato di altri enti di ricerca nazionali e internazionali;
- la realizzazione di un convegno internazionale con la partecipazione di figure scientifiche multisettoriali e di esperti impegnati in strategie fitoterapeutiche contro il disseccamento degli ulivi al fine di appurare le vere cause della sintomatologia tenendo conto anche i precedenti storici che hanno manifestato disseccamenti analoghi nel ‘700, ‘800, ‘900 che come ogni epidemia raggiunta una fase massima intensità, il fenomeno è regredito con un ritorno vegetativo e produttivo degli alberi e questo in quelle epoche in cui la scienza agronomica non era avanzata come ai nostri giorni e quindi con la semplice utilizzazione di efficaci metodi agricoli tradizionali rivolti alla cura della pianta e dell’habitat ecologico;
- la tutela del territorio attraverso la revisione della legge a tutela massima degli ulivi, Legge Regionale 4 giugno 2007, n. 14, contro gli interventi più recenti di suo emendamento che riducevano l’azione di tutela e salvaguardia del patrimonio arboreo e svuotando nei fatti l’importanza protezionistica della medesima;
- la richiesta di cancellazione dalla lista dei patogeni da quarantena del batterio “xylella”, sia sulla attuale assenza di prove certe e scientifiche sulla sua funzione sintomatologica e patogenica verso le piante e, a detta degli studiosi, della sua ineradicabilità quando insediata da tempo e in vasti territori (dal 2008 nel Salento); da qui la necessità di conviverci ; ad oggi la diagnosi è per la maggior parte “indiretta” trattandosi di esami sierologici al PCR nei quali vengono rilevati soltanto piccoli frammenti di DNA, che quindi necessitano di plurimi riscontri, anche per l’incidenza probabile di falsi positivi .
Invitiamo tutti i consiglieri regionali a porsi, come loro dovere, al fianco dei cittadini che resistono contro questo inaudito attacco al territorio e al suo patrimonio più intimo e prezioso, gli alberi d’ulivo e il patrimonio biologico tutto, e attivarsi a ogni livello istituzionale as sum endosi la piena e doverosissima responsabilità per la salvezza del Salento e del patrimonio in esso contenuto poiché di questa folle strategia ia a danno della Puglia a giudicare non saranno solo i cittadini ma la Storia tutta!
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