Lettera aperta al papa Bergoglio su 3 punti di riflessione per il Sinodo

Bergoglio riflette

Al Vescovo di Roma Jorge Mario Bergoglio
al Card. Pietro Parolin
al Card. Angelo Bagnasco
al Presidente Delegato del Sinodo Card. André Vingt-Trois
e a tutti i membri del Sinodo dei Vescovi ora attivo

Tre punti di riflessione per il Sinodo

1. Circa l’indissolubilità del matrimonio cattolico. È vero che le parole del Vangelo in proposito si presentano come perentorie; «ciò che Dio ha unito, l’uomo non separi» e «chi dimette la propria donna e ne sposa un altra, commette adulterio».
Ma già nel testo evangelico c’è l’eccezione della pornéia, intesa poi come adulterio.
In Paolo v’è l’eccezione del contrasto alla fede.
Più tardi l’eccezione del matrimonio rato e non consumato.
Di qui, e considerando la complessità del fatto coniugale, e il suo più recente (col Romanticismo) fondarsi sull’amore, il parere di teologi anche di grande spessore, come B.Häring, il maggiore moralista del secolo, P.Hoffman, e altri, che ritengono che il testo evangelico debba intendersi più come «appello e promessa», come «ideale normativo», come legge.
Pensiamo che su tutto questo il Sinodo debba riflettere.

2. Circa l’omosessualità abbiamo il grande documento dei teologi americani, redatto per incarico dell’episcopato dopo la grande bufera della Contestazione; per rivedere tutto quell’ambito dell’etica sessuale tradizionale, che la Contestazione aveva fortemente attaccato (in italiano La sessualità umana, Brescia 1978)
che chiarisce come l’omosessualità non abbia valenza morale, di male rispetto a bene; ma sia solo un diverso evolvere della natura umana;
consiglia il patto unitivo omosessuale come quello che la sottrae al randagismo sessuale,
consiglia la benedizione di questo patto in una chiesa.

3. Circa la composizione del Sinodo notiamo che tra i 270 membri, ci sono soltanto 2 parroci; mentre i parroci sono nel Clero quelli che più hanno esperienza della famiglia e dei suoi problemi; certo incomparabilmente di più dei 25 capi di dicasteri curiali. E che i laici, in particolare le coppie, compaiono solo tra gli Uditori (una tra gli Esperti). Il laicato, l’unico che nella Scrittura possiede l’appellativo sacerdotale, il “regale sacerdozio”, continua ad essere emarginato da una Chiesa gerarchica e di potere.

Prof. Arrigo Colombo

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