Marino “soft target”, perse le truppe cammellate è rimasto solo a prendersi i pesci in faccia
Una lettrice mi scrive: “perché se la prendono tutti con Marino? In fondo ha ereditato lo sfacelo da Alemanno, eppure dal papa a Renzi tutti lo prendono in giro e gli sparano addosso, e siccome non reagisce è diventato un “soft target”….”
Mia rispostina: “Marino fa parte del vecchio sistema delle spartizioni, quando era candidato alle primarie per l’elezione del segretario PD (nel 2009, al tempo di Veltroni contro Dalema/Bersani) prese pochissimi voti, soprattutto dalla sponda radicale (pannelliani e affiliati vari), tra l’altro a quel tempo l’appoggio dei radicali era importante… serviva per conquistare la maggioranza . Ma come successe per Bassolino al tempo del PDS di Occhetto (Bassolino, detto “il codino”, prese una manciata di voti di quelli che non sapevano decidere fra Occhetto e Dalema) anche Marino meritava un “premio”. Per Bassolino il premio fu la Campania (diventò governatore) e per Marino il premio è stato la carica di sindaco di Roma. Nota bene però che, come avvenuto in tanti altri contesti delle primarie “aperte”, la candidatura di Marino come sindaco PD, passò di misura, anche per l’aiuto del voto di zingari (tipo Casamonica) ed altre truppe cammellate e radicali. Poi alle elezioni vere tutto il PD votò per lui, perché gli elettori PD sono affezionati al partito e votano chi viene indicato. Marino è ora un “soft target”? sì è vero, poiché ormai i radicali non contano più nulla (anzi stanno sul cazzo a tutti, per varie ragioni). Marino non piace agli animalisti, non piace alla chiesa, non piace agli elettori PD, non piace praticamente a nessuno… Cosa puoi pretendere quindi se la presa per il culo è universale? La mia spiegazione è sommaria, ci sarebbero da raccontare vari retroscena e mille altre ragioni.. ma il fatto è che effettivamente quando uno “cade in disgrazia” viene preso a sassate da tutti… è il meccanismo del potere e della caduta.. successe a Mussolini, a Berlusconi, a Monti, succederà a renzi”
Paolo D’Arpini