Italyland: “Bomba su bomba” – Dagli USA in arrivo nella colonia mediterranea le nuove bombe atomiche, più belle e forti che pria

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Non si sa quante nuove B61-12 sarannno schie­rate in Europa e Turchia.

Secondo le ultime stime della Fas, gli Usa man­ten­gono oggi 70 bombe
nucleari B61 in Ita­lia (50 ad Aviano e 20 a Ghedi), 50 in Tur­chia, 20
rispet­ti­va­mente in Ger­ma­nia, Bel­gio e Olanda, per un totale di
180. Nes­suno sa però con esat­tezza quante effet­ti­va­mente siano: ad
Aviano, ad esem­pio, ci sono 18 bun­ker in grado di stoc­carne oltre 70.

Tan­to­meno si sa quante bombe nucleari si tro­vino a bordo delle
por­tae­rei Usa nei porti e nelle acque ter­ri­to­riali euro­pee. Il
pro­gramma del Pen­ta­gono pre­vede la costru­zione di 400–500 B61-12,
con un costo di 8–12 miliardi di dol­lari. Impor­tante non è però solo
l’aspetto quantitativo.

Inter­vi­stato dalla Zdf, Hans Kri­sten­sen con­ferma quanto scri­viamo
da anni (vedi /il mani­fe­sto/, 23 aprile 2013):
quella che arri­verà tra non molto in Ita­lia e in altri paesi euro­pei,
non è una sem­plice ver­sione ammo­der­nata della B61, ma una nuova arma
nucleare poli­va­lente, che sosti­tuirà le bombe B61-3, –4, –7, –10
nell’attuale arse­nale nucleare Usa.

La B61-12, con una potenza media di 50 kilo­ton (circa il qua­dru­plo
della bomba di Hiro­shima), svol­gerà quindi la fun­zione di più bombe,
com­prese quelle pene­tranti pro­get­tate per «deca­pi­tare» il paese
nemico, distrug­gendo i bun­ker dei cen­tri di comando e altre
strut­ture sot­ter­ra­nee in un first strike nucleare. A dif­fe­renza
delle B61 sgan­ciate in ver­ti­cale sull’obiettivo, le B61-12 ven­gono
sgan­ciate a grande distanza (circa 100 km) e si diri­gono verso
l’obiettivo gui­date da un sistema satel­li­tare. Si can­cella così, in
gran parte, la dif­fe­renza tra armi nucleari stra­te­gi­che a lungo
rag­gio e armi tat­ti­che a corto raggio.

Nell’intervista alla Zdf, il diret­tore del Nuclear Infor­ma­tion
Pro­ject della Fas dichiara che gli alleati euro­pei (Ita­lia
com­presa), con­sul­tati da Washing­ton, hanno appro­vato lo
schie­ra­mento in Europa delle bombe nucleari Usa B61-12. Anche la
Ger­ma­nia, nono­stante che il Bun­de­stag avesse deciso nel 2009 che
gli Usa riti­ras­sero tutte le loro armi nucleari dal ter­ri­to­rio tedesco.

L’ex sot­to­se­gre­ta­rio di Stato tede­sco Willy Wim­mer (già
por­ta­voce per la Difesa nella Cdu, lo stesso par­tito della
can­cel­liera Mer­kel, la quale ha igno­rato la deci­sione del
Bun­de­stag), ha dichia­rato che lo schie­ra­mento delle nuove bombe
nucleari Usa in Ger­ma­nia costi­tui­sce «una con­sa­pe­vole
pro­vo­ca­zione con­tro il nostro vicino russo». Non c’è quindi da
stu­pirsi che la Rus­sia prenda delle contromisure.

Ale­xan­der Neu, par­la­men­tare di Die Linke, ha denun­ciato che la
pre­senza dell’arsenale nucleare Usa in Ger­ma­nia viola il Trat­tato di
non-proliferazione delle armi nucleari. Ciò vale anche per l’Italia.

Gli Stati uniti, quale Stato in pos­sesso di armi nucleari, sono
obbli­gati dal Trat­tato a non tra­sfe­rirle ad altri (Art. 1). Ita­lia,
Ger­ma­nia, Bel­gio, Olanda e Tur­chia, quali stati non-nucleari, hanno
l’obbligo di non rice­verle da chic­ches­sia (Art. 2). Per di più, nel
1999, gli alleati euro­pei fir­ma­rono un accordo (sot­to­scritto dal
pre­mier D’Alema senza sot­to­porlo al Par­la­mento) sulla
«pia­ni­fi­ca­zione nucleare col­let­tiva» della Nato, in cui si
sta­bi­li­sce che «l’Alleanza con­ser­verà forze nucleari ade­guate in
Europa».

Hans Kri­sten­sen con­ferma, inol­tre, che a Ghedi Torre sono stoc­cate
le bombe nucleari Usa «per i Tor­nado ita­liani». Piloti ita­liani,
ana­lo­ga­mente a quelli degli altri paesi che ospi­tano tali bombe,
ven­gono adde­strati all’attacco nucleare sotto comando Usa. Non a caso
l’esercitazione Nato di guerra nucleare, la Stea­d­fast Noon, si
è svolta nel 2013 ad Aviano e nel 2014 a Ghedi-Torre. A quest’ultima
hanno par­te­ci­pato anche cac­cia­bom­bar­dieri F-16 polacchi.

Poi­ché a for­nire le bombe nucleari ci pen­sano gli Usa, i paesi che le
ospi­tano si accol­lano (per i due terzi o total­mente) le spese per il
man­te­ni­mento e l’upgrade delle basi. Paghiamo così, anche
eco­no­mi­ca­mente, la «sicu­rezza» che ci foni­scono gli Usa
schie­rando in Europa le loro armi nucleari.

Ed ora stanno per arri­vare in Ita­lia le nuove bombe nucleari sta­tu­ni­tensi
B61-12, che sosti­tui­scono le pre­ce­denti B61. Lo con­ferma
auto­re­vol­mente da Washing­ton, con prove docu­men­tate, la
Fede­ra­zione degli scien­ziati ame­ri­cani (Fas). Lo scien­ziato
nucleare Hans Kri­sten­sen, diret­tore del /Nuclear Infor­ma­tion
Pro­ject/ alla Fas, scrive che è in corso a tale scopo l’upgrade della
base della U.S. Air Force ad Aviano (Por­de­none) e di quella di Ghedi
Torre (Brescia).

Lo prova una foto satel­li­tare, che mostra la costru­zione ad Aviano di
una dop­pia bar­riera attorno a 12 bun­ker con coper­tura a volta, dove
gli F-16C/Ds della 31^st Fighter Wing Usa sono pronti al decollo con le
bombe nucleari.

Ana­lo­ghi pre­pa­ra­tivi sono in corso nella base aerea tede­sca di
Buchel, dove si stanno ristrut­tu­rando le piste, dotan­dole di nuove
stru­men­ta­zioni: docu­menti del Pen­ta­gono, citati dalla
tele­vi­sione pub­blica tede­sca Zdf, mostrano che la base sta per
rice­vere le nuove bombe nucleari B61-12. Lo stesso – docu­menta la Fas
– avviene nella base aerea turca di Incir­lic, dove sono in corso lavori
per raf­for­zare «l’area Nato» dotata di 21 bun­ker, che acco­glierà le
nuove bombe nucleari. Si stanno raf­for­zando anche le basi nucleari in
Bel­gio e Olanda, in attesa della B61-12, testata lo scorso luglio nel
poli­gono di Tono­pah in Nevada, dove si svol­ge­ranno entro l’anno gli
altri due test neces­sari per la messa a punto della bomba.

Manlio Dinucci

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Canzoncina in sintonia: https://www.youtube.com/watch?v=6iO6aisDzb8

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