Via Mac Mahon… quanto valgono 29 olmi a Milano?

taglio olmi in via Mac Mahon a Milano

Lettera aperta indirizzata al Presidente del Consiglio di Zona 8 Simone Zambelli di Milano

SEI SICURO CHE LA ZONA 8 – PUR BERSAGLIATA DA UNA PROPAGANDA OSSESSIVA, MENDACE E INDECENTE PERSEGUITA CON OGNI MEZZO DA PERSONAGGI FALSI E SENZA SCRUPOLI – FOSSE VERAMENTE CONVINTA DELLA NECESSITA’, ANZI DELL’URGENZA DI TAGLIARE I 29 OLMI?

Questi sono risultati – con una sola eccezione – SANI E TUTT’ALTRO CHE PERICOLOSI.
VAI A VEDERNE I RESTI E, SE SEI UN UOMO, DIMETTITI.

Non lo farai, ma se non vuoi strisciare fino a Mac Mahon consulta l’ampio e documentato servizio pubblicato il 12 agosto da REPUBBLICA ONLINE col titolo “Cuori in difesa delle piante di Mac Mahon”.

Avendo ATM deciso di sollevare i binari (per non interferire con le radici) dopo il consiglio in tal senso del Prof. Arch. Giuseppe Boatti che lo propose – incontestabilmente per primo – in una commissione, la sostituzione degli stessi si poteva fare SALVANDO (con tre o quattro eccezioni) i 174 OLMI.
Mai nessuno ha “preferito le piante al tram” avventata affermazione dell’assessore Maran.
Certo, qualcuno avrebbe guadagnato meno. Sicuro, talaltro avrebbe rubato molto meno.
Comunque, si sarebbe speso la metà (una vera eresia…per gran parte dei lavori pubblici).

Cosa abbiamo scoperto – nel patetico menefreghismo dei vari Zambelli, Fedrighini, Daldosso, Galesi…?
Dal 15 nov. 2014 – quando il 12 cessò di passare in Mac Mahon – al 26 luglio 2015 “assolutamente niente” è stato fatto. “PARCHI e GIARDINI” non mosse foglia che Maran non voglia.

INCOMPETENTE, IPOCRITA: il dr. Pascale – come vi ho raccontato il 16 luglio – diresse i lavori della commissione che il 13 luglio in Pecetta si occupò degli olmi. Pensavamo fosse un dirigente ATM venuto a illustrarci il progetto. Non mostrò grande competenza tecnica, rispondendo a zero quesiti su cinque e stupì l’uditorio dicendo che “probabilmente” non ci sarebbe stata la decisione della GIUNTA (di cui Fedrighini aveva favoleggiato per mesi). Ma una “determina dirigenziale”. Probabilmente? La determina, pubblicata sull’ALBO PRETORIO il 16 luglio è stata firmata, udite udite, dal dr. Pascale – DIRETTORE DEL SETTORE TRASPORTO PUBBLICO LOCALE E SUPPORTO ECONOMICO FINANZIARIO – il 22 giugno (il mese prima)! La determina reca il numero 102/2015 ed è stata protocollata col PG 351687/2015 del 22 giugno 2015. L’ipocrita, se pur aveva letto la determina, non ci aveva capito molto ma era stato risoluto nell’affermare che i lavori sarebbero iniziati non prima del 13 agosto. Ancora una bugia! I lavori sono iniziati il 27 luglio e il taglio degli olmi il 3 agosto.

Il Comune si è completamente disinteressato del problema.
La Giunta non se ne è minimamente occupata.
L’assessore Bisconti (come in molti altri casi – ha troppi compiti da svolgere) se ne è disinteressata.
Alla stampa ha dichiarato di aver salvato 121 piante su 150. Non sa di cosa parla (non l’hanno informata). Infatti la “PARCHI e GIARDINI” è stata messa letteralmente da parte e, dal 27 luglio al 14 agosto, non ha messo piede in Mac Mahon.

Chiedo:”CHI AVREBBE DOVUTO CONTROLLARE LA CORRETTA ESECUZIONE DEI LAVORI ESEGUITI DA UNA DITTA DI MODENA”? Forse lo SPIRITO SANTO? “Quando la ditta appaltatrice sarà stata pagata e andata via CHI CURERA’ LA MANUTENZIONE”? “Se un ramo in seguito sciaguratamente cadesse sulla testa di qualcuno chi ne risponderebbe”? Se ne stanno nel loro ufficio rallegrandosi del passeggio in Galleria delle belle ragazze dalle gambe affusolate come tronchi! E in viale Argonne (M4) andavan lì sol per guardar le gonne?
E in Frattini (M4) muti guardavan scempio come cretini?

Il problema vero è che Milano è ancora sotto l’influsso di Penati – il salvato dalla prescrizione – che continua però a “patteggiare”. Fa ancora il bello e cattivo tempo, tramite il suo “ragazzo” – Maran – in tutte le opere pubbliche. Gli altri assessori non possono mettere becco e re travicello non s’intromette. Essendo Maran a capo di Metropolitana Milanese e ATM, le controlla quasi tutte (di un’eccezione vi parlerò nella prossima).
Attacca l’asino dove vogliono i “padroni” ed esige il rispetto di accordi che “altri” hanno preso…tempo addietro.
Per pagare i debiti indotti da M4 e per quelli di M5 dove li troverà il Comune dal 2022 i 250 milioni annualmente necessari?

E Maran crede davvero che BAZZANI – assessora al bilancio e VICE-SINDACO – sia contro il “trasporto pubblico”? Così lui bolla i contrari all’opera:”Voi non amate il bene pubblico!”.

L’assessora Bazzani ha votato contro la M4. Perché ha sale in zucca. A differenza dei renziani piddini Alfieri, Bussolati e Damanera!!!

Lo sbandierato sondaggio (strapagato dai milanesi) che afferma che solo il due percento dei cittadini è contrario al taglio delle 600 piante in Argonne, Lorenteggio e Frattini è demenziale, prima di essere ignobile. Se il dato fosse veritiero (per fortuna non lo è) vorrebbe dire che i cittadini milanesi sono diventati delle “merde”!

Per colpa di Maran e Pisapia? Se hanno argomenti validi per contestare Celentano, dovrebbero tirarli fuori e non propagandare “cazzate”!

O quest’idea è stato l’ennesimo pessimo consiglio del “segretario”, l’ex ex verde BARUFFI? Quello che oggi guadagna 200000 euro all’anno perché – una volta – diceva di amare le piante? Amore non duraturo ma decisamente proficuo.

E, a proposito di consigli, ieri D’ALFONSO (Pisapia li ha proprio cercati col lanternino) ha invitato il Sindaco a non fare lo “Schettino”.

Pisapia ha cominciato a dirigersi sugli scogli quando ha fatto salire lui e damanera sulla plancia di comando.
Torniamo in Mac Mahon: Parchi e Giardini ha dichiarato – ufficialmente – di aver fatto le ultime potature nel 2006 e nel 2009. Pertanto solo un “perfetto imbecille” può dichiarare ai giornali che, a causa della caduta di un ramo su una pensilina il 20 luglio “SI DEVONO ACCELERARE I LAVORI PERCHE’ IL PERICOLO E’ INCOMBENTE”. Se fosse vero, perché dal 2009 al 2015 nessuno ha mosso un dito e potato gli olmi?

Dal luglio 2011 ogni decisione è nelle mani di ATM. Pisapia ha delegato il Presidente di ATM Rota e il Comune gli ha riconosciuto nel 2013 – per il cambio dei binari – 8 milioni. Non bruscolini.

Dovete sapere che ATM, fin dagli anni 80, ha in animo di ridurre Mac Mahon come Monteceneri. Anche lì c’erano le piante. Ora c’è la sopraelevata.

A Milano chi vuole CEMENTARE o SELCIARE può farlo senza preoccuparsi di BELLEARTI, ALBERI e PAESAGGIO. Tantomeno dei cittadini che – dopo aver votato – contano meno del 2%. Basta avere gli amici “giusti”. Se il centro-sinistra doveva essere (promessa pisapiana sentita decine di volte) un rimedio a quest’andazzo, si è dimostrato peggio del male.

Si beano – senza provare vergogna – di INAUGURARE SELCIATE pensate e ordinate da PARTE AVVERSA.

Avversa?

Rimangono i debiti da pagare e il neo-amministratore – per otto mesi dopo l’elezione – non fa che parlare del “buco che ho trovato”. TUTTI DIMENTICANO IL BUCO LASCIATO. VERO MARAN?

La strage dei 29 olmi (è solo il primo passo di quella definitiva) è avvenuta dalle 9,30 del 3 alle 12 del 13 agosto. Nell’assenza dei tanti (scelta mirata e decisa da mesi), nel sorriso ironico dei vecchi berluscones e dei giovani piddini renziani e alla presenza di pochi cittadini sempre più costernati scoprendo che le piante che via via vengono abbattute sono sane e, soprattutto, non pericolose.

Luigi Caroli – consigliere di zona 8 – 18 agosto 2015

……………………

Postilla del 25 agosto 2015

CHI SI RIVOLGE A FEDRIGHINI, IL VERDE,
PER SALVAR PIANTE DI SICURO PERDE.

2015: cronaca della disfatta di Mac Mahon

Meriggio 13 luglio: presso il CAM Pecetta il “nostro” ha convocato consiglieri (14) e cittadini (50).
Si dilunga sull’epocale risultato che – sotto la guida Zambelli Fedrighini – la zona
8 ha ottenuto: “Parchi e Giardini” costretta a seguire i dettami di zona 8.
“L’ascolto” che si fa “delega di potere”. Ne ha ripetutamente parlato sulle
gazzette di D’Amico e Vazzana. Presenta il dr. Pascale – deve essere un pezzo
grosso. E’ venuto per illustrare l’atteso – da mesi – progetto esecutivo!
Resumè: i lavori dureranno 278 giorni naturali consecutivi e inizieranno il
13 agosto. Probabilmente (sic) il progetto non lo approverà la Giunta comunale
ma ci sarà (nota il futuro) una “determina dirigenziale”. Quesiti? Cinque
(3 cittadini e 2 consiglieri). Risposte: zero (erano quesiti tecnici e non
ringraziamenti).
Il “nostro” ha uno scatto:”NON CI STO!”. Ma come? Non era lui che dettava le
regole? “Il 16 luglio proporrò in Consiglio una dura mozione”.
Serata 16 luglio: il Consiglio di Zona 8 è trasferito a Baggio (nella sede di Bonola sono in corso
epocali rifacimenti) e quindi nessun cittadino è presente. 16 consiglieri approvano
una sbiaditissima mozione che loda i tecnici comunali per averli ascoltati (ne sono
sicuri?) e gentilmente chiede sommessamente al Comune di aspettare “almeno”
fino al 16 settembre.
h7 lun 27 luglio: la “Cav. Emilio Giovetti” di Modena è già in Mac Mahon e inizia a disporre le
recinzioni. GONG!! I lavori sono iniziati. La “supplica” della Zona che aveva messo al
tappeto la “Parchi e Giardini”(che come vi ho già scritto conta ormai meno del
2 di picche) sta vagando negli uffici comunali fra le risate delle scrivanie che la
ospitano.
h21 mar 28 luglio: due auto della Polizia Locale (con otto agenti e parità di genere a bordo)
stazionano all’angolo con Principe Eugenio. “Devono” controllare i partecipanti
all’ ANGURIATA (si svolge sui binari del 12) organizzata in poche ore “in difesa
degli olmi di Mac Mahon”. Partecipanti circa 270. L’ANGURIA E’ OTTIMA E GELATA
COME LA BIRRA (Menabrea). L’economo ha procurato 100 kg. di ghiaccio. Ci sono
lasagne, polpette di carne alla barese, insalata di riso e verdure grigliate (per
vegani e vegetariani). Piatti, bicchieri e posate di plastica. Solo una decina di
sedie. Sarà amore per gli olmi o tutto quel ben di Dio a richiamare tanta gente?
Per ora non si sa. Le offerte vengono raccolte in una scatola con la fessura.
A scrutinio segreto può succedere di tutto. Chi ha sostenuto i costi comincia a
preoccuparsi sentendo il tintinnio delle monetine che cadono nella cassetta.
Ci sarà il pareggio di bilancio? Dopo ripetuti inviti e accertata l’assenza di
telecamere, gli otto agenti gustano anche loro l’anguria gelata. Mentre molti
mangiano (diversi divorano bis e tris) gli oratori infiammano gli astanti e invitano
alla resistenza (con la minuscola). In tre spiegano praticamente (catene fresche
di negozio) come ci si lega alle piante. I SEGAIOLI NON PREVARRANNO!
Dopo la durissima reazione di Fedrighini tutti (o quasi) sono sicuri che non lo
faranno prima del 16 settembre. Contano anche su Dani (PIDDINO DI GRANDE
PESO). Ha assicurato due commissioni in settembre per esaminare il PROGETTO
(consigliato ma…mai visto).
h23 28 luglio: si sbaraccano i tavoli del PUNTO DI RISTORO. Viene operata un’accurata differenziata
e si lascia pulito quello che è già il “cantiere”. L’euforia l’ha fatto dimenticare.
Si sciolgono inutilmente 40 kg di ghiaccio. Tre angurie (conservate come riserva in
pizzeria) verranno ritirate l’indomani. Nessuna collaborazione dal caffè Ambrosiano
(ex Excelsa). Caroli raccoglie i suoi striscioni (i più recenti non li ha ancora pagati), li
carica in macchina e dà un’occhiata al contenuto della cassetta: la maggior parte sono
banconote da 5 euro e non mancano le monete da 20 cent. RIDEAU (sipario in
francese – così non dite che sono criptico).
h10,30 30 luglio: la ditta appaltatrice gentilmente (i rapporti sono buoni – la colpa non è loro) ci
comunica che il 3 ag inizieranno le potature. ATM non ha ancora confermato se –
contemporaneamente – inizieranno i tagli. Dopo un’ora – nel gelo generale – arriva
la decisione di ATM: “VIA AGLI ABBATTIMENTI DEI 29 OLMI”. A settembre Dani
parlerà sul come resuscitarli? E il lacchè parlerà ancora dei successi della zona 8?
Lo farà: “Si parte perché si deve far presto – ha dichiarato ai giornali – il pericolo
incombe. Il 20 luglio è caduto un ramo sulla pensilina”. IMBECILLE!
h10 ven 31 luglio: il COMITATO per la difesa degli olmi chiama a raccolta gli amici delle piante:
PRESIDIO in piazza Diocleziano dalle 7,30 di lun 3 ag.
6,10 3 ag.: 30 agenti della POLIZIA in divisa e 6 agenti della DIGOS presidiano la piazza. Caroli arriva
alle 7 con gli striscioni e il megafono. I più grandi vengono appesi ai pannelli.
7,25: un semovente della GIOVETTI fa per entrare nel cantiere. STOP! Facciamo presente alla DIGOS
che non è esposto il CARTELLO REGOLAMENTARE con i dati dell’opera.
DIGOS concorda: non si potrà procedere senza.
9,25: il consigliere di zona Limido chiede a un graduato della Polizia Locale (distaccato in via
Monviso) se ci sono le autorizzazioni. Gli vengono chiesti i documenti ma riceve la promessa
che riceverà una risposta.
9,30: arriva il cartellone (di fortuna): è di carta e viene fissato sulla cesata che funge da ingresso al
cantiere. BINGO! C’è una NOTIZIA INTERESSANTE per gli esperti di cose di EXPO (e diversi
NOCANAL presenti lo sono). Fra gli esecutori del CONSORZIO ALPI – oltre alla GIOVETTI di
Modena – è indicata la GI.MA.CO. di DELEBIO (Sondrio).
Prontamente racconto – al megafono – che la società è stata due volte “attenzionata” dal
Prefetto Tronca per collegamenti con la mafia. Due interdittive antimafia non le hanno
impedito di proseguire i lavori EXPO: DARSENA (con GIOVETTI) e CASCINA MERLATA –
AUTOSTRADE. Recentemente il TAR l’ha scagionata: i collegamenti non sono provati.
Mi rivolgo col megafono all’unico giornalista presente (operatore del TG3). Le giornaliste
importanti, oberate di lavoro per le ferie dei colleghi, scrivono l’articolo senza venire sul posto.
Una di loro trova il modo di riportare una dichiarazione di Fedrighini – naturalmente assente –
Mac Mahon non è suo bacino elettorale e qui non s’è mai visto. L’avevo già fatta io al TG3 alle
9,35: “A prescindere dal TAR perché i grandi operatori milanesi amano servirsi di società non
aliene da contatti mafiosi?”.
Il TG3 ha ripreso il marchio “GI.MA.CO. COSTRUZIONI”. Bravo! Scoprirete che è importante.
NON TUTTI HANNO SCRITTO CHE IL PREFETTO HA FATTO RICORSO IN APPELLO.
9,45: la dottoressa Gatti non è menzionata nel cartello ma dirige i lavori del verde (il Direttore Lavori
è Direttore tecnico di ATM che oggi non è presente) e fornisce indicazioni per la potatura (una
spuntatina) dei primi due olmi.
9,54: SI DIA INIZIO ALLA STRAGE i primi grossi rami cominciano a cadere. Beatrice e Alberto
preparano un esposto e si recano, accompagnati dal giovane Sebastiano, in Prefettura per
chiedere spiegazioni sulle modalità dell’appalto e sugli esecutori. Vi tornano il giorno
successivo per aggiungere ulteriori dati tecnici. Trascorsi un paio di giorni, verranno invitati
-per fine agosto- presso il Gabinetto del Prefetto. Gentilissimi!
11,17: ci sono voluti 123 minuti per abbattere il primo olmo, una pianta maestosa, bellissima,
solidissima e con tutti i rami in perfetta salute. Due signore piangono. Aveva la sola colpa di
aver sollevato i lastroni in cemento del lato nord della Mac Mahon. Non si poteva trovare una
soluzione per salvarla? Si poteva provarci sistemando la strada. Aveva circa 80 anni (nel
primo progetto Gatti si asseriva che a 30 sono vecchie).
Vi ho già parlato della cartolina spedita dalla Germania il 15/1/1936 in cui si vedono gli olmi
sui marciapiedi di Mac Mahon; verranno spostati accanto ai binari nel 1944.
7,30 4 ag.: si accingono a segare il terzo olmo. Nella pausa fra un abbattimento e l’altro fanno
potature sotto la guida dell’agronomo Corazzin – autore del progetto esecutivo.
Frettolose e non tutte ben mirate. Questo lavoro andava fatto in gennaio, con calma e
da “Parchi e Giardini”. Chi è stato ad apporsi? Assessore Maran, perché non ce lo spiega?
Dovevano farlo giardinieri e non taglialegna! La scelta degli alberi da abbattere – che al
Comitato è apparsa del tutto immotivata – sarà oggetto l’indomani di un esposto alla
Procura della Repubblica corredato della relazione del prof. arch. Giuseppe Boatti.
Penso che la risposta non sarà altrettanto sollecita ma abbiamo speranze considerando che
sarà seguita da “altre” denunce per la scorretta gestione dei lavori da parte di ATM.
7,30 5 ag.: la mia sortita sulla GI.MA.CO. ha avuto un effetto devastante sul CARTELLO.
La GI.MA.CO. COSTRUZIONI Srl è sparita e non c’è il nome della sostituta. Chi eseguirà le
opere stradali previste?
L’importo dell’appalto è passato da 1,3 a 2,6 milioni.
Forse GIMACO avrebbe lavorato gratis?
Sono cambiati i nomi di alcuni responsabili:
“sono forse stati licenziati in tronco?”.
Il 7 agosto comparirà la terza edizione del cartello con nuove varianti. Tre edizioni di carta
in cinque giorni! Queste notizie verranno riferite in Prefettura e in Procura.
E’ stata fatta una gara? Chi ha partecipato? O- come avviene in Italia per il 97% delle
opere pubbliche – non c’è stata una vera gara ma trattative “molto private”?
SUL CARTELLO IL RIBASSO NON E’ INDICATO.
ATM si è vista costretta a far sparire GIMACO per non rischiare che il Prefetto Tronca
emani la terza “Interdittiva Antimafia” e che i lavori – senza più lo scudo protettivo di
Expo – subiscano il blocco?
Se la gara non c’è stata è riprovevole che una Società come ATM tenga in non cale le
preoccupazioni del Prefetto che dalla DIA non ha ricevuto cartoline di saluti ma
segnalazioni. Il fatto che il TAR non le abbia ritenute probanti a sufficienza non attenua la
gravità del comportamento di ATM.
Il Consorzio vincitore: ALPI.
Costituito nell’aprile 2013 da dieci società di tre regioni diverse: Lombardia, Emilia e
Trentino con obbiettivi ambiziosi. Fra le dieci non figurava GIMACO ma, quando nel
giugno 2013 fu assegnato l’appalto Expo per Darsena, GIMACO sorta come Venere dalle
acque e risalito Po e Naviglio Pavese, si alleò con GIOVETTI e ENGECO. Ci fu bando e ci fu
gara (28 concorrenti). Il raggruppamento predestinato (?) ottenne il maggior punteggio.
C’erano quindi elementi di giudizio “soggettivi”? Chi fu a infilare la GIMACO? Anche di
questa operazione Sala era all’oscuro? E fu l’urgenza a favorire GIMACO nella
aggiudicazione della Cascina Merlata-Autostrade?
Al 15 dicembre 2014 erano 65 le misure antimafia siglate dal Prefetto di Milano.
Giovetti era pronta a ricollaborare con GIMACO e io lo sapevo prima che il cartello
comparisse il 3 agosto DIETRO SOLLECITAZIONE DEI CITTADINI.
13,30 7 ag. : 90 minuti fa è stato abbattuto il tredicesimo olmo. Il più bravo – tecnicamente e
moralmente – dei segaioli è appena uscito dal ristorante. Sta per tornare in Emilia
stanco per la dura settimana e si confida:”Sono figlio di un contadino e non verrò più
a Milano a fare un lavoro simile”. Probabilmente gli batteva il cuore constatando che
le piante che abbatteva erano tutte sane. Non batteva di certo all’agronomo “inventore
della strage”.
“Sono la dottoressa Laura Gatti e lei mi conosce benissimo, consigliere Caroli” mi dirà
tre giorni dopo (all’angolo con via Ollearo)”la querelerò per quello che ha scritto”.
Avrà letto PSEUDOAGRONOMO, LACCHE’ E CONTABALLE scritta il 6 agosto? Io ho
scritto – come sempre – la verità.
Lei sapeva che – da anni – ATM voleva eliminare le piante da Mac Mahon. L’ho sentito
dire da un vecchio ingegnere, consigliere di Amministrazione di ATM, in un convegno
(2012) degli Utenti Trasporto Pubblico. Ricevuto l’incarico la signora si è inventata un
sacco di fregnacce (presto stroncate dagli esperti) per proporre un progetto con
l’abbattimento di tutte le piante. Ben remunerata, ha attaccato l’asina dove voleva il
padrone. MI QUERELI! Quando ci sarà il processo per diffamazione, sarà in grado di
negare che, APPLICANDO A TUTTI GLI ALBERI DI MILANO IL SUO DEMENZIALE TEST
che – senza possibilità di appello, signori Giudici, ha abbattuto 22 dei 29 olmi –
30 mila farebbero la stessa fine? Si accomodi, signora stragista! Ci ha già provato
l’ing. Stefani. Il 31 marzo 2006 avevo scritto “Lunga storia di malversazioni”. Ritirò
la querela perché, pochi mesi prima, in un palazzo di piazza Cardinal Ferrari era
caduta una scala a seguito dell’edificazione di un parcheggio sotterraneo. Stefani –
responsabile all’epoca dei parcheggi – si era autonominato nel Comitato di Vigilanza
dell’opera. Erano spiccioli rispetto ai lauti proventi delle numerose designazioni come
Direttore dei Lavori di opere SPESSO INUTILI di Expo.
La VIA D’ACQUA SUD – dove gli spiccioli sono diventati milioni – è UN’OPERA
COMPLETAMENTE INUTILE.
7,30 giov 13 ag: rimangono solo due olmi da abbattere; c’è tempo per alcune pseudo-potature.
Giovetti – per farle – ha ricevuto da ATM un supplemento (non erano previste
nell’appalto). Le sta facendo in fretta e furia, cioè malissimo. La signora Gatti –
presente 2 giorni su 8, sta probabilmente godendosi il suo premio di produzione.
Oggi è di servizio un taglialegna, non un giardiniere.
Potrete rendervene conto svoltando da Arimondi in Mac Mahon. Dopo 30 metri,
vedrete un ramo tagliato del diametro di sessanta centimetri. Da quel punto alla
punta del ramo c’erano 15 metri. La pseudo-potatura è avvenuta con uno strappo
della parte superiore di 10 metri e con due tagli successivi resi necessari dal primo
malaccorto taglio. Un vero massacro alla luce del sole.
11 13 ag: rimane un solo albero da abbattere, alto e robusto. Come osservatori siamo presenti in
sei. Reputo più interessante lasciarne due a chiacchierare con gli agenti e raggiungere con
gli altri tre Diocleziano. Lì ci raggiungono Beatrice e Alberto. Potremo controllare i lavori
ATM. All’interno del recinto è all’opera un mezzo con una benna. Alberto – appassionato
fotografo – lo riprende suscitando l’ira dell’operatore che scende incazzato perché non
vuole essere fotografato. Ne nasce una vivace discussione e due macchine della Polizia di
Stato – che transitavano – si fermano. Ne approfittiamo per avvertirli che manca il
cartello. L’hanno strappato o stanno preparando la nuova edizione? Il “nero di carnagione”
che non vuole essere fotografato probabilmente lavora in nero e ci accusa di essere stati
noi. I toni della discussione salgono e arrivano i quattro agenti che erano rimasti accanto
all’ultima vittima. Del cartello ci sono state le edizioni A, B, C, pubblicate in quest’ordine
A, B, C, B. Un agente afferma che il cartello c’è: piccolino, si legge male è posto nella
bacheca ATM. E’ l’edizione C. “Vede Caroli, il cartello c’è” dice l’agente. Il cartello che
appare l’indomani è l’edizione B. “Vede signor agente, il cartello non c’era!” fa notare
Caroli. Mentre proseguono le discussioni mi arriva un’interessante telefonata del
consigliere Limido. Il vice-commissario Paulucci ha mantenuto la promessa del 3 agosto
e gli ha consegnato (13,39 del 12 agosto) la RELAZIONE DI SERVIZIO. E’ controfirmata
dal funzionario d.ssa Zanolio. Nel documento – stampato su carta della Polizia Locale
c’è scritto che “L’AUTORIZZAZIONE DELL’ENTE CHE SI OCCUPA DEL SUOLO PUBBLICO C’E’
ma…è sottoposta a DETTAGLIATE PRESCRIZIONI (una è il rispetto del crono programma)”.
LA PIU’ IMPORTANTE ATM NON HA NESSUNA INTENZIONE DI RISPETTARLA tanto è vero
che non l’ha inserita nemmeno nel crono programma.
Ricordate il bellissimo olmo abbattuto per primo? Punito per aver sollevato i lastroni in
cemento? La PRESCRIZIONE è che “ATM sistemi entrambe le carreggiate, in particolare
i lastroni deteriorati”.
E’ una vera bomba e naturalmente mi scateno al megafono e avverto le giornaliste. Una
mi ha detto di averne scritto. Forse online o la notizia è apparsa il 15 agosto.
All’ing. Ruocco – Direttore Lavori – faccio notare che “praticamente” non hanno le
autorizzazioni se non intendono rispettare le prescrizioni. Sorride.
ANCHE IL TAGLIO DEGLI OLMI E’ AVVENUTO CONTRA LEGEM?
Gli agenti DIGOS insistono che l’autorizzazione c’è, che il cartellino vale anche se diverso
dal cartello e che la relazione di servizio non ha valore perché non è firmata. Non si
accorgono – e quindi non hanno mai saputo – che, a seguito di una legge del 1993,
“l’apposizione di firma autografa è sostituita dall’indicazione a stampa, sul documento
prodotto dal sistema automatizzato, del nominativo del soggetto responsabile”.
A onor del vero, un certo disagio nei funzionari ATM è palpabile quando…quando
sopraggiunge il sig. “barbetta” del distaccamento Monviso della Polizia Locale. Deve
essere il “capetto” che si occupa dei lavori in corso. Infatti abbraccia e RASSICURA gli
amici di ATM.
“I DUE COLLEGHI – sentenzia – HANNO SCRITTO E FIRMATO CAZZATE!”. Ci penserà lui
a mettere le cose a posto e l’indomani porterà il DOCUMENTO GIUSTO. Con l’ing.
Ruocco i rapporti sono cordiali. Continueranno i lavori sui binari e l’appuntamento
è fissato alle 8,30 del giorno successivo col “nuovo” documento.
8,30 14 ag.: sono arrivato da dieci minuti in Diocleziano. Mentre attraversavo la piazza il sig.
“barbetta” ha detto ad alta voce:”Sta arrivando lo stronzo”. Può essere. QUEL CHE
E’ SICURO E’ CHE LUI NON HA PORTATO ALCUN “NUOVO” DOCUMENTO!!! Sarà lui
che dovrà vedersela –spero presto- con i colleghi che ha accusato di scrivere cazzate.
Infatti…c’è un COLPO DI SCENA:
il consigliere Limido è in possesso della CONCESSIONE. Del “documento integrale”,
non di un semplice estratto. E’ stato firmato da un importante DIRIGENTE DEL
COMUNE, la dottoressa SILVIA BRANDODORO, il 17 luglio e ritirata da ATM il 20 luglio.
Nel documento è ben specificato: “LA CONCESSIONE PARTE DAL GIORNO DEL RITIRO”.
Come avrà fatto il dr. Pascale a presentare il 16 luglio all’ALBO PRETORIO la sua
DETERMINA DIRIGENZIALE quando non era ancora in possesso di un così importante
e vitale documento emesso dal SETTORE GESTIONE OCCUPAZIONE SUOLO PUBBLICO?
Poteva farlo o ha commesso un falso e quindi un reato?
11,30 14 ag: l’ing. Ruocco sembra un po’ ammosciato; forse si rende conto che non si stanno
rispettando le regole. Fino a quando potrà contare sulla benevolenza di DIGOS e sulla
protezione della Polizia Locale che fa finta di non vedere e non risponde alle domande
dei cittadini? Nonostante le ripetute richieste è ignoto il nome della ditta che sta
collaborando alla sistemazione dei binari.
Sull’ingresso del cantiere è esposta l’edizione B, nella bacheca l’edizione C, stanno
contravvenendo alle prescrizioni della CONCESSIONE. A rigore, dovrebbero
interrompere i lavori ma sorvoliamo perché i lavori in corso, eseguiti in altra data,
creerebbero disagi a un maggior numero di cittadini. Mi avvicino all’ing. Ruocco – un
agente vorrebbe impedirlo – e gli chiedo:”Ingegnere, si è accorto che una delle
traversine che avete appena piazzato è, oltre che vecchia, spaccata?”. Non risponde.
Certo che se n’è accorto! E se fosse giunto dall’alto l’ordine di usare anche materiali
riciclati? Quando ci saremo allontanati, farà cambiare la traversina. Abbiamo una foto
a colori ben visibile e non siamo smentibili.
8,30 17 ag.: in Diocleziano fervono i lavori ATM (la Giovetti che si occupa del verde è in vacanza).
Il semovente con benna (il “nero” di carnagione, che non voleva essere fotografato,
non s’è più visto) sposta a fatica (attraverso lo stretto passaggio) i binari che avevano
accatastato all’interno del cantiere. Gentilmente (io sono volgarissimo con i volgari)
mi rivolgo all’ing. Ruocco:”Ingegnere, sa che bisogna dotare – c’è una legge ben
precisa – gli alberi di protezioni quando si opera con mezzi mobili che possono
procurare loro delle ferite che – difficilmente rimarginabili – potrebbero causare un
danno irreversibile?”. Mi ha risposto che “poi lo farà”. Ad altri ha dichiarato che la cosa
vale solo per i platani. Sarà. Ho dimenticato di chiedergli:”Ha degli amici che mettono
il preservativo dopo la scopata?”. Mi scuso con le signore che hanno bisogno della
pillola rosa.

UNA QUESTIONE ROZZA
E’ lampante il fatto che Maran – con l’appoggio di buona parte degli assessori e nell’indifferenza del Sindaco – può fare tutto quello che vuole. Non importa se bisognerà strapagare i sondaggisti. Non credo possa contare su BAZZANI e ROZZA. Due tipe toste. ATM non intende sistemare – cosa che è invece prevista dalla concessione – né Mac Mahon né le sue intersezioni con Principe Eugenio e Caracciolo. Conta sul fatto che la Polizia Locale rimarrà inerte, anzi vesserà i cittadini onesti che denunciano le irregolarità (l’epigono è mr. barbetta).
Barbetta, sei tu il vero stronzo! Non io.
L’assessora ROZZA non ha nessuna intenzione – sono in tanti a saperlo – di sistemare Mac Mahon.
Non è previsto nel piano triennale delle opere, non ha i soldi per farlo e –last but non least – sa (ma a dirlo sono io) che ATM ha già ricevuto “troppi” soldi per fare questo lavoro.
C’è trippa abbondante per gatti e Gatti. ATM FACCIA TUTTO QUELLO CHE DEVE FARE. Noi avvertiremo la Prefettura e faremo le denunce in Procura.
Luigi Caroli – 23 agosto 2015 –
Consigliere di Zona 8 per la Lista Milly Moratti
Eletto nel 2006 con la Lista Dario Fo

Ringrazio e porgo i più vivi complimenti al collega Stefano Limido – Movimento 5 stelle – per l’abnegazione con cui ricerca i documenti e persegue il rispetto delle regole.
Un abbraccio a Beatrice e Alberto.
250 così e si potrebbe rivoltare Milano nei fatti, non a parole.
Iscrivetevi e diffondete: magistra veritas.

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