Staggia – Eterogenesi dei fini e Bonus Natalità di Don Stefano Bimbi
È di questi giorni l’iniziativa del giovane parroco di Staggia (provincia di Siena), don Stefano Bimbi, di concedere un bonus di 2000 euro (raccolti con le donazioni dei fedeli della parrocchia), per ogni figlio nato a partire dal terzo, a tutte le coppie italiane, cattoliche e regolarmente sposate secondo il rito medesimo.
Subito si sono scatenati i più beceri commenti a pie’ di pagina dei soliti saccenti non-mi-piacitori, virtuosi all’ombra della tastiera e dall’insulto facile (vigliacca attitudine inveterata tipica di certa ex-trema sinistra).
Le invettive variano dal retorico anti-clericarismo d’accatto (scientismo, razionalità, libertarismo et similia), al neo-malthusianesimo pseudo-ecologista (sovrappopolazione, surriscaldamento globale, fame nel mondo e via delirando).
Riguardo invece al sistema mediatico televisivo, durante la trasmissione di RAI 2
‘L’estate indiretta’, si è ricorsi al solito sistema degli opposti opinion-ismi.
Per l’occasione, era presente, previo lauto gettone di presenza, il (?) con-sorello/a
Vladimir (detto/a) Luxuria, che, fra l’accondiscendente legittimazione de-mocratica dei conduttori, non ha perso l’occasione di rimarcare il carattere discriminatorio dell’iniziativa; adducendo nell’ordine:
- il fatto che si dovessero includere coppie non sposate e di qualunque altro genere
diversamente declinabile;
- il fatto che si dovessero includere allo stesso modo coppie di stranieri e di altre religioni.
Di fronte alla lodabile iniziativa di un sacerdote che finalmente, in questi tempi di modernismo dottrinario, riafferma i valori tradizionali della millenaria istituzione che egli rappresenta; si deve rispondere alle precedenti obiezioni nel seguente modo:
- chi si pone deliberatamente al di fuori dell’istituzione, a qualunque titolo, non può di seguito pretendere, per ovvi motivi, di usufruire di provvedimenti in proprio favore da parte dell’istituzione medesima;
- gli stranieri già godono di un trattamento di favore elargito gratuitamente (del quale vediamo costantemente l’immensa riconoscenza che questi individui hanno per il territorio e i cittadini che li ospitano a proprie spese) per il solo fatto di imporre la propria presenza sul territorio italiano (molto spesso una presenza mai richiesta, ovvero tutt’altro che gradita); che prevede l’assistenza sanitaria (a spese del cittadino italiano che sempre più spesso ne viene escluso – e le cause di ciò conosciamo bene -), la precedenza nell’assegnazione degli alloggi popolari, la concessione di licenze commerciali esentasse, mentre sui cittadini si abbattono a profusione tasse, soprattasse, tributi, ispezioni, espropriazioni e vessazioni di ogni fantasioso genere e tipo, per non parlare di un vero e proprio ‘relativismo giudiziario’, atteggiamento denunciato addirittura da una parte di magistrati non affetti da buonismo ipocrita nonché auto-incensante.
Le altre religioni, poi, non hanno divieto alcuno ad organizzare proprie raccolte fondi, volte a provvedere al sostentamento della loro prolifica progenie; ma che ci si venga a propinare colla solita faccia di bronzo di dover usare le offerte dei fedeli della parrocchia per finanziare chi è già finanziato (e sappiamo da chi e da dove), va oltre l’estremo limite della consueta ipocrisia radicalmente razzista e anti-identitaria imperante in questa disgraziata ‘espressione geografica’.
Per chiarezza, BUONISMO = ideologia che prevede la resa a priori e senza condizioni verso ogni prevaricazione effettuata da qualunque categoria (etnica, sociale, religiosa etc.) nei confronti della maggioranza, col falso pretesto di precedenti ed autoreferenziate oppressioni subite in un qualsivoglia passato (sfruttamenti, colonizzamenti, deportamenti, sterminamenti etc.), da accettarsi acriticamente pena la morte civile ed il comune disprezzo dei benpensanti, prima, in attesa della scomparsa definitiva poi.
Di fronte a tutto ciò, l’ETEROGENESI DEI FINI è ineluttabile.
G. Bonconte Montefeltro – montefeltro@hotmail.it