Il meccanismo di creazione del denaro e la sua legittimità

creazione del denaro

Come avviene la creazione del denaro? I salvataggi servono a risolvere le crisi o sono le crisi che servono a giustificare i salvataggi? Perché i bilanci delle banche seguono regole diverse rispetto a quelle seguite da qualunque altra attività commerciale?

Per la prima volta, l’uno davanti all’altro, Marco Saba (spina nel fianco dei consigli di amministrazione delle banche e autore di alcune interrogazioni parlamentari) e Giovanni Zibordi (conosciuto come l’autore di Cobraf).
Due ore per confrontarsi, senza esclusione di colpi ma civilmente, su un tema che divide l’opinione pubblica: il meccanismo di creazione del denaro e la sua legittimità.

Direi che il confronto è finito 10 a zero a favore di Saba.
Zibordi infatti, non è riuscito ad argomentare neanche una delle questioni sottoposte da Saba.

Gli argomenti di Zibordi sono stati:
Io ho studiato per 9 anni economia e te no.
Le banche hanno perdite in quanto lo dicono i loro bilanci.
I bilanci sono corretti perché si fanno cosi da centinaia di anni.

La cosa fondamentale che però ha ammesso Zibordi è che le banche creano denaro.
Questo è il fulcro di tutta la discussione.
In contabilità quando si crea (fabbrica) qualcosa si segna al passivo il costo di questa creazione e all’attivo il valore del bene che ho creato (questo vale per tutte le aziende del mondo).
La banca prima di prestare denaro deve crearlo. Questo semplicemente perché non si può prestare qualcosa che non esiste o qualcosa di cui non si ha la proprietà.
Questa azione si traduce contabilmente nel segnare a passivo il costo della creazione del denaro (che è quasi nullo perché si tratta di moneta elettronica) e poi all’attivo il valore del bene creato (in questo caso il valore della moneta creata).
Se una banca fa un credito di 100 euro prima crea questo denaro e deve segnare + 100 (un’attività) e poi al momento della concessione del credito (quando presta il denaro creato) deve segnare -100.

Si capisce che a questo stadio la banca ha un bilancio in pari (non ha guadagnato ne perso).
E’ elementare capire che ogni denaro che dovesse essere restituito alla banca costituirà un utile.

Se il debitore restituirà tutta la somma la banca farà un utile del 100% (non considerando gli interessi che sono irrisori rispetto all’utile qui descritto).

Purtroppo alla banca è concesso contabilmente di non segnare l’attivo costituito dalla creazione del denaro (+100). Questo fa si che le banche risultino dai loro bilanci in sofferenza.
Per la legge è tutto regolare per la logica umana e secondo le regole contabili internazionali è una frode.

Ogni altra azienda al mondo in qualunque altro settore al momento della fabbricazione (creazione) di un bene deve seguire le regole contabili sopra descritta.

Non mi sembra difficile comprendere questo concetto e non capisco perché lo sia per Zibordi.
Forse perché la questione più che di carattere economico è invece di carattere giuridico di cui forse non sa molto? Ovvero che in un mondo giusto le regole (anche quelle contabili) devono valere per tutti!
Forse perché si occupa di finanza e se dovesse passare questo concetto Zibordi dovrebbe cambiare mestiere?

Da un punto di vista operativo non esistono differenze tra banca centrale e banche private: entrambe creano denaro dal nulla e entrambe lo distribuiscono sotto forma dei debito.
Sfido chiunque a contestare questa affermazione.

Fonte: Byoblu.com

…………..

Video collegato: https://www.youtube.com/watch?t=2376&v=1Phltie0UWY

…………………..

Commento/integrazione:

In questo contraddittorio tra Giovanni Zibordi e Marco Saba sulla creazione del denaro da parte delle banche,
Zibordi afferma che le banche creano denaro dal nulla che però devono restituire (a chi? domanda Saba) e che gli utili delle banche derivano da interessi, da obbligazioni e da attività finanziarie varie. Marco Saba invece , e con lui gli altri ricercatori del Centro Studi Monetari, tra i quali il presidente Antonino Galloni autore del libro “Bank – il futuro della banca”, afferma che il denaro creato dal nulla forma il reddito che non appare nei bilanci e che quindi non viene tassato.

Se fossero vere le teorie di Zibordi, ovvero che gli utili delle banche derivano dagli interessi allora come mai tanti economisti ed esperti in ragioneria bancaria affermano invece che l’interesse dovrebbe essere abolito?
Fra questi, ad esempio, Agostino Maria Trucco ( 1865-1940) fondatore dell’Hallesismo, che già nel 1928 previde la seconda guerra mondiale e che scrisse che il denaro era un fantasma , Giacinto Auriti, il premio Nobel per l’economia Maurice Allais, Nando Ioppolo, Bernard Maris, Howard Zikto, presidente della World University di Tucson, che afferma nell’intervista del 1971 riportata da Bernardino del Boca nella sua rivista Età dell’Acquario n. 24/1983 : “
Alla radice di questa débacle economica in continuo peggioramento c’è il sistema degli interessi, e non solo si dovrebbe ridurre il tasso d’interesse a proporzioni governabili, ma lo si dovrebbe abolire del tutto. L’interesse è qualcosa come il tempo: tutti amano parlarne, ma nessuno sembra far niente.”, Guido Tabellini, rettore dell’Università Bocconi di Milano che nel 2008 disse: “ “…se ci si basa sul patrimonio della Banca d’Italia, la valutazione complessiva è intorno ai 20 miliardi di euro. Ma il patrimonio della Banca Centrale è frutto del signoraggio passato e appartiene a tutti i cittadini, non può essere riconosciuto alle banche azioniste”. (da “Il sole24ore” sabato 27-12-2008)
http://www.teosofia-bernardino-del-boca.it/categorie/scienze-finanziarie-economiche/
e tanti altri più o meno noti citati in parte anche da Saba.
Da quanto sopra emerge che molti economisti non conoscono le regole della ragioneria e pertanto non sono in grado di comprendere quanto affermano Saba e i ricercatori conoscitori delle regole di stesura dei bilanci.
Paola Botta Beltramo

I commenti sono disabilitati.