Islam, Isis, giudei, cristiani, terrorismo… o la Grande Eurasia
Perché non la raccontano come è in realtà? Non pretendo di avere la verità incarnata in tasca, ma leggo la Storia e ne traggo le conseguenze. Su ogni talk show, su tutti i media, torme di tuttologi e di saputelli politici, tutti i lacché che si auto-dichiarano progressisti, si affannano a sottolineare la differenza, a proporre “distinguo”, a dividere l’islam in islam buono ed islam terrorista. Continuano a chiamare quelli che arrivano coi barconi o via terra (Nord- Est, frontiera che non viene mai o quasi menzionata) con nomi di fantasia: migranti, profughi, disperati…… rifuggendo dal termine clandestini, o, più appropriato, invasori.
I governativi cianciano di emergenza. Che è una mistificazione grande come la loro boria, immensa come la loro stupidità, profonda come la loro interessata malafede. Il termine emergenza non può essere usato per oltre cinque o sei anni consecutivi. Da emergenza contingente diventa piano diabolico e viscido. Diventa disegno strategico e micidiale. Da emergenza si trasforma in tradimento. Tradimento magari ossequiente ai disegni di poteri oltre oceano ed oltre Mediterraneo. Ma sempre tradimento resta.
In questo quadro color nero inferno si è immesso il califfato nato dal disegno di abbattere i rais arabi (Saddam Hussein, Gheddafi, Assad…) tutti appartenenti al partito Baath, di conclamata ispirazione Socialista nazionale.
Sono tutte balle.
Sono tentativi di interpretare la Storia con paradigmi che funzionano solo per le cosiddette democrazie parlamentari che in realtà sono la sublimazione dei poteri forti, micidiali ed annichilenti. Ma la Storia è una persona seria e si comporta bene. Non è una puttanella come la finta “democrazia”.
E la Storia ci racconta alcune cosette che è politicamente scorretto far notare.
La più evidente ed incontrovertibile è che l’Europa è in guerra con l’islam da 1400 anni.
Con alterne vicende, con sconfitte e con vittorie, ma alla fine vincente e soverchiante, l’Europa ha imposto la propria forza, la propria legge agli arabi, i più importanti alfieri della religione di Maometto. Islam che si è diffuso anche ad altre etnie fino in Cina. Ma che ha il suo cuore nel mondo semita, arabo.
E qui nasce il punto controverso. A ben guardare le tre cosiddette religioni monolatre (alcuni incompetenti le chiamano monoteiste) sono la stessa religione, adattata, ai vari Popoli, plastificata alle diverse culture e credenze antecedenti, personalizzata con tutti gli optionals di convenienza. Ma furono i giudei a rifilare il loro dio ai cristiani prima ed agli arabi poi. E badate che tutte e tre le religioni a parole si dichiarano tolleranti e comprensive.
Allora?
Allora lo scontro in atto è uno scontro di “culture”.
Che poi la cosiddetta globalizzazione, ed il cosiddetto mondialismo abbiano cercato di mischiare le carte, di produrre meticciati sterili e marginali, è solo un tentativo dei seguaci delle idee semite che hanno tentato di intridere la cultura europea con veleni razziali e para-religiosi estranei alla nostra matrice.
Oggi il petrolio ha riempito le tasche degli arabi. E, appena si sono messi a posto i conti, gli arabi hanno ripreso la loro lotta contro l’odiata Europa.
Sia ben chiaro: anche senza l’intervento yankee, o meglio ancora, russo, l’Europa avrebbe la forza di oscurare i cieli arabi, e di ricacciare gli invasori. Ne avrebbe la forza. Non ne ha la volontà, ancora frenata dalla ….”democrazia”, dai distinguo, dai cincischiamenti cristiani incistati nello spirito Europeo.
Ecco, se gli arabi hanno un merito, è quello di aver risvegliato, almeno in parte, lo spirito Europeo. Le chiusure agli invasori di tutti i Paesi che confinano con lo Stivale sono alcuni, e non i maggiori, segnali che prima o poi si ricaccino i tentativi di invasione e si attui di fatto, per necessità contingente all’inizio, per comprensione e condivisione poi, la grande Eurasia, dall’Atlantico agli Urali ed oltre….
Fabrizio Belloni