Grazie Alexis… από στόμα σε στόμα
Grazie Alexis, dopo il tuo intervento a Bruxelles di oggi nulla sarà più come prima! Pensa che in Italia i giornalisti della Rai, incoraggiati dal tuo coraggio, hanno fatto un blitz a Saxa Rubra e realizzato una coraggiosa
edizione straordinaria del tg1
https://www.youtube.com/watch?v=ZFB1PyiK0HA
Questo il testo del loro intervento. Qui hai anche la versione off line che divulghiamo temendo la censura di quella on line con le solite scuse del copyryght
https://mail.google.com/mail/u/0/#inbox/14e6d9514206ef72?projector=1
από στόμα σε στόμα
indegnità,
disprezzo per i cittadini,
manipolazione del denaro pubblico,
intrallazzo con i petrolieri, con gli industriali, con i banchieri,
connivenza con la mafia,
alto tradimento in favore di una nazione straniera,
collaborazione con la CIA,
uso illecito di enti, come il SID,
distruzione paesaggistica e urbanistica dell’Italia,
responsabilità della degradazione antropologica degli italiani (responsabilità. questa, aggravata dalla sua totale inconsapevolezza),
responsabilità della condizione, come si usa dire, paurosa delle scuole, degli ospedali e di ogni
opera pubblica primaria,
responsabilità dell’abbandono «selvaggio» delle campagne,
responsabilità dell’esplosione «selvaggia» della cultura di massa e dei mass media,
responsabilità della stupidità delittuosa della televisione…..
Adriano Colafrancesco
www.adriacola.altervista.org
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Articolo collegato:
Tsipras: “Usati come laboratorio di austerity”
Il premier parla all’Europarlamento: “Tagliate il debito”, poi chiede un nuovo piano di aiuti per tre anni. Noyer (Bce): “Senza un accordo domenica il Paese rischia il caos”. A rischio i conti correnti dei greci: senza una soluzione le banche dovranno usarli come garanzia per ottenere i prestiti della Bce. Banche chiuse fino a venerdì. Il ministro delle Finanze promette riforme rapide
di GIULIANO BALESTRERI
MILANO – Senza un accordo domenica sera, Atene sarà fuori dall’euro. La posizione dell’Unione europea è durissima nei confronti della Grecia. Di più: per la prima volta i governi europei paiono compatti. Nessuno ha intenzione di cedere alla richiesta ellenica in un prestito ponte da 7 miliardi: “Ragioniamo per una soluzioni di medio periodo, altrimenti non risolviamo nulla”, ha detto il ministro dell’economia Pier Carlo Padoan. Una fermezza che servirà a mettere pressione al premier greco Alexis Tsipras: nonostante il trionfo del “no” al referendum che ha bocciato il piano di aiuti proposto dai creditori, il governo ellenico dovrà scendere a patti con i partner internazionali a meno di non voler uscire dalla moneta unica. E mentre a Bruxelles è arrivata la nuova richiesta di aiuti da parte della Grecia, il ministro delle Finanze Euclid Tsakalotos promette da settimana prossima riforma sulle pensioni e le tasse. La Germania, però, chiede riforme prima di sedersi nuovamente al tavolo delle trattative.
Di certo il clima resta teso. Davanti al Parlamento Ue Tsipras ha attaccato i suoi predecessori e il susseguirsi di piani d’aiuto che anziché risollevare il Paese, lo hanno fatto precipitare nella recessione: “La situazione greca non dipende dagli ultimi cinque mesi di governo, ma dagli ultimi 5 anni durante i quali gli aiuti non sono stati efficaci. Da nessuna parte l’austerity è stata così dura e lunga. La mia patria è stata trasformata in un laboratorio di austerità, ma l’esperimento è fallito. Soldi degli aiuti non sono mai arrivati ai cittadini, ma solo alle banche”. Il premier ha poi risposto a chi sostiene che abbia un piano segreto per uscire dall’euro: “Non ho alcun piano segreto, vi sto parlando con il cuore in mano. Voglio solo una riduzione del debito per restituire i prestiti e non essere sempre costretti a chiedere soldi”. Una posizione condivisa anche dal segretario Usa al Tesoro, Jack Lew secondo cui il debito greco è “ora insostenibile”.
La richiesta di aiuti. Tuttavia, dopo l’incontro di ieri a Bruxelles, dove Tsipras si è presentato a mani vuote, trapela un moderata fiducia sull’esito della trattativa. Il commissario Ue agli Affari economici, Pierre Moscovici, giudica un accordo con la Grecia “possibile” e “necessario”, ma dipendente dalla capacità di Atene di presentare proposte di riforma credibili agli occhi dei partner dell’Eurozona. Oggi, intanto, è arrivata l’annunciata richiesta di un programma di sostegno dal governo greco al meccanismo europeo di stabilità (Esm): Atene chiede prestiti triennali, senza però precisare l’entità della somma.
I timori. Sulla partita greca è iperattivo anche il vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovskis, che attende per domani il piano di Atene: “Dopo il summit abbiamo tempo fino alla fine della settimana per decidere il terzo programma di aiuti. Per farlo abbiamo bisogno dei piani del governo greco. C’è bisogno di una soluzione molto in fretta”. Il governatore austriaco, Ewald Novotny, però, cerca di tranquillizzare i mercati: “La Grecia è un caso speciale ma non vedo rischi di contagio e dunque per Ue e Bce c’è più libertà di azione”.
L’asfissia finanziaria. Di una soluzione ha un bisogno disperato la Grecia: l’economia è ormai sull’orlo della catastrofe. Il ministero delle Finanze smentisce le voci secondo le quali lo Stato si appresterebbe a pagare in cambiali pensioni e stipendi pubblici, ma nel Paese non si pagano più tasse e bollette e i fornitori internazionali accettano solo pagamenti in contanti. “Senza un accordo domenica prossima, il Paese rischia il caos, ci possono essere scontri” ha detto il governatore della banca di Francia, Christian Noyer, membro del consiglio dei governatori Bce. Noyer si è poi soffermato sulla situazione delle banche: “Impossibile che possano operare normalmente fino a quando non tornerà la fiducia, ci sarebbe un’immediata corsa agli sportelli”. Anche per questo le banche resteranno chiuse fino a venerdì.
http://www.repubblica.it/economia/2015/07/08/news/grecia_europarlamento_tsipras-118606255/?ref=HREA-1