“Un contatto vivente con le cose” – Messaggio di Uppaluri Gopala Krishnamurti
“I movimenti dei vostri pensieri interferiscono col processo del tatto, proprio come avviene per gli altri sensi. Qualunque cosa voi tocchiate viene tradotta come «dura», «soffice», «fredda», «umida», «secca» e così via. Senza rendervene conto, è il vostro pensiero che crea le vostre sensazioni corporee. [...]
Non ci sono immagini qui, non c’è posto per esse; l’apparato sensorio è totalmente occupato con le cose che osserva nel momento presente. Deve esserci un contatto vivente con le cose che sono nella stanza, non pensieri di cose che non ci sono. E così, se voi siete totalmente «in sintonia» con l’attività sensoriale, non c’è alcun posto per le paure su cosa può accadere domani, o per fare speculazioni su Dio, sulla Verità e sulla Realtà.
Non si tratta di uno stato di onniscienza, in cui tutte le eterne questioni dell’uomo trovano risposta; è, piuttosto, uno stato nel quale le domande sono svanite. Sono svanite perché non hanno nessuna relazione col modo di funzionare dell’organismo, e il modo di funzionare dell’organismo non lascia spazio per questi problemi. [...]
Che cosa vi impedisce di essere nel vostro stato naturale? Voi siete in continuazione proiettati fuori di voi stessi. Volete essere felici”
(Uppaluri Gopala Krishnamurti).