Sulla crisi in Grecia e sulle possibili soluzioni
Un giorno di ferie per la Grecia
In questi giorni non si sente altro che parlare del probabile default greco, ho letto decine e decine di commenti a questa notizia, per la maggior parte favorevoli al popolo Greco. Sappiamo qual’è la realtà, la bce vuole che la Grecia paghi il debito che ha nei confronti dell’Europa….ma non sappiamo in che modo si è creato questo debito o almeno, sappiamo quello che ci vogliono far sapere… Giornali che titolano circa i probabili effetti che il default greco potrebbe avere sul resto dell’eurozona soprattutto i paesi più deboli come l’Italia; alcuni sono arrivati a dire che i lavoratori di questi paesi dovranno rinunciare alle ferie per far fronte alla crisi greca…. Bene, sapete che vi dico ragazzi?
E’ una buona idea quella di rinunciare ad alcuni giorni di ferie per salvare il popolo Greco dai debiti, se ci fosse qualcuno in grado di organizzare una raccolta di fondi di questo tipo, di corsa farei una donazione, non tanto perché questo risolva il problema del popolo Greco, ci vuole altro, tempo sacrifici e comprensione, ma, soprattutto perché non lasceremo soli i nostri fratelli greci e ai capoccioni della bce fischierebbero le orecchie sentirebbero da che parte sta il popolo….. La maggior parte del debito greco (e non solo) è stato creato da speculazioni ed interessi illegali, che c’entra il popolo? Sono le banche a creare il debito bene è ora che la smettano…
Quante volte abbiamo dato soldi per salvare le banche dal fallimento, (l’Italia è piena di esempi) e adesso, le banche pretendono che vengano pagati i debiti…. certo intanto i vostri li abbiamo pagati noi….. Dobbiamo essere uniti per far capire che questa europa non ci piace e la Grecia ci sta dando l’occasione; facciamoci sentire vicini in modo tangibile ed impediamo alle banche di diventare padroni delle nostre terre e delle nostre vite. Ho sentito che ci sono già associazioni come NO-Nato che si sono attivate per il sostegno al popolo Greco, invito tutte le persone sensibili al problema a prendere contatto con tali associazioni per contribuire a far cambiare il vento.
Giuseppe Finamore
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TSIPRAS E L’ AZZARDO REFERENDARIO ..
Perché è un azzardo? perché la questione è assai più complessa e non risolvibile tra un si’ e un no’..La questione è direi epocale proprio nel modello d’ economia e nel dilemma se sia ancora possibile o meno perseguire per una nazione piccola,una scelta keynesiana di tipo socialdemocratico, tra monete sovrane,banche pubbliche degli STATI , democrazia e economie reali e territoriali,.. o se invece.. l’ unico DIO IN TERRA ,è oggi il globalismo economico produttivo delocalizzato e finanziario,senza regole e che quindi che …non può esservi altra economia!! che non sia decisa dai grandi gruppi multinazionali e sotto il controllo assoluto del sistema bancario e borsistico internazionale / capitalista.
Ecco perché Tsipras ha sbagliato, doveva offrire ai greci prima di tutto un modello di sviluppo alternativo a quello UE e global /capitalista / finanzista invece Tsipras e Varoufakis sono stati ambigui, dicendo di non voler uscire dall’ Euro ,senza neppure mai ufficialmente nominare la nuova dracma ,prendendo solo atto del disastro sociale in Grecia e come parzialmente ovviarvi a sostegno dei più deboli .E’ ovvio che offrire ai greci solo una trattativa confusa “tira e molla “con Brussel ,senza un vero -progetto e sullo sfondo .. il ritorno possibile ad una moneta come la Dracma , .visto… come incubo ,.internazionalmente flottante, .svalutabile,… senza dire… far capire davvero a che possa servire questa scelta, senza linee precise di sviluppo del “nuovo modello economico possibile greco”, può mettere nel panico la classe media greca ,con ancora dei risparmi ,nel timore di perderli del tutto ,…con la Dracma di nessun valore ,con inoltre le gigantesche pressioni verso il SI’…. poste dall’Europa che possono fare il resto e il risultato che un interessante percorso politico come quello di Syriza, che rischia di interrompersi ,in un referendum pericolosissimo – vanificando in caso di sconfitta , del tutto ,questa lunga ed estenuante trattativa/vertenza con la Ue Troika , …,colle dimissioni di Tsipras.,il ritorno dei centristi / euristi -Samaras Papandreu e il continuo del calvario per i più poveri ! Il ritorno RESTAURATIVO DEL PEGGIO DEL RIGORISMO USURAIO BANCOCRATICO! La democrazia non la si ottiene solo con dei referendum ma con progetti politici e architetture economiche perseguibili e intelligenti, soprattutto facendo capire al popolo la loro utilità ..dicendo la verità e mostrando sicurezza e guida sul cammino da intraprendere.
Gastaldo Paolo
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Povera Grecia
La Grecia farà default per un cifra paragonabile al conto in banca della madre dell’ex ministro Papandreu (lui sì persona seria, mica quello scavezzacollo di Varoufakis. El bloqueo, è un embargo commerciale, economico e finanziario imposto dagli Stati Uniti d’America contro Cuba
all’indomani della Rivoluzione castrista. John Perkins rivela nel suo libro “Confessions of an economic hit man”, di essere stato arruolato dal governo Usa allo scopo di risucchiare a favore degli Stati Uniti le ricchezze di paesi poveri, e ciò “attraverso manipolazioni economiche, tradimenti, frodi, attentati e guerre”. Tutti sappiamo che il controllo sulla ricchezza e il suo accumulo avviene tramite politiche “accondiscendenti”, e per ottenerle occorre che chi governa faccia i favori di pochi e non della maggioranza. Per cui nelle democrazie occidentali il fattor comune è dato da una sola cosa:
CORRUZIONE…”
Giorgio Mauri