Siria – Palmira, vittima di una turpe alleanza
Palmira in mano allo Stato Islamico: scorrono in tv le immagini (scarse e ripetute perché censurate pure su internet) della città antica “patrimonio dell’umanità” su cui sventola il nero vessillo dell’Isis.
Uno schiaffo sonoro ed in mondovisione sferrato dal Califfo a tutti i suoi nemici,vista la fama della Palmyra conosciuta “urbi et orbi”.
Tantissimi avversari, “ufficialmente” quasi un globo intero, visto che la sola “coalizione” raccolta da BombObama è formata da 46 stati (occidentali e musulmani compresi) e conta pure sulla “collateralità” di Russia, Cina ed Iran.
Ma, tutti assieme, non hanno smosso un dito (o, piú opportunamente, un grilletto) per difendere Palmira dalla furia (prevedibile) devastatrice dei seguaci iconoclasti del Califfo.
Bene,anzi male…, visto il contorno di decapitazioni ed esecuzioni sommarie associate ad ogni conquista dell’Isis.
Partendo dalla “indignata preoccupazione” di ogni comune telespettatore o lettore di giornale, colgo lo spunto per evidenziare quello che ha colpito me e,credo,solo pochissime altre persone…. tutte rigorosamente “politicamente scorrette”: un fotogramma! In un piccolo frammento di immagine, osservato in un video girato dagli stessi miliziani (che ora vestono uniformi militari complete),si può vedere uno di loro, presumibilmente in un acquartieramento militare governativo, strappare con rabbia due manifesti….di Assad e del partito Baath.
Simboli ,l’uno e l’altro, del peggior nemico del fondamentalismo jihadista: il socialismo nazionale di matrice islamica!
Si, proprio il Partito Baath (fondato fine anni ‘30 del secolo scorso da un alawita sciita, da un cristiano ortodosso e da un sunnita) poneva le basi per la formazione di una Nazione Araba governata “laicamente” con il concorso delle varie componenti religiosi presenti nelle diverse realtà e cementato da una visione “socialista” per il riscatto economico, culturale e politico delle masse popolari dei singoli paesi interessati. Per sintetizzare: una Repubblica Araba Unita cui si sarebbe benissimo applicare l’aggiunta “Sociale”.
Modello Nasser, Saddam Hussein ed Assad padre…, con tutti i limiti e le “colpe” che vanno loro ascritte e considerando la diversità delle realtà storiche geopolitiche.
Queste tre personalità cercarono di costruire una nuova realtà, ciascuno nel proprio paese e superando i confini di stato e non usando certo la mano leggera nel reprimere l’opposizione, specie quella “integralista”.
Però si videro anche i frutti di governi moderni, interconfessionali, socialmente piú avanzati e, per scriverla come la definiamo noi,… “laici”: scuole, università, ospedali, musei, dighe, ferrovie ed aeroporti,tutte quelle infrastrutture, accompagnate da assistenza sociale, necessarie al progresso di un popolo ed al suo riscatto.
Conosco le obiezioni: guerre, tante guerre.., pure perse! Certo, guerre contro il comune e principale nemico di Egitto, Irak e Siria: Israele.. ed i suoi protettori americani.
Sconfitti sul fronte israeliano, con perdita di territori ed ingentissime risorse, i capi Baathisti dovettero affrontare i problemi interni ed il sogno “unitario” svanì.
Gli Usa, con Israele e tutto l’Occidente, smantellarono in seguito questa presenza in Egitto (con dittatori filoccidentali alla Al Sisi di oggi), in Irak (con Al Maliki ed eredi) e, per estensione pur anomala, in Libia assassinando Gheddafi e creando il caos che conosciamo.
Resta la Siria di Bashar al Assad, l’ultimo Baathista da eliminare….
E qui torniamo alle righe di partenza: Palmira è caduta senza che BombObama ed i suoi servi abbiano inviato un solo drone a bombardare i miliziani neri… perché ?
Forse gli occidentali preferiscono un Califfato integralista e spietato come non mai a (presunti) dittatori che, ragionando in proprio, non si prostravano e prostrano (come Assad in Siria) al liberalcapitalismo imperialista di Obama ed alla “sicurezza” di Israele?
Se è così, e tutto fa pensare lo sia, ritengo si tratti di un altro errore di incalcolabile portata: oggi Isis balla sulle rovine di Palmira, domani dove arriverà la bandiera nera del Califfo?
Grazie per l’attenzione.
Vincenzo Mannello
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