I primi giorni della Festa dei Precursori 2015 (24 e 25 aprile) raccontati da Caterina Regazzi
Negli ultimi anni spesso mi affiorano alla memoria episodi o emozioni della mia infanzia, e stamattina mi è venuto in mente che quando da bambina andavo a scuola le insegnanti dicevano a mia madre, in quelle rare occasioni in cui lei andava ai ricevimenti:” E’ brava, studiosa e volenterosa, solo un po’ troppo sintetica…”.
In alcune circostanze questa può anche essere una dote utile e ed esempio, oggi, cercherò di applicarla nel redigere il doveroso resoconto della Festa dei Precursori 2015, lasciando volutamente alcuni vuoti ed accennando solo alle “cento” esperienze di incontro, ascolto, condivisione di cibo e conoscenze, visite e confronto sulla sperimentazione di un sistema di vita basato su un ritorno alle cose semplici (ma difficili), come l’autoproduzione di cibo, sapone, tessuti, edifici e manufatti, e ad una attenzione all’ascolto di sé e degli altri, esseri animati, parlanti o meno, e inanimati.
Posso iniziare dall’arrivo, nella serata del 24 aprile 2015, di Ferdinando, accompagnato da Gigliola, dalla cena in cui abbiamo incominciato a conoscerci. Ferdinando è l’”esperto” in terra cruda e come amante della Terra e della terra, poeta, che già da tempo arricchisce con i suoi scritti il Giornaletto di Saul. Un’anima libera, molto, forse troppo, in cerca di un’anima gemella? Chi vivrà vedrà! Oltre al racconto delle sue esperienze di educatore ambientale consulente di architetti e muratori per la lavorazione della terra cruda basata come prima cosa sulla conoscenza del terreno che insiste in un certo luogo, ci ha allietato anche durante le altre due giornate con le sue parlate strampalate e le sue facce stralunate ed una poesia su Treia lasciata a Paolo in pegno di fratellanza… (?)
IL CIELO E BASTA
SOLO PER LIMITARE
IL VUOTO
IL RESTO PIETRA
SLANCIO LUCE
VISIONE COSTRUZIONE
TUTTA LA TERRA
TUTTO IL CIELO
FINO AL LORO CONGIUNGIMENTO
NEL CENTRO DELLA VITA
DOVE STA IL SOLE
DEL CORPO
TERRA DEL CUORE
E DEL SOGNO
NEL MEZZO DELLA LINEA RIEMPITO DA UN ORIZZONTE:
IL MARE
Il 24 sera sono arrivati anche Fabiola e Michele Meomartino, ormai fratello e sorella per noi, sempre vicini, collaborativi e con i quali condividiamo già da tempo un bel percorso. Michele ci aveva portato alcuni pacchi contenenti le copie del libro di Paolo “Treia: storie (a) di vita bioregionale”, fresco di stampa la cui presentazione “in anteprima” era prevista per il 26 alla Talea.
Ma altri ospiti erano attesi in serata: Adele Caprio, una piccola grande donna, coraggiosa, intelligente e sensibile, che si dedica anima e corpo negli ultimi anni alla Nuova Pedagogia con il frutto del suo lavoro e della sua attenzione: un testo didattico e una figlia di 15 anni, deliziosa, solare, dal nome significativo: Anna Libera. Assieme a loro è arrivata anche Angela, una nuova amica, proveniente pure lei dall’alto Lazio, “saponificatrice” e amante della natura e della convivialità, che ci ha fatto dono di alcune sue produzioni.
Il 25 mattina ci hanno raggiunto Ettore, che già era stato dei nostri il 31 ottobre scorso, per vivere assieme la presentazione del libro di Paolo “Riciclaggio della Memoria”, e Luca, woofer, scrittore ed amante dei libri e amico di Franca Oberti, una ormai vecchia conoscenza del Giornaletto di Saul, che per impegni elettorali (è candidata sindaco del suo paese per una lista civica) non ha potuto intervenire come invece aveva intenzione di fare. Le facciamo un bell’”In bocca al lupo” e speriamo di incontrarla in una prossima occasione.
Altro arrivo graditissimo Mara e Tina di Aria di Stelle, il gruppo di persone che si ritrova ogni lunedì sera a Vignola a praticare il canto di mantra e che volentieri anche io e Paolo occasionalmente frequentiamo. Tra l’altro abbiamo già in programma di festeggiare assieme a loro, il Wesak il 4 maggio, appena rientrati a Spilamberto.
La mattina alle 10.30, arrivati alcuni marchigiani doc (per fortuna, altrimenti saremmo stati tutti “stranieri”!), Simonetta, Daniela e Sandro, siamo partiti per la passeggiata per Treia, in cui ho raccontato diverse cosette sulla mia infanzia trascorsa qui, da cui forse si è capito che io con questo paese ho un rapporto emozionale speciale, che me lo fa vedere con occhi diversi, solo miei, anche se anche per un forestiero è pur sempre un paese splendido.
Ammirata la Piazza (quella di Dolores Prato – Giù la Piazza non c’è nessuno – e spesso è ancora tristemente così) alla Proloco una ragazza deliziosa, Camilla, con gli occhi da gatto, ci aspettava per accompagnarci a visitare la Chiesa di San Filippo e il Teatro Comunale che sono veramente due gioielli che non smettono mai di stupirmi. Tanta bellezza e così poche persone a goderne…. che peccato! Ma verrà piano piano il momento della riscoperta di queste meraviglie (e ci sarà da fare attenzione alla loro salvaguardia). Nel percorso dalla piazza al teatro siamo passati davanti all’ufficio dell’Associazione della Disfida del Bracciale, dove siamo stati tutti catturati dalla vetrina con un’esposizione di bracciali e foto sull’argomento. Un “operatore”, vigile in pensione, appassionato di Archeologia e antiche tradizioni paesane ha cominciato a raccontare la storia del gioco, lo stato attuale delle cose e a mostrare, facendolo provare a chi aveva la mano di dimensioni adeguate, un bell’esemplare dello strumento. Ma purtroppo il tempo stringeva, ho dovuto troncare la conversazione, perché nel frattempo avevo preso accordi con un socio dell’Accademia Georgica, altro edificio/museo storico, tra i più belli e significativi della piazza, per una breve ma particolareggiata visita. Lì libri, oggetti, dipinti, fotografie, pergamene fanno bella mostra di sé.
Dopo tutta questa cultura, ed il canto dell’Arati nella sala di meditazione, ci attendeva un ottimo pranzetto preparato dall’amico Michele che ci presentava sul tavolo ogni ben di Dio.
Durante le giornate della Festa, prima di ogni pasto, abbiamo ringraziato per il cibo Dio o la Natura per la sua produzione, il cuoco e i suoi aiutanti per la preparazione. Speriamo che la fame nel mondo prima possibile sia solo un ricordo. Dal canto nostro cerchiamo di evitare gli sprechi, consumando solo o prevalentemente cibi semplici e prodotti sul luogo e che necessitano per la loro produzione di quantità modeste di energia.
Nel frattempo, mentre eravamo a tavola, sono arrivati anche Renato e Milena.
Nel pomeriggio ci siamo riuniti nella sala del Circolo, in vicolo Sacchette, e altri ci hanno raggiunto: Gabriele e Roberta, Alberto, Maria Giovanna e diversi altri ed è iniziata la “tavola rotonda” (o “cerchio di condivisione”).
Michele Meomartino ha moderato con grande savoir faire e simpatia, Mara e Tina ci hanno aiutato a riportare l’attenzione dentro di noi e sul luogo con i loro canti, Paolo ha dato alcune spiegazioni sui motivi dell’evento (31° anniversario della fondazione del Circolo Vegetariano VV.TT.), io ho manifestato per l’ennesima volta la mia gratitudine nei suoi confronti.
Adele ci ha parlato del sistema pedagogico corrente che più che aiutare a far crescere i giovani virgulti che sono i bambini, consentendo il manifestarsi delle loro singole peculiarità, in pace ed armonia con se stessi e col mondo che li ospita, ha creato dei piccoli robot che vivono nell’omologazione e senza gioia e della Nuova Pedagogia, per la quale si batte da anni. Lauretta ci ha raccontato della sua esperienza di rilegatrice, professione artigianale importantissima per la tutela di quel bene prezioso che guai se scomparisse, il libro.
Angela ci ha parlato delle sue esperienze nell’autoproduzione (pane col lievito madre e saponi) e della sua scelta di vita ecologista. Alberto della tradizione della trasmissione orale della ottava rima (?) forma poetica tipica del popolo (e molti dei maggiori poeti in questo campo erano addirittura analfabeti) a differenza di quella di Dante , la terzina (ma queste cose sarebbe meglio se prossimamente ce le raccontasse, per iscritto, lui stesso), Adriano, educatore prestato alla politica locale, ex presidente, ma fondatore di una cooperativa sociale (La Talea) che accoglie persone con disagi e abilità diverse, Renato della sua esperienza come operatore olistico da decenni (ed anche a lui magari chiederemo una trattazione anche semplice, ma scritta), Gabriele, agricoltore biodinamico, giramondo, che raccoglie informazioni e sperimenta sul campo un modo diverso di fare agricoltura, ascoltando la Natura e la terra, Maria Giovanna, neotreiese di Macerata, tessitrice, creatrice di un vero e proprio museo sull’argomento, che io e Paolo abbiamo avuto il piacere di visitare lo scorso ottobre, dove quell’arte viene conservata e tramandata con corsi che vanno da quello di filatura a quello di tintura con colori naturali ai metodi di tessitura più raffinati. Ha fatto un bellissimo parallelismo tra i termini usati nella lavorazione dei tessuti e il parlato: “dipanare la matassa”, “rete”, “tessuto”, “trama”, “ordito”, ecc.
La tavola rotonda è continuata con l’intervento di tutti gli altri convenuti (che qui non sto a menzionare altrimenti la farei troppo lunga) ed un veloce rinfresco a base di pandispagna e vino e poi una cenetta vegetariana con chi si è fermato con noi nella grande cucina di casa. Conclusione con canti mantra con la bella voce di Tina a guidare: Om Namah Shivaya, Om Tare Tutare Ture Soha ed altri. Mara ha spiegato l’intento che unisce e guida questo gruppo: la ricerca spirituale ed il servizio per gli altri.
Infine tutti a nanna, ma, nonostante la sintesi mi si è fatto tardi, non ce la faccio più a scrivere…. il resoconto della seconda giornata a domani!
Caterina Regazzi
L’album fotografico dei primi due giorni (24 e 25 aprile 2015) è visibile qui:
https://www.facebook.com/saul.arpino/media_set?set=a.10206086635155376.100006633156967&type=3¬if_t=shared_album_add_photo
Commenti e considerazioni sulla Festa dei Precursori 2015 (ricevuti per email): http://bioregionalismo-treia.blogspot.it/2015/04/treia-considerazioni-sulla-festa-dei.html