Lingua madre e “forma mentis”
La lingua-madre conferisce all’individuo una «forma mentis» unica e specifica che lo dota di capacità particolari legate alla lingua, il Dr. Alfred Tomatis spiega molto bene il ruolo che svolge la lingua-madre, in quest’ambito, nel suo libro « L’oreille et la vie ». Come spiegare altrimenti il fatto che i più grandi musicisti di musica classica siano tutti di lingua tedesca, che l’Italia disponga di un così grande patrimonio culturale, se non con il ruolo della lingua, la quale opera nei circuiti cerebrali, sin dal concepimento dell’essere, disponendo ad una particolare e specifica forma di creatività ?
Questa specifica forma di creatività, conferita dalla lingua-madre, non è in grado di esprimersi qualora l’individuo si trovi nella necessità di concepire le sue idee in una lingua diversa dalla lingua-madre, la qual cosa vuol dire che la colonizzazione linguistica e culturale in atto, della quale sono vittima tutti i popoli europei, inibisce la loro creatività e rischia di creare, a termine, degli individui formatizzati e handicappati mentali. Purtroppo, tutto ciò è totalmente ignorato dalle istituzioni europee, dai nostri Governi, e accuratamente occultato da coloro che sono impegnati nella realizzazione di una globalizzazione sterile, assassina e, soprattutto, stereotipata, senz’anima, sprovvista di ideali.
A mio parere, c’è da aggiungere che, se si sono decisi ad agire i Paesi Nordici, con la Svezia come capofila, da decenni sotto il dominio dell’inglese e genuflessi nei confronti della cultura anglo-americana, vuol dire che la situazione in Europa è veramente molto grave e rischia di diventare irreparabile. Non dobbiamo dimenticare che in seno alla istituzioni europee l’inglese ha cominciato a voler giocare il ruolo di lingua unica con l’arrivo dei Paesi Nordici ed è tuttora sostenuto a spada tratta dagli stessi.
Anna Maria Campogrande
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