Uscire dalla NATO, trasformare l’esercito in un’organizzazione di servizio civile

Paolo D'Arpini con alcuni nipoti

Si avvicina il 25 aprile. Per la difesa dei valori della Resistenza e soprattutto per la difesa dei termini costituzionali che impediscono all’Italia di ricorrere alla guerra come mezzo di risoluzione dei conflitti internazionali, sento ancora il dovere di ripetere la nostra proposta:

“La difesa e salvaguardia dell’onore nazionale non possano risultare dalle continue guerre di aggressione sostenute dai nostri governi e che ledono il principio stesso costituzionale di rinuncia alla guerra.

Con le armi atomiche e chimiche di distruzione di massa, che ormai
contraddistinguono il sistema militare delle nazioni egemoni, la
presenza di un esercito mercenario è solo un invito all’aggressione. E
la presenza sul suolo patrio di basi munite di arsenali atomici e di
missili (sotto il diretto controllo alieno) non aiuterebbe
assolutamente la causa della difesa della nostra patria.

Perciò in occasione di questo 25 aprile 2015 credo sia opportuno
chiedere al governo la totale smobilitazione delle forze armate e
l’abbandono della partecipazione alla NATO, facendo dell’Italia una
nazione neutrale pacifica e permettendo, attraverso il risparmio così
effettuato, di affrontare la corrente congiuntura economica.

Paolo D’Arpini
Circolo Vegetariano VV.TT.

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Nota Integrativa:

Scrive Marina Costa: “Alle obiezioni sull’inutilità di firmare una petizione telematica, Giulietto Chiesa ha detto:

“La raccolta delle firme non serve a niente. Troppe raccolte non hanno dato alcun frutto” ecc.

Questa obiezione rivela incomprensione della proposta. Dovremo dunque spiegarci meglio. Certo: se raccoglieremo 10, 20, 30 mila firme avremo subito una sconfitta. Autoprocurata per giunta. Il che non vuol dire che non bisognava provarci. Infatti avremo toccato con mano che siamo pochi ad avere la consapevolezza del pericolo che incombe. Ma se raccogliessimo 100 mila firme, o un milione di firme, o 5 milioni di firme, allora non è vero per niente che un pronunciamento del genere non servirebbe a niente. Sarebbe vero il contrario: avremmo dimostrato che c’è un sacco di gente che ha capito che la Nato è un pericolo per tutti. Avremmo dato una spallata politica che i partiti e il parlamento non potrebbero più ignorare. Cioè avremmo “fatto politica” in un modo molto concreto ed efficace. Certo nemmeno cinque milioni di firme produrrebbero, di per sé l’uscita dalla Nato (che è cosa tremendamente difficile), ma aprirebbero un serio problema per il Potere. E per l’Europa. Se la stessa cosa facessero in Spagna, Francia e Grecia, dove ci sono forze che si pongono lo stesso obiettivo, allora l’intero quadro europeo verrebbe modificato. Altro che “non servire a niente”!!!!!
Dunque chi non firma rifletta meglio. E’ un’occasione per far sentire la voce del popolo (se il popolo non ha voce, peggio per lui). Ai 5 stelle dico: se raccogliete le firme contro l’Euro, in nome della sovranità, perché non raccogliere le firme contro la Nato, che, in tema di sovranità, è di gran lunga più decisiva?

https://www.change.org/p/la-pace-ha-bisogno-di-te-sostieni-la-campagna-per-l-uscita-dell-italia-dalla-nato-per-un-italia-neutrale?hc_location=ufi

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