Ankara si prepara… ad invadere la Siria (con l’aiuto dello zio sam e di nonno sion)

arriva ankara

E’ appena stato avviato il progetto statunitense di addestrare i primi 5.000 ‘ribelli moderati’che dovranno ‘risolvere’ la crisi siriana.
L’obiettivo finale è quello di formare 15.000 combattenti nell’arco di tre anni presso strutture situate principalmente in Turchia.

” … E’ a cura dei servizi segreti turchi (MIT) il compito della selezione dei tirocinanti. Le reclute dovranno avere determinati requisiti . Sopratutto secondo i turchi devono averne uno: “devono essere ‘affidabili’ – che tradotto significa – “devono vedere il leader siriano Bashar al-Assad come target essenziale”.

Le parole di Abdurrahman Mustafa (capo dell’Assemblea turkmena) alla televisione statale turca Trt chiariscono che la posizione di Ankara sposa perfettamente il punto di vista dei turcmeni: ”Aleppo è e rimarrà una città turca “. Il leader turcmeno ha poi aggiunto: “Non abbiamo dubbio che come la Turchia ha ottenuto ‘sotto protezione’ la tomba di Suleyman Shah, allo stesso modo otterrà anche noi turkmeni. Non siamo mai soli. Sappiamo che la Turchia è sempre con noi, al nostro fianco”.

E’ assai probabile che nella nuova struttura militare creata da Ankara, confluiranno elementi già inquadrati nelle brigate turkmene che già combattono contro le forze armate siriane a Handarat, Mellah e Sheikh Mekkar e sopratutto a nord di Aleppo. E’ evidente che come è accaduto nell’attacco del villaggio armeno di Kessab che le nuove unità possano contenere anche elementi delle forze armate turche. L’atteggiamento della Turchia è anche grandemente ambigua nei confronti dello Stato Islamico.

Non si tratta di ipotesi. Ci sono già elementi concreti su quale sarà il compito dei ‘nuovi ribelli moderati’: secondo un report della rivista al Monitor, già da adesso, il governo turco ”sta costringendo i turkmeni siriani a combattere contro le forze di Assad anziché contro IS”. Il documento mostra chiaramente le priorità del governo turco: “Ankara sta dando priorità alla creazione di forze siriano turkmene armate di opposizione per combattere contro Damasco, rendendo così impossibile una azione coordinata contro IS”.

Sfortunatamente, la spregiudicatezza turca non cadrà nel vuoto: è condivisa anche da Washington. …”

Patrizio Ricci

(Fonte: http://www.vietatoparlare.it/)

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Commento di Marinella Correggia: “Siccome intorno al Comitato gravitano associazioni e gruppi, chiedo se qualcuno non intenda mandare al Gentiloni segrmin.gentiloni@esteri.it con chiaro oggetto un perentorio invito a dissociarsi dall’operazione Usa/Turchia di addestramento di 5.000 militanti di gruppi armati “moderati” in Siria: una garanzia affinché la pace non arrivi mai…”

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