Dall’antico Giappone all’Italia moderna – Passato e futuro degli …Oni
Gli Oni, conosciuti come esseri nella mitologia del folklore Giapponese con figure, spettri e fantasmi per sollecitare la paura e il brivido da parte del potere dominante, esattamente come i demoni e gli orchi Occidentali.
Scavando più profondamente nella storia dello stivale o dello Scarpone per la sua forma geografica, troviamo gli Oni in matrimonio con i Cogli i quali formano quel popolo molto antico di varie origini che si sono stabiliti e sviluppati nella penisola poi divenuta Penisola Italica. Fra loro non tutti Cogli, ma vi erano uomini dall’intelligenza emancipata e di grande elevatura sociale orientati allo studio, al sapere, alla ricerca, e allo sviluppo, purtroppo soffocati da altri esseri molto più numerosi convinti che era sufficiente spadroneggiare con le capacità della parola, dell’inganno e nel costituire un Potere di brigate armate a loro disposizione, per guadagnarsi alti meriti nella cultura dominante, non sapendo che la realtà di quella cultura da mercato delle parole inizia col Cul che emette rumori e odori non piacevoli inebriando momentaneamente le masse.
Che sarà mai questo vocabolo creato particolarmente per distinguere i grandi parlatori del nulla in particolare quelli del Cul, paragonati ai veri grandi uomini saggi che hanno arricchito l’umanità di insegnamenti nel progresso sociale attraverso il sapere?
Un Napoletano ed un Romano in rappresentanza dei tanti confratelli sparsi per lo stivale, seduti ad un tavolino in una trattoria con un fiasco di vino da consumare nei loro accesi dibattiti del Cul, tutti grandi sostenitori di convincenti dicerie come l’Italia le bela e il resto del mondo fa schif, la città eterna con la capitale del filosofare in Cristo Giuseppe Ignazio e Paolino, in Italia si mangia bene, la nostra politica raffinata è scienza, le colpe all’Euro e all’Europa, ma anche agli Africani, Americani, Cinesi, Russi, Babilonesi, Francesi e Inglesi, perché non sanno che i Romani furono grandi conquistatori con meriti di guerra e di speculazione, mentre il Napoletano insisteva che Napoli fu ancora più grande, vedi Napoli e poi mori.
Un Fiorentino di passaggio descritto come l’impersonalizzazione del furbetto il quale allungando l’orecchio e approfittando della sbronza nazionale prese la parola sostenendo che Firenze al tempo dei Madonnari fu ancora più grande, specializzandosi nella pittura, scultura, nella parola, ma non riuscì ad andare oltre per l’intervento di un clandestino di colore che si trovava nei paraggi, attratto dal gran vociare dentro alla trattoria, entra con l’intenzione di dare una mano qualora ci fosse stato bisogno. La presenza del forestiero destò un rumoreggiare come se fosse persona non grata. Comunque, il clandestino di origine Africana sorvolando sull’aria di contrasto dentro alla trattoria Nazionale si unisce prepotentemente alla conversazione e dimostra di essere più informato dei Dottori annebbiati dall’alcool e da convinzioni politiche del Cul nazionale.
L’uomo nero si presenta come professore Universitario esperto in storia antica, di origine Africana, sostenendo che tutti i presenti avevano ragione per evitare di inimicarsi il Romano, il Napoletane e il Fiorentino e disse: è vero, nel corso del tempo tutti i popoli del mondo si guadagnarono momenti di grandeur, copiando gli uni dagli altri nella lotta continua per apparire i migliori. Però non dimentichiamo che nella corsa al progresso per migliorare la qualità della vita, non possiamo negare di riconoscere le verità della storia dalle sue origini sino ai nostri giorni.
L’Africa e l’Asia furono i pionieri dell’umanità e dello sviluppo del mondo di oggi, senza i quali l’umanità si troverebbe ancora allo stato brado. Non intendo accennare esclusivamente alle grandi opere di ingegneria quali le Piramidi e la Vallata dei Re, con i suoi particolari interni ed esterni che ancora oggi la scienza contemporanea è allibita dinnanzi a tanta bravura intercorsa 4000 anni avanti Cristo.
Non dimentichiamo che pure quel Cristo al quale vi inginocchiate era di Madre Araba e di Padre Arabo, convertiti all’Ebraismo, poi al Cristianesimo e per ultimo all’Islamismo, poiché la Palestina apparteneva all’Egitto. Se poi vogliamo andare oltre, vi ricorderò che nella Biblioteca di Alessandria, erano racchiusi i più famosi testi del sapere della storia del mondo, quando l’occidente era ancora un gregge di esseri al pascolo.
Il Fiorentino più sbronzo degli altri, chiede al Professore con la voce impastata: che cosa siete venuti a fare in Italia ormai presa d’assalto da Africani e Asiatici? Il Professore senza alterare la voce e con spirito convincente disse: siamo ritornati a casa nostra poiché prima dello scompiglio creato dai Romani, gran parte dell’Europa faceva parte del nostro grande popolo Africano.
Le vostre capacità? Eccole:
ALITALIA, A SPESE DEI CONTRIBUENTI I CASSINTEGRATI STRAPAGATI SIN DOPO l’EXPO.
Il Fiorentino nel 2014 ha consumato 6 mila ore in Elicottero per spostamenti al costo di 6 milioni di Euro.
Gli stipendi e le pensioni d’oro non si toccano.
La Giustizia Italiana è l’esempio di un mondo che marcisce sotto agli occhi di coloro convinti di appartenere alla sapienza della Cul-tura.
Quale sarà il nostro domani? Speriamo che gli Arabi vengano a salvare lo scarpone.
Anthony Ceresa