Campagna per l’uscita dell’Italia dalla NATO
Informo tutti i compagni e gli amici che ci seguono che l’attività del Comitato per la campagna No Nato è in pieno svolgimento.
1) Sono state mandate lettere del tipo allegato sotto ad un elenco ampio di personalità potenzialmente interessate, ricevendone già numerose risposte positive.Quando sarà stata raggiunta una massa critica, sarà indetta una conferenza stampa di lancio.
2) Si sta lavorando alla costruzione di un sito No Guerra – No Nato.
3) Si allega nuovamente il testo dell’appello generale su cui raccogliere il maggior numero di firme.
Si fa appello a gruppi locali informali o già strutturati (No Muos, No Camp Darby, No Dal Molin, No Tav, Movimento contro le basi in Sardegna, gruppo sul progetto di legge popolare contro le basi, ecc.) di attivarsi in vista della partenza della raccolta firme.
Si accettano sempre critiche e suggerimenti, Vincenzo Brandi
Caro amico,
Non c’è bisogno che io spenda parole per sottolineare il livello di estrema gravità nel quale si trova il mondo, l’Europa, l’Italia. Dopo Parigi, dopo Kiev, dopo gli sviluppi in Medio Oriente, è evidente che la deriva bellica si va intensificando.
L’Italia è parte integrante di una alleanza militare, nata molti decenni fa in condizioni del tutto diverse dalle attuali. La NATO ha però cambiato scopi e natura senza che il popolo italiano avesse alcuna possibilità di discuterne. Ora è un’alleanza aggressiva, che ha violato, e viola, i principi della Carta delle Nazioni Unite e della nostra Costituzione.
Troverà allegato a questa lettera un documento-appello che dettagliatamente motiva le considerazioni che mi, ci portano alla conclusione della urgente necessità di uscire da una tale alleanza.
Mi rendo conto, perfettamente, delle implicazioni più vaste di una tale conclusione, e non mi faccio illusioni su un rapido e felice esito. E tuttavia ritengo che non ci sia tempo da perdere, in nome della pace, della nostra sopravvivenza e di quella dei nostri figli, nell’aprire questa questione.
Un’Italia neutrale diverrebbe strumento potente di pace per tutta l’Europa e per il mondo.
Mi rivolgo a lei non solo personalmente, ma – ne sono certo e ho potuto verificarlo – in nome di un ampio settore dell’opinione democratica italiana.
L’idea è nata in un convegno promosso dalla Rete No War lo scorso 11 ottobre. Consiste in una raccolta di firme che si propone, appunto, di verificare l’ampiezza di queste preoccupazioni, in Italia e in Europa, e di avviare un dibattito pubblico su una questione che invece s’impone oggi per la sua assoluta centralità.
Noi pensiamo che la raccolta di milioni di firme sia la premessa per una campagna che dovrà coinvolgere il parlamento, le istituzioni, i partiti, i movimenti e la società civile tutta intera, oltre e al di sopra di tutti gli schieramenti tradizionali.
Mi rivolgo a lei per chiederle di mettere a disposizione il suo nome, la sua notorietà, la fiducia e il rispetto che molti cittadini italiani hanno della sua persona, del suo lavoro, per lanciare e sostenere questa parola d’ordine: uscita dell’Italia dalla NATO, definizione della sua neutralità.
Attendo una sua risposta in merito. Lieto se si tratterà di una risposta positiva. In tal caso lei riceverà ulteriori informazioni sulle modalità con cui la campagna sarà lanciata e sostenuta. In caso contrario le sarei grato comunque che mi facesse pervenire, nella forma che riterrà opportuna, le motivazioni del suo disaccordo.
PS Trattandosi di una consultazione preliminare, e in considerazione dell’urgenza politica, le sarei grato se volesse aiutarmi facendomi pervenire il suo assenso o dissenso eventuali entro la fine di febbraio 2015.
Margherita Furlan
Coordinamento campagna #NoGuerra #NoNato
NECESSARIO COSTITUIRE COMITATO NAZIONALE NO WAR. IT’S NECESSARY A NATIONAL COMMITTEE NO WAR
Gentili Signori/e amici e compagni
la situazione è drammatica: bisogna impedire con un movimento popolare organizzato lo scoppio della guerra.
I popoli europei non possono essere trascinati in una guerra in Ucraina per le smanie o la hybris imperialistica degli USA o dei loro alleati europei. BISOGNA COSTITUIRE UN COMITATO NO WAR NAZIONALE, CON SEZIONI ALMENO REGIONALI. PER COLLEGARLO AD ANALOGHI COMITATI NAZIONALI EUROPEI.
NO ALLA GUERRA, ECONOMICA, SOCIALE, MILITARE ED AMBIENTALE.
Dear Madams/Sirs and friends and companions
the situation is dramatic: it’s necessary to prevent with an organizedpopular movement the outbreak of war.
The Peoples of Europe can not be dragged into a war in Ukraine for the cravings or the imperial hybris of the US or its European allies. THERE MUST BE A NATIONAL COMMITTEE NO WAR, WITH AT LEAST REGIONAL SECTIONS. TO CONNECT TO SIMILAR NATIONAL COMMITTEES IN EUROPE.
NO TO WAR: ECONOMIC, SOCIAL, MILITARY AND ENVIRONMENTAL ONE.
No Nato, No Guerra
Portare l’Italia fuori dal sistema di guerra; attuare l’articolo 11 della Costituzione
L’Italia, facendo parte della Nato, deve destinare alla spesa militare in media 52 milioni di euro al giorno secondo i dati ufficiali della stessa Nato, cifra in realtà superiore che l’Istituto Internazionale di Stoccolma per la Ricerca sulla Pace quantifica in 72 milioni di euro al giorno.
Secondo gli impegni assunti dal governo nel quadro dell’Alleanza, la spesa militare italiana dovrà essere portata a oltre 100 milioni di euro al giorno.
È un colossale esborso di denaro pubblico, sottratto alle spese sociali, per un’alleanza la cui strategia non è difensiva, come essa proclama, ma offensiva.
Già il 7 novembre del 1991, subito dopo la prima guerra del Golfo (cui la NATO aveva partecipato non ufficialmente, ma con sue forze e strutture) il Consiglio Atlantico approvò il Nuovo Concetto Strategico, ribadito ed ufficializzato nel vertice dell’aprile 1999 a Washington, che impegna i paesi membri a condurre operazioni militari in “risposta alle crisi non previste dall’articolo 5, al di fuori del territorio dell’Alleanza”, per ragioni di sicurezza globale, economica, energetica, e migratoria. Da alleanza che impegna i paesi membri ad assistere anche con la forza armata il paese membro che sia attaccato nell’area nord-atlantica, la Nato è stata trasformata in alleanza che prevede l’aggressione militare.
La nuova strategia è stata messa in atto con le guerre in Jugoslavia (1994-1995 e 1999), in Afghanistan (2001-2015), in Libia (2011) e le azioni di destabilizzazione in Ucraina, in alleanza con forze fasciste locali, ed in Siria. Il Nuovo concetto strategico viola i principi della Carta delle Nazioni unite.
Uscendo dalla Nato, l’Italia si sgancerebbe da questa strategia di guerra permanente, che viola la nostra Costituzione, in particolare l’Art. 11, e danneggia i nostri reali interessi nazionali.
L’appartenenza alla Nato priva la Repubblica italiana della capacità di effettuare scelte autonome di politica estera e militare, decise democraticamente dal Parlamento sulla base dei principi costituzionali.
La più alta carica militare della Nato, quella di Comandante supremo alleato in Europa, spetta sempre a un generale statunitense nominato dal presidente degli Stati uniti. E anche gli altri comandi chiave della Nato sono affidati ad alti ufficiali statunitensi. La Nato è perciò, di fatto, sotto il comando degli Stati uniti che la usano per i loro fini militari, politici ed economici.
L’appartenenza alla Nato rafforza quindi la sudditanza dell’Italia agli Stati uniti, esemplificata dalla rete di basi militari Usa/Nato sul nostro territorio che ha trasformato il nostro paese in una sorta di portaerei statunitense nel Mediterraneo.
Particolarmente grave è il fatto che, in alcune di queste basi, vi sono bombe nucleari statunitensi e che anche piloti italiani vengono addestrati al loro uso. L’Italia viola in tal modo il Trattato di non-proliferazione nucleare, che ha sottoscritto e ratificato.
L’Italia, uscendo dalla Nato e diventando neutrale, riacquisterebbe una parte sostanziale della propria sovranità: sarebbe così in grado di svolgere la funzione di ponte di pace sia verso Sud che verso Est.
Sostieni la campagna per l’uscita dell’Italia dalla Nato, per un’Italia neutrale.
LA PACE HA BISOGNO ANCHE DI TE.
Manda la tua adesione a comitatononato@gmail.com
inviando nel contempo la tua mail se vuoi essere contattato o contattata per aggiornamenti e iniziative.
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Il Circolo Vegetariano VV.TT. aderisce alla Campagna NO NATO – Paolo D’Arpini