Il 7 gennaio 2015 e l’isteria dell’11 settembre 2001 (od il mistero del 22 novembre 1963) – Parigi come New York (o come Dallas)?
“Come previsto è l’isteria che sta prendendo il sopravvento.
Eppure basterebbe accorgersi della tremenda puzza di bruciato che si alza da questo mostruoso attentato. A cominciare dalle carte d’identità ritrovate a bordo dell’auto. Possibile che quasi nessuno dei grandi media mainstream sia incapace di porsi qualche domanda? Dove invece c’è il fuoco ancora acceso è attorno alla questione cruciale. Chi c’è dietro e dentro il cosiddetto “stato islamico”? Eppure la puzza che viene dal quel fuoco nero è così forte che è impossibile non sentirla. L’Isis è una fonte di inquinamento globale, perché è stata creata da giocatori globali. Non è detto che chi ha acceso il falò sia in grado di gestire tutte le scintille. Ma la prima cosa da fare sarebbe chiedersi chi ha acceso il falò, non vi pare?
Invece tutti parlano delle scintille”.
[ GIulietto Chiesa ].
A chiunque sarà utile andare a rivedere gli articoli di Thierry Messiaen su Voltaire Diplomatique per rinfrencarsi la mente sulla filiazione di Isis, costruita finanziata e armata da John McCain per conto del governo degli Stati Uniti, in esecuzione del programma “Grande Medio Oriente” per la spartizione dell’Iraq in tre stati minori, avviato dal criminale di guerra George Bush nel 2001 e ratificato nel 2007 dal Congresso di guerra Usa (l’unico paese al mondo condannato per terrorismo dalla Corte Internazionale ai tempi del criminale Reagan, come ricorda Noam Chomsky in “L’11 settembre di chi?”), fatto del resto pubblicamente ammesso nel 2014 dalla criminale di guerra Hillary Clinton..
Vincenzo Zamboni
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Attentato al Charlie Hebdo di Parigi del 7 gennaio 2015, alcuni fatti strani
Vorrei portare alla vostra attenzione delle mie personali valutazioni a riguardo dell’attentato al Charlie Hebdo di Parigi del 7 gennaio 2015:
1: La strada in questione era stranamente chiusa al traffico.
2: Dicono che le macchine usate siano 2 , una grigia e poi una nera , di quella grigia non si hanno le foto di quella nera si , ma la cosa che si può notare subito e che di macchine nere ce ne sono due ben distinte sebbene siano lo stesso modello di “citroen c3 vitamin” , una tutta nera ed un altra nera con specchietti cromati .
3: sembra proprio strano che una persona casualmente al primo piano, di conseguenza molto visibile dagli attentatori, riprendere il video dell’esecuzione del poliziotto, con un tempismo quasi divino..
4: proprio riguardo all’esecuzione, se vediamo il video in slow motion, ora posto il link qua sotto, possiamo vedere che non ci stanno fuoriuscite di sangue, anzi sembra che il colpo vada proprio a vuoto sbattendo con il suolo.
Eppure le fonti principali dicono che un poliziotto sia morto con un colpo alla testa, l’attentatore ha come arma un kalashnikov, se un colpo di AK47 colpisce il cranio di una persona , quello esplode , il terrorista spara per terra mancando volutamente il poliziotto, la traiettoria dell’impatto lo evidenzia.
Ho visto filmati dove vengono eseguite delle esecuzioni con una pistola, l’impatto da vicino è devastante e sangue ne esce parecchio.
VIDEO:
http://www.harmonicwatchdog.it/tankerenemy/video/Censored/FAKE-PARIS-SHOOTING.mp4
5: e poi la parte migliori , nelle perquisizioni nella macchina abbandonata , sono stati ritrovati i PASSAPORTI dei famigerati attentatori , i PASSAPORTI , mi ricorda molto 9-11 …
6: Le fonti principali indicano 3 Terroristi , di cui nelle immagini e video disponibili , se ne individuano solamente 2 , il terzo non e’ mai stato possibile vederlo ne in foto ne in video , strano ..
7: Nell’attentato è stato ucciso pure l’economista BERNARD MARIS che aveva denunciato la truffa delle banche dall’interno della BANCA DE FRANCE , tra l’altro Marco Saba lo ha menzionato durante le sue denunce riguardo al falso in bilancio delle banche alle assemblee di CARIGE , UNICREDIT ed iNTESE .
Spero di non essermi dimenticato nulla , cmq riporto di seguito un articolo in inglese interessante:
http://nodisinfo.com/french-islamophobes-fake-attack-newspaper-total-hoax-2/
Fabiano Montanari – montanari.fabiano@gmail.com
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Considerazioni aggiunte:
Il primo effetto è otto gli occhi di tutti: piazze piene dappertutto ma nessuno più che imprechi contro il proprio governo. Adesso hanno un nemico esterno da odiare, l’Islam.
Splendida eccezione Napoli che ha riempito la sua piazza plebiscito per il funerale bis di un cantautore morto tra le braccia dell’amante. Oratore ufficiale, il Cardinale Arcivescovo della città ( Sepe) alla presenza delle due mogli del de cuius. Un peccato non aver sentito il discorso.
Secondo effetto. Mi sento riportato alla mia giovinezza, per la precisione al novembre 1963, quando uccisero John Kennedy.
Non capivo come mai la polizia avesse identificato con tanta prontezza il killer (Oswald) e lo avesse rintracciato in un cinema, arrestandolo. Poi si è capito.
Anche in questa sciagurata occasione non capisco alcune cose:
A) come la polizia sia giunta alla identificazione dei killers – tanto più che erano mascherati ed hanno ucciso quasi tutti quelli che gli capitavano a tiro-come mai la polizia ha attribuito la patente di ” grandi professionisti” a due persone che uccidono uomini inermi senza incontrare resistenza degna di nota e abbandonano la patente nell’auto rubata con cui fuggono dalla scena del delitto. Da quando, se vado a uccidere, mi porto dietro i documenti?
B) il più giovane dei tre imputandi ha un alibi di ferro: era a scuola ed è stato visto da tutti i suoi compagni di classe e, presumo, dagli insegnanti… Infatti si è costituito e la polizia lo ha arrestato, presumo, per non aver marinato la scuola.
C) i due fratelli in fuga non hanno avuto una educazione islamica: Paris Match- il settimanale per cui lavora Valerie Tierwailer già première dame Di Francia, ha scritto che si tratta di un orfano ( il grande) che ha perso i genitori in tenera età ed è stato allevato in un orfanatrofio francese a spese dello stato. Ora che è stato tirato in ballo anche il fratello minore temo che valga anche per lui.
D) la polizia nelle prime ore seguite all’attentato ha fermato sette persone, tutti familiari o amici frequentatori degli indiziati. Segno che vogliono isolarli dal loro contesto socio familiare. Se ne deduce che erano personaggi ben noti di cui avevano annotato anche eventuali indirizzi di rifugio e che non vengono considerati “professionisti”. I professionisti non vanno a rifugiarsi dal cognato.
E) finora gli attacchi terroristici erano di due differenti tipologie: vendette mirate o stragi indiscriminate. Questo attacco rappresenta una novità e va segnalato a tutti perché si provveda. È stato fatto?
F) in più luoghi di Francia sono stati segnalati attacchi armati a Moschee e anche, fortunatamente senza vittime, a una famiglia dall’aspetto arabo in automobile. La Francia laica ha provveduto a mettere in sicurezza questi luoghi frequentati da cittadini francesi o ha dato ragione a chi dice che sono cittadini di serie B?
G) il ministro dell’interno ha decretato l’innalzamento del livello di allarme antiterrorismo in tutta a Francia. Anche questo non lo capisco, mi sembra tardi e crea inutile allarme tra la popolazione, ma chi sono io per giudicare, direbbe un sacerdote che vive nel mio quartiere?
Antonio de Martini
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Ucciso l’economista della Banque de France nell’attentato a Parigi, aveva rivelato l’origine della moneta
- di Nicoletta Forcheri -
Ora Bernard Maris la raccontava dal punto di vista del banchiere francese della Banca centrale francese che apparentemente può ottenere tutte le banconote che vuole, seguendo la domanda dei clienti e non solo quelle banconote fissate dalla BCE…se ho capito bene le parole di Bernard Maris…
Altra domanda sorge spontanea: se crea moneta dal nulla allora come mai le banche italiane non prestano NIENTE, e chiedono il rientro dai fidi delle aziende, facendole fallire?
Quindi è un piano di banche/multinazionali per fare fallire le NOSTRE aziende laddove in altri paesi famiglie e imprese vivono perpetuamente con fidi e prestiti delle banche…
“Tutti i paesi europei dovranno prima o poi rassegnarsi a cancellare parte del loro debito pubblico. Bisogna rinegoziarlo quando supera il 60% del PIL per potere rispettare di nuovo i criteri di Maastricht. I creditori e quindi le banche dovranno chiaramente fare uno sforzo importante. Anche i grandi paesi come Germania e Francia. E’ l’unico modo per consentire agli Stati dell’eurozona di rilanciare l’economia. Senza crescita non riusciranno ad affrontare il debito pubblico, come è successo ai paesi africani per diversi decenni, rimborseranno per l’eternità un debito che soffocherà l’Europa. E’ pertanto l’unico modo per evitare anni di ristagno dell’economia come in Giappone o nel Portogallo di Salazar. L’unico modo anche per evitare un grosso crollo del potere di acquisto delle famiglie e dei conflitti sociali principali. La scelta della Germania rovinerà anche la sua economia a lungo termine. Non è un circolo virtuoso ma un circolo vizioso. Preferisce ridurre il livello di vita dei tedeschi pur di essere competitiva. Questa politica come quella della Cote d’Ivoire negli anni ’60, si chiama la “crescita che impoverisce”
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BERNARD MARIS ASSASSINATOA PARIGI, economista e consigliere della Banque de France, economista, docente a Paris VIII
Bernard Maris, uno degli economisti più noti in Francia, reporter su France Inter e membro del consiglio generale della banque de France ha rivelato tutto in un documentario recente sul “Debito” prodotto da Nicolas Ubelmann e Sophie Mitriani. Quando gli fai la domanda “Da dove viene il denaro prestato dalle banche?” la sua risposta stupefacente:
Le banche lo fabbricano esse stesse con l’autorizzazione della banca centrale. Ad esempio, compri un immobile che vale 500000. Ebbene la banca produrrà 500000 euro dal nulla. Dirai che non fabbrica 500000 in banconote. Si, fabbrica 500000 banconote che possono prestarti. Solo che è una scrittura contabile, perché contano sul fatto che non andrai mai a prendere 500000 euro in banconote per comprare l’immobile, lo paghi con un assegno. Ma è la stessa cosa. Se lo volessi pagare in banconote, ti darebbe 500 mila in banconote che andrebbe a prendere alla Banca centrale dicendo, ecco ho un credito nei confronti di Untale, che vale 500 mila euro, che cosa mi date in cabio? E la Banca centrale dice, vi do 500 mila euro in banconote. Solo che visto che le banconote non sono mai richieste, circolano nella forma di scrittura. Ma bisogna capirlo. Quando lo si è capito, si è capito tutto della moneta. E cioè che la banca fabbrica dal nulla i soldi. E’ il mestiere del banchiere. La banca crea dal nulla i soldi. E’ molto difficile da capire”.
Fonte: mercatoliberotestimonianze.blogspot.fr
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La firma dei killer, noti alla polizia e ai servizi segreti
Veri e propri commandos, da come si muovono, da come sparano. Non a raffica per non sprecare cartucce, ma con uno-due colpi su ogni vittima, come il poliziotto ferito che viene freddato con un solo colpo dal killer che, continuando a camminare, raggiunge la macchina e, prima di salire, raccoglie con calma una scarpa caduta (che avrebbe potuto costituire una prova all’esame del Dna). Ma quando i due, con una preparazione da forze speciali, cambiano macchina, «dimenticano» (secondo la versione della polizia) sulla prima vettura una delle loro carte di identità. Firmano così ufficialmente l’attentato. Poche ore dopo si conoscono in tutto il mondo i loro nomi e le loro biografie: «due piccoli delinquenti radicalizzati, noti alla polizia e ai servizi di intelligence francesi».
Non può non tornare alla mente, in quello che viene definito «l’11 settembre della Francia», l’11 settembre degli Stati uniti: quando, poche ore dopo l’attentato alle Torri Gemelle, già circolavano i nomi e le biografie di quelli che venivano indicati come gli autori membri di Al Qaeda. O l’assassinio di Kennedy, di cui immediatamente si trova il presunto autore. Lo stesso, avvenuto in Italia, con la strage di Piazza Fontana. Legittimo quindi il sospetto che, dietro l’attentato in Francia, ci sia la lunga mano dei servizi segreti.
I due presunti autori (se le loro biografie sono vere) appartengono a quel mondo sotterraneo creato dai servizi segreti occidentali, compresi quelli francesi, che hanno finanziato, armato e addestrato in Libia nel 2011 gruppi islamici fino a poco prima definiti terroristi, tra cui i primi nuclei del futuro Isis; che li hanno riforniti di armi attraverso una rete organizzata dalla Cia (documentata da un’inchiesta del New York Times nel marzo 2013) quando, dopo aver contribuito a rovesciare Gheddafi, sono passati in Siria per rovesciare Assad e attaccare quindi l’Iraq (nel momento in cui il governo al-Maliki si allontanava dall’Occidente, avvicinandosi a Pechino e a Mosca). L’Isis, nato nel 2013, riceve finanziamenti e vie di transito da Arabia Saudita, Qatar, Kuwait, Turchia, Giordania, stretti alleati degli Usa e delle altre potenze occidentali, tra cui la Francia. Ciò non significa che la massa dei militati dei gruppi islamici, provenienti anche da diversi paesi occidentali, ne sia consapevole. Resta però il fatto che dietro alle loro maschere certamente si nascondono agenti segreti occidentali e arabi appositamente formati per tali operazioni.
In attesa di altri elementi che possano chiarire la vera matrice dell’attentato in Francia, è logico chiedersi: a chi giova? La risposta si trova in quanto ha dichiarato Nicolas Sarkozy, che come presidente della Francia è stato uno dei principali autori del sostegno ai gruppi islamici nella guerra di aggressione alla Libia: ha definito l’attentato in Francia «guerra dichiarata contro la civiltà, che ha la responsabilità di difendersi». Si vuole in tal modo convincere l’opinione pubblica che l’Occidente è ormai in guerra contro chi cerca di distruggere la «civiltà», che esso impersonifica, e deve dunque «difendersi» potenziando le sue forze militari e proiettandole ovunque nel mondo scaturisca tale «minaccia». Si cerca in tal modo di trasformare il sentimento di massa per le vittime della strage in mobilitazione per la guerra. Il David, che a Firenze è stato listato a lutto, è chiamato ora a impugnare la spada della nuova santa crociata.
Manlio Dinucci
(il manifesto, 9 gennaio 2015)
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Commento di G.M.S.: “Gli economisti e i monetaristi come Nicoletta Forcheri e Marco Saba hanno SUBITO diffuso la notizia della morte di BERNARD MARIS, l’economista più popolare in Francia, azionista di CHARLIE HEBDO, che lavorava alla BANQUE DE FRANCE. Come il nostro SABA, parlava della creazione del DENARO DAL NULLA da parte delle Banche, cosa ufficialmente ammessa anche dalla BanK of England…”
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Commento di Marco Bracci: “Breaking news: “Attentato di Parigi – Terrorista lascia la sua carta di identità dentro l’auto con cui è scappato dopo l’attentato”.
Riflessione: Deve essere lo stesso a cui scappò di mano il passaporto, che cadde in una viuzza di New York, dall’aereo che si stava schiantando contro una delle Torri Gemelle.
Mi domando: come è possibile che un terrorista, che ha sopportato mesi e mesi di dure esercitazioni, che ha studiato ogni minimo particolare dell’azione che doveva intraprendere, che ha pensato e cercato di prevedere ogni minimo imprevisto, prima di tutto per poter portare a termine l’attentato e poi per scamparne, come è possibile, ripeto, che abbia lasciato la sua carta di identità nell’auto della fuga!? E soprattutto, perché se l’è portata dietro in un’azione simile!?
Per fare un’impressione mondiale serve un’azione eclatante e sconvolgente. Per amalgamare lo stufo e disgustato popolo europeo, che accenna a volersi disunire (ammesso che sia mai stato unito) occorre qualcosa che lo faccia sentire indifeso contro gli eventi esterni provenienti da Paesi extra Europa …. musulmani, appunto. E quali altri, in questi momenti, fanno meglio al caso nostro?”