Ucraina – Russia garante della tregua – Excursus di una “rivoluzione controllata”

Russia garante della tregua

Le forze armate russe stavolta sono entrate davvero in Ucraina
(agenzia Interfax).
Su richiesta del disperato governo di Kiev, perché faccia da forza di
interposizione, a garanzia di tregua, che Kiev non sa come garantire,
a risoluzione di una tragica guerra che Kiev non sa più come gestire,
né combattere. Il confine tra Ucraina e Donbass dunque è ora garantito
dal controllo dell’ Armata Rossa, Nato e complici off limits. La
guerra è finita, vodka e champagne per tutti !

Note aggiunte:

E’ da 1000 anni che i russi finiscono per respingere tutti i tentativi
di penetrazione occidentale.
E la strategia è sempre la stessa: lasciare che si sfianchino, poi far
avanzare il generale inverno.

Il 12 dicembre 2014 Yatsenjuk alla seduta di V. Rada ha dichiarato
l’Ucraina “praticamente” bancarotta.
Ha detto che per l’anno che viene 2015 l’Ucraina avra bisogno di 15
miliardi di $ per non andare in fallimento. Questo senza tenere in
conto i 9 miliardi che sono gia stati ricevuti dal FMI.
“L’obiettivo del 2015 e’ sopravvivere. Io non “vi racconto il
populismo” che tutti diventino ricchi e felici. Nel 2015 bisogna
sopravvivere e cercare che non calino gli stipendi, le pensioni, che non
aumenti il % dei disoccupati.”
Il debito ucraino in 4 anni si e’ più che raddoppiato e arrivato al 70
miliardi di $. Per salvare la situazione Yatsenjuk ha proposto di
convocare “la conferenza internazionale di donatori” e “stringere la
cinghia” ai cittadini ucraini. Il gabinetto dei ministri ha intenzione
di riempire l’erario vuoto tagliando le spese dello stato, aumentando
le tasse e tariffe, chiudendo le fabbriche(ZM sicuramente il settore
militare industriale. “Antonov” (elicotteri) gia si sta andando via in
Russia). Le età pensionabile aumentano fino ai 65 anni. Nonostante
questo le spese militari non solo non hanno intenzione di diminuire,
ma viceversa (ZM c’era post nel gruppo sulla vendita da Gran Bretagna
all’Ucraina i vecchi mezzi pesanti che non corrispondendo più ai
standard moderni).

Quel che conta ora è che la guerra è finita, e l’indipendenza del
Donbass garantita.
Dopo tragedie spaventose e agghiaccianti, con un complice silenzio
disgustoso dei media occidentali.

Usa e Ue cercheranno di tenere in piedi il palco propagandistico
finché ci riescono, ma non può durare tanto. Le sanzioni e il
pronunciamento antirusso servono solo a fini politici interni, un
problema di immagine, ma non hanno più niente di efficace da muovere.
Aspettiamo solo che la gente se ne accorga per bene.

Il fatto è che probabilmente dobbiamo aspettarci anche dei bei
scossoni da sgretolamento del sistema finanziario occidentale.
La fine del monopolio del dollaro come valuta internazionale mina alle
fondamenta dell’intera economia del debito Usa sostenuta stampando
carta acquistata da tutti i paesi per gli scambi esteri, il che
riforniva gli Usa di valuta nazionale di ogni angolo del mondo, alle
loro condizioni.
Ma con il fondo monetario Brics questo ultimo brandello di Bretton
Woods si sbriciola per regime di concorrenza, che costringe gli usa a
contrattare le condizioni di cambio invece di imporle, il che
ridimensiona inevitabilmente tutto il loro (ormai ex) potere
finanziario.
Solo così si spiega il nervosismo caotico della Casa bianca, a partire
dal 16 luglio.
16 luglio: viene siglato l’accordo del fondo Brics.
17 luglio: viene abbattuto il volo MH17.
18 luglio: Obama incolpa la Russia con prove false (la registrazione
spacciata per ordine dei militari del Donbass, ritirata dopo 48 ore
perché dimostrata falsa).
Giorni successivi: vengono imposte le sanzioni commerciali antirusse.
Sono mosse da disperati, per frenare il consolidamento del nuovo blocco.
Possono frenare per un poco, ma non fermare, questo è impossibile:
Cina ed India da sole sono un mercato equivalente a 1/3 dell’intera
umanità.
Naturalmente, Bce ed Ue sono strettamente correlate agli Usa, quindi
sostanzialmente è l’intero occidente che si trova avviato a un non
indifferente capitombolo.
Dopodichè, rimane solo l’equilibrio bipolare, intangibile causa la bomba H.

En passant, la Russia ha una montagna di materie prime, e pure delle
cospicue riserve d’oro (nei 15 anni dell’era Putin ne è stato
accumulato moltissimo, infatti la nuova doppia aquila d’oro fa da base
al nuovo fondo monetario). Allacciamo le cinture di sicurezza che gli
scossoni sono in arrivo.

Tra l’altro va ricordato, per inciso: non è il Donbass ad avere mosso
guerra contro l’Ucraina, bensì l’esatto contrario.
Ed ogni pacifista che si rispetti dovrebbe gioire della fine di una
guerra che ha fatto migliaia di morti civili nella popolazione
militarmente aggredita.
Così come dovrebbe gioire che esista una forza di interposizione,
chiamata ad essere tale, per garantire che non riprendano le ostilità,
ovvero gli omicidi di massa, visto che la guerra è questo e niente
altro.
Ma ad ogni cosa ci si abitua, conoscendola.

E comunque preciso che:

1) non sono filorusso, sono filoanalisi.
2) Non so cosa farci se l’analisi del reale mi mostra che il mondo sta
cambiando e i Brics modificano ampiamente gli equilibri del pianeta in
cui viviamo.
3) Non so cosa farci se Usa ed Europa fanno una guerra sanguinaria
dopo l’altra(devo elencarle? la sola Italia ha partecipato a quelle
contro Irak, Somalia, Jugoslavia, Afghanistan, Libia, ed ora Siria) ,
mentre per fortuna la Russia no (l’ultima è stata quella interna in
Cecenia, dopodichè non hanno più mosso un proiettile).
4) Non so cosa farci se di fronte all’agghiacciante ferocia dei nostri
stati eurostaunitensi mi fa piacere il ritorno ad un modo bipolare:
almeno starà militarmente fermo, per impossibilità di agire. Due
consoli sono meglio di un dittatore, questo lo sapevano anche gli
antichi romani.
5) L’ Armata Rossa viene ancora comunemente chiamata così per
abitudine. A parte le bandiere (ora di Russia, non più di Unione
Sovietica) le divise e le insegne sono rimaste eguali. Naturalmente un
nome altro non è che una convenzione. Sono i fatti le cose che
contano, non i nomi (salvo che in psicoanalisi, ma quella è un’altra
cosa)).
6) Personalmente NON apprezzo lo stato, cosa che chiunque per caso mi
abbia letto sa.
Ma siccome esiste e devo coesisterci, mi interessa come funziona.
Ovviamente, c’è stato e stato.
Lo stato russo è armatissimo, ma tiene le sue armate in casa propria,
come si conviene a chiunque ne disponga a scopo di DIFESA.
Purtroppo i nostri stati fanno l’esatto contrario, come disgraziatamente si sa.
Altrimenti, non avrebbero appoggiato politicamente, economicamente e
militarmente anche questa guerra ucraina.
7) Se è finita davvero, posso solo esserne felice.
Ma non certo per buona volontà occidentale: si direbbe per
impossibilità occidentale a continuare, questa è la impressione.
Altrimenti, perché Kiev si sarebbe ridotta (dopo tutta la feroce
campagna propagandistica antirussa del passato) a chiedere
ufficialmente ai russi di fare da interposizione ?
Posso pensare solo che ne abbiano disperatamente bisogno.
Il che mi costringe a supporre che la Nato, dietro la facciata, sia
arrivata al limite delle sue capacità effettive di intervento, per
mutato quadro economico-politico internazionale, appunto.
Se la mia supposizione è vera posso naturalmente solo esserne felice.
8) Quanto all’ Armata Rossa originale, senza di essa noi saremmo nati
come cittadini del Terzo Reich.

Per nostra fortuna dunque sono esistiti l’Armata Rossa, il generale
Georgy Costantinovic Zukov, e 26 milioni di morti sovietici.
Così noi non siamo cittadini di Hitler, Himmler e Goebbles. Io non ho
dimenticato una sola parola di ciò che mi hanno ampiamente raccontato
i partigiani sopravvissuti alla seconda guerra mondiale, quando ero
bambino.

Questo mentre gli Usa hanno anche rifornito i campi di sterminio
nazisti di macchine di calcolo Ibm per tutta la durata della seconda
guerra mondiale, attraverso consociate in paesi neutrali (vedasi
“Edwin Black, L’Ibm e l’Olocausto, Rizzoli).
Nonché rifornito la Germania nazista di petrolio Standard Oil e motori
Ford e General Motors, per il medesimo periodo e nello stesso modo.
Come al solito, la guerra è un affare lucroso per il grande capitale,
contro i popoli.

Vincenzo Zamboni

Basta guerra

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Link di riferimento:

https://www.youtube.com/watch?v=J0Oig9ip8qU&index=1&list=UUW4b9qhEQPI8XD9z_i4WAPw

http://www.pandoratv.it/?p=2504

http://comunicati.russia.it/il-governo-russo-inviera-in-ucraina-5-milioni-di-dollari-per-il-programma-alimentare-onu.html

https://www.youtube.com/watch?v=M75FzN_0LCI

http://voxnews.info/2014/12/10/ucraina-su-orlo-bancarotta-ue-chiede-aiuto-a-russia-fategli-un-prestito/

http://www.inventati.org/cortocircuito/2014/08/09/un-esempio-del-legame-fra-stati-e-capitali-hitler-e-le-industrie-americane/

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