Le ferie dei magistrati ed altre questioni
Al Pres. CSM Giorgio Napolitano
Al Vice Pres. Giovanni Legnini
Al Pres. Corte Cost. Paolo Maria Napolitano
Davvero ha stupito l’intera Nazione la vicenda delle ferie dei magistrati,
i 45 giorni anziché 30, che è poi considerata la misura massima delle ferie per tutti,
la loro resistenza alla riduzione.
Ed è vero che in questa resistenza, e nella minaccia di sciopero (davvero fuori luogo
che anche i magistrati scioperino), v’era soprattutto la responsabilità civile,
che Berlusconi introdusse nella sua meschina personale rivalsa contro i giudici,
rivalsa ignobile di un tipo che aveva raggiunto il potere e ne abusava
per estinguere i suoi personali reati;
ma insomma c’erano anche le ferie, tanto più indecenti quanto più ampio e immenso
è il lavoro arretrato dei magistrati italiani, i continui rinvii, le cause che non finiscono mai.
Si parla ora di una riforma della giustizia;
ma la riforma vera è quella d’introdurre un nuovo metodo e una nuova mentalità,
che anzitutto sottragga al processo tutta una serie di competenze –
come sta avvenendo ora per il divorzio – e che soprattutto lo renda rapido,
il processo civile in particolare.
Già Swift diceva che per concludere una piccola causa ci volevano dieci venti trent’anni; gà allora.
Ma è una ragione di più per finirla.
Lecce, dicembre 2014
Per il Movimento il Responsabile
Prof. Arrigo Colombo
Arrigo Colombo, Centro interdipartimentale di ricerca sull’utopia, Università del Salento-Lecce
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