“Avanti con l’isola artificiale nel Mar della Cina” – La Cina risponde così all’occupazione della barriera corallina da parte di alcuni alleati USA
“La costruzione dell’isola artificiale è legittima..” Pechino ha risposto così alle critiche sollevate dagli USA in merito alla costruzione di un’isola artificiale nel Mare Cinese del Sud, su cui si dovrebbe realizzare anche una pista di atterraggio.
Lo ha fatto attraverso l’intervista rilasciata dal capo dell’Esercito, Maggior Generale Luo Yuan, alla testata giornalistica statale Global Times, in cui il Generale afferma che la questione non riguarda assolutamente gli USA.“Gli Stati Uniti sono ovviamente di parte considerando che le Filippine, la Malesia e il Vietnam hanno già infrastrutture militari. La Cina è pronta ad affrontare le pressioni internazionali e continuerà la costruzione poiché è completamente legittimata e giustificabile”. La scorsa settimana è stata la rivista IHS Jane’s Defence a rivelare nuovi dettagli su un vasto progetto che la Cina sta intraprendendo su Fiery Cross Reef, conosciuto in Cina con il nome di Yongshu, che fa parte delle Spratly Island che i cinesi chiamano Nansha.
Secondo Jane’s Defence l’isola artificiale dovrebbe essere lunga 3 mila metri e larga dai 200 ai 300 metri. Sull’isola sorgerebbe un piccolo aeroporto ed un porto. Dopo la pubblicazione di questi dati, gli USA hanno chiesto alla Cina di fermare questo e altri progetto simili. “Abbiamo sollecitato la Cina di fermare il programma e di avviare iniziative diplomatiche con tutti gli aventi causa”, ha detto il portavoce militare, Tenente Colonnello Jeffrey Pool. La Cina in realtà reclama quasi tutte le risorse naturali del Mare Cinese del Sud, in conflitto con il Brunei, la Malesia, le Filippine, Taiwan e il Vietnam, alcuni di questi Paesi hanno costruito sulla barriera corallina o occupato alcune isolotti.
(Fonte: IRIB)