Medicina della guarigione – “Il paziente va ascoltato con pazienza..”

Umberto Veronesi

“L’ASCOLTO E’ IL FUTURO DELLA MEDICINA” ha affermato il prof. Umberto Veronesi nel corso del suo intervento in Quirinale per la Giornata Nazionale di Ricerca sul Cancro del 6-11-2014.

Dal sito “Teosofia – Bernardino del Boca”) http://www.teosofia-bernardino-del-boca.it/categorie/medicina-nuova-medicina/

“ 4 giugno 1975: ……quando i teosofi, circa 100 anni fa, iniziarono a parlare di disturbi psicosomatici i medici li derisero…….
LA NUOVA MEDICINA psicosomatica dovrà lottare ancora a lungo per imporre la visione della realtà……. “
( BdB – “ Singapore-Milano-Kano “ – ed. 1976 – pag. 244)

“Testamento per una NUOVA MEDICINA” è il titolo del libro del medico tedesco Rike Geerd Hamer.”

Il dr. Ryke Geerd Hamer, dopo il trauma psico-biologico subito da lui e dalla moglie, anch’ella medico, a seguito dell’uccisione del loro figlio Dirk, scoprì le cause di molte malattie oncologiche e oncoequivalenti, e delle relative correlazioni tra psiche-cervello-organi, attraverso l’ascolto del racconto del vissuto-percepito-sentito dei suoi numerosi pazienti.

Nello stesso sito sopracitato sono anche indicate le ricerche riguardanti la geoingegneria – effettuate da Bernardino del Boca negli anni settanta del secolo scorso per conto di una rivista scientifica per soli medici – quelle relative all’aids, alle vaccinazioni, alla genetica-epigenetica, al vegetarianesimo, alle scienze economico/finanziarie, ecc.

Trascrizione dell’intervento del prof. Veronesi: http://www.quirinale.it/elementi/Continua.aspx?tipo=Video&key=3473&vKey=4504&fVideo=4

“Questo è il sedicesimo incontro in Quirinale in cui celebriamo questa festa sulla ricerca. Si è parlato già di tutto e quindi dobbiamo polarizzarci su nuove posizioni. Il fine, il destinatario di tutta questa ingente operazione è la persona, è l’uomo, è la donna , che abbiamo sempre tenuto un po’ sottotono. Invece io credo che dobbiamo pensare alla medicina della persona. Avrete notato che non ho parlato di pazienti né di malati perché davanti a noi abbiamo la persona nella sua globalità, il suo carattere, il suo temperamento, le sue emozioni, le sue aspirazioni, le sue frustrazioni: questa è la persona che noi dobbiamo conoscere se vogliamo curarla correttamente. E’è indispensabile quindi recuperare qualche elemento della vecchia terapia olistica che va da duecento anni avanti Cristo sino ad oggi. Era un vecchio tipo di medicina che considerava il corpo umano inscindibile, considerava l’uomo. Poi nel 1600 sono iniziate dal punto di vista medico le autopsie. Abbiamo cominciato a capire che il corpo umano è una sommatoria di organi inclusi in un involucro che è la nostra pelle ed è incominciata l’analisi della medicina e delle terapie d’organo che ha avuto successi enormi perché si è approfondito per ogni organo, ogni cellula, ogni più piccola frazione del nostro organismo, tutta una quantità di informazioni che ci hanno fatto raggiungere la medicina di oggi, l’avanzamento medico scientifico di oggi che però ha creato una scissione tra il corpo e la mente. Polarizzandoci solo sugli organi abbiamo un po’ tralasciato il tema del pensiero dell’uomo quindi bisogna nella medicina del futuro ritornare al vecchio pensiero platonico. Platone diceva che bisogna curare l’anima per curare il corpo, l’anima, in greco la psiché. Bisogna curare il pensiero, i. cervello, il modo di sentire le cose perché quando una persona si ammala in un organo certamente quello si può curare e ma poi la malattia viene percepita ed elaborata nel cervello, nel pensiero e lì rimane a lungo. Dico sempre ai miei colleghi : è facile togliere un nodulo al seno ma è difficile toglierlo dalla mente, lì rimane per mesi, per anni e fin quando non è completamente scomparso la guarigione non è completamente realizzata. Dobbiamo pensare alla guarigione fisica ma anche a quella mentale della malattia e quindi abbiamo pensato che bisogna instaurare un nuovo rapporto. Bisogna che i medici si rapportino con il paziente in una maniera diversa, più dialogante, più profonda, più conoscitiva per avere la sua fiducia.

La fiducia del paziente non si ottiene con la firma di un modulo di consenso informato. Quella firma non serve a niente. E’ è una forma che serve di più al medico che al paziente stesso. Il paziente ha bisogno di conoscere, di sapere, ha bisogno di dialogo e quindi io dico sempre che bisogna saper ascoltare. La forza dell’ascolto è incredibile nei rapporti tra medico e paziente. E’ nata così la medicina narrativa. Nessuno di voi probabilmente sa cos’è la medicina narrativa: è una nuova branca della medicina molto interessante perché il medico si mette vicino al paziente e gli chiede di narrare la sua vita, non i suoi sintomi, non i suoi disturbi, ma la sua vita perché noi davanti al paziente che dobbiamo curare dobbiamo sapere chi è. Non possiamo curare il paziente come cureremo il nostro cagnolino. Dobbiamo sapere chi è. iI paziente narra la sua evoluzione dalla sua giovinezza, le sue aspirazioni, le sue frustrazioni, il suo senso della vita, il suo concetto della morte e così via.

Ora noi saremo dei buoni medici conoscendo la persona che abbiamo davanti a noi. Sapremo quale sarà la terapia corretta, quale potrà essere accolta o non accettata e quale sarà il dosaggio giusto di tutte le nostre terapie per quel paziente in quelle condizioni. Io credo che la medicina dell’ascolto sia fondamentale. Dico sempre ai miei medici: se un paziente vi fa un cenno per chiedere qualcosa fermatevi e ascoltatelo fino in fondo perché è un suo diritto di parlare ai medici in maniera libera ed è un dovere del medico ascoltarlo. Noi medici siamo al servizio dei nostri pazienti e dobbiamo ascoltarli perché L’ASCOLTO E’ IL FUTURO DELLA NOSTRA MEDICINA.

Ascoltare i pazienti è un dovere, è un diritto dei pazienti di essere ascoltati, è un allargamento intellettuale di chi l’ascolta, del medico , ed è, soprattutto, a mio parere, una manifestazione d’Amore per il malato.”

In sintesi il prof. Veronesi afferma che la medicina del futuro non si dovrà interessare solo delle analisi e delle indagini di laboratorio ma anche dell’ascolto del vissuto-percepito-sentito delle persone.

Il 23 aprile 2010, sul forum “Sportello cancro” del Corriere della Sera, rispondendo ad una domanda di un utente circa l’uso della chemioterapia, il prof. Veronesi ha dichiarato:

“ridurre la chemioterapia fino ad eliminarla. Il principio della chemioterapia è la distruzione delle cellule, da cui gli effetti collaterali tanto temuti. Dunque sicuramente il suo utilizzo va limitato e non ampliato.”.

La stampa internazionale del 6 agosto 2012 ha riportato la notizia che la prestigiosa rivista scientifica “Nature” ha pubblicato che, in alcuni casi, la chemioterapia può addirittura favorire la crescita di cellule cancerogene. I ricercatori, in attesa di un nuovo farmaco che limiti gli effetti riscontrati, consigliano i medici di diminuire le dosi di queste cure.

Gli studi teosofici privilegiano da sempre la ricerca delle cause delle malattie in quanto , attraverso la comprensione delle cause, si può ampliare la conoscenza di se stessi e facilitare una più corretta diagnostica che diventa, conseguentemente, parte importante delle eventuali infinite scelte terapeutiche .

Paola Botta Beltramo – OTS – Biella

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Commento ricevuto:

Sono d’accordo con quello che dice Paola. Anche il Dr. Hamer dice che tutte le nostre malattie derivano da traumi improvvisi e a cui non abbiamo saputo prepararci e reagire in tempo, insomma che ci hanno colto di sorpresa e ci hanno trovato senza armi psicologiche per difenderci. E dice anche che solo comprendendo e superando tali traumi la guarigione è possibile, quindi un approccio spirituale/animico alla malattia.
Anche il Cristo, nel 1996, disse in una rivelazione: “Potete essere certi che ad ogni colpo dell’anima corrisponde un trauma nel corpo fisico”.
Per non parlare del famoso libro che andava a ruba una ventina di anni fa “La profezia di Celestino”, dove si diceva che i medici del futuro saranno non più i prescrittori di medicine velenose, ma dei consulenti spirituali.
Ne consegue (e nel futuro finalmente sarà capito anche dalle masse, oggi succubi delle lobby farmaceutiche), che non bisogna combattere il microbo e il virus o incolpare la sfortuna, ma esaminare il proprio interiore alla ricerca del “problema” spirituale che ha provocato il disturbo o la malattia o l’incidente.
Marco Bracci

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Commento integrazione:

L’articolo “Cassandra, 17enne malata di cancro, costretta a fare la chemio”
http://www.ilgazzettino.it/ESTERI/cassandra_c_legge_cancro/notizie/1109970.shtml
pone in evidenza la responsabilità e le difficoltà dei genitori di fronte a scelte terapeutiche non convenzionali per i figli minori.
I biologi molecolari affermano che la medicina futura dovrà basarsi sulla responsabilità delle persone. La responsabilità comporta la possibilità di scelta e questa si basa su informazioni e conoscenza. Come è stato affermato anche durante la giornata nazionale di ricerca sul cancro
http://www.circolovegetarianocalcata.it/2014/11/16/medicina-della-guarigione-il-paziente-va-ascoltato-con-pazienza/

la
responsabilità del paziente viene richiesta allorquando i medici intraprendono cure o operazioni chirurgiche pericolose. Si tratta quindi di una loro deresponsabilizzazione.
Ho conosciuto più persone che già trent’anni fa hanno sostenuto lunghe, onerose e solitarie cause penali per non aver vaccinato i loro figli. Uno fra i più noti casi di privazione di patria potestà è stato quello riguardante Olivia Philar, figlia dell’ing. austriaco Helmut Philar diventato, a seguito della guarigione della figlia, il maggior divulgatore in Austria delle scoperte del dr. Ryke Geerd Hamer.
I genitori di Olivia decisero, nel 1995, di sospendere le cure chemioterapiche e radioterapiche praticate da poco alla loro figlia per un cancro renale perchè scioccati
dalle condizioni dei piccoli ricoverati. Dopo poche settimane dalla loro decisione il Tribunale dei Minori, avvertito dal primario dell’ospedale dove era ricoverata Olivia, privò i genitori della patria potestà. Il dr. Hamer, al quale i genitori di Olivia si rivolsero per la loro figlia, consigliò loro di lasciare l’Austria e di recarsi da lui in Spagna ma vennero scoperti dall’Interpol ed arrestati insieme al dr. Hamer. Il tribunale spagnolo rifiutò l’estradizione ma le autorità austriache costrinsero il rientro di Olivia. Il dr. Hamer chiese al console austriaco di garantire la possibilità di scelta terapeutica ma dopo il ritorno in patria, nonostante una dichiarazione scritta , Olivia venne inviata con la forza in ospedale e sottoposta alle stesse cure chemioterapiche e radioterapiche di prima. Il padre Helmut si oppose con ogni mezzo e venne definito psicopatico. Un mandato d’arresto sul territorio austriaco venne spiccato nei confronti del dr. Hamer. Qui il padre di Olivia pubblica il suo diario:
http://translate.googleusercontent.com/translate_c?depth=1&hl=it&prev=search&rurl=translate.google.it&sl=de&u=http://www.olivia-tagebuch.at/medizinische-bilanz.html&usg=ALkJrhhWCBCADaa7cBlUmFUr410cVuePBg

Giova, forse, ripetere che il prof. Umberto Veronesi, nel forum “sportello cancro” del Corriere della Sera, il 23-4-2010 rispose ad un utente che la chemio deve essere sempre più ridotta fino ad essere eliminata. La prestigiosa rivista scientifica “Nature” pubblica il 6 agosto 2012 le stesse affermazioni e così pure l’OMS.
Stupisce che queste dichiarazioni non trovino così ampia diffusione sui media come meriterebbero.
Per aver sconsigliato chemio e radio il dr. Hamer, tanti altri medici e alcuni genitori sono stati perseguiti.
Paola Botta Beltramo

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