Belgio – Ergastolano sceglie la “pena” di morte … e viene accontentato
A proposito di un ergastolano che ha avuto il permesso di suicidarsi
Si apprende dalla stampa che in Belgio un condannato a vita per stupro ed omicidio, che aveva scontato trent’anni di prigione, e che soffriva d’angoscia, ha ottenuto dalla Commissione Federale il permesso di suicidarsi.
Ora, anzitutto, la prigione a vita è un fatto inumano e immorale, che contrasta col senso
e la funzione moderna e attuale della pena, la funzione medicinale, che deve guarire il criminale e reintrodurlo nella società;una finalità essenziale che è negata dalla prigione a vita.
Per questo l’ergastolo è stato abolito da un certo numero di Stati e dev’essere abolito da tutti.
In secondo luogo lo Stato, il cui diritto e potere provengono da una cessione di diritto del cittadino, non ha alcun potere di vita e di morte su di lui, non può decidere della sua morte.
E così l’uomo, che non è principio a se stesso, non ha su se stesso alcun diritto e potere di vita o di morte.
La conclusione è che lo Stato belga deve al più presto abolire l’ergastolo;
che le sue carceri devono essere concepite e organizzate secondo la loro finalità medicinale, che deve recuperare il prigioniero alla società;
che nessuna Commissione Federale può in nessun caso dare a un uomo il permesso di suicidarsi;
quanto al carcerato in questione, il suo stato di angoscia dev’essere curato nel miglior modo,
e in uno spirito di umanità e fraternità.
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Lettera inviata alle autorità del Belgio:
Au Premier Ministre Charles Michel
Au Vice-Premier ministre Didier Reynders
Au Ministre de la Justice Koen Geens
À propos du condamné à vie qui a eu le permis de se suicider
On lit dans la presse qu’en Belgique un condamné à vie pour viol et homicide, qui avait purgé
trente ans de prison, et qui souffrait d’angoisse, a obtenu de la Commission Fédérale la permission de se suicider.
Or, avant tout, la prison à vie est un fait inhumain et immoral, qui contraste avec le sens et la fonction moderne et actuelle de la peine, la fonction médicale, qui doit être de guérir le criminel et le réintégrer dans la société ; une finalité essentielle qui est niée par la prison à vie.
C’est pourquoi la condamnation à vie a été abolie par un certain nombre d’États et doit être abolie par tous.
Deuxièmement, l’État, dont le droit et le pouvoir proviennent d’une cession de droit du citoyen, n’a aucun pouvoir de vie et de mort sur lui ; il ne peut pas décider de sa mort.
Tout comme l’Homme, qui n’est pas le principe de soi-même, n’a sur soi-même aucun droit et pouvoir de vie et de mort.
La conclusion est que l’État belge doit au plus tôt abolir la prison à vie.
Que ses prisons doivent être conçues et organisées selon leur finalité médicale, qui doit être de réintégrer le prisonnier dans la société.
Qu’aucune Commission Fédérale ne peut en aucun cas donner à un homme le permis de se suicider.
Quant au prisonnier en question, son angoisse doit être soignée de la meilleure façon et dans un esprit d’humanité et de fraternité.
Lecce, Octobre 2014
Pour le Mouvement, le Responsable
Prof. Arrigo Colombo
Arrigo Colombo, Centro interdipartimentale di ricerca sull’utopia, Università del Salento-Lecce
Via Monte S.Michele 49, 73100 Lecce, tel/fax 0832-314160
E-mail arribo@libero.it/ Pag web http://digilander.libero.it/ColomboUtopia
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Commento ricevuto:
A proposito del suicidio in carcere la questione è veramente complessa, perché mette in luce il SADISMO INTRINSECO di ogni forma di repressione. DICO SADISMO perché chiunque agisce contro un altro lo fa con la convinzione di avere le spalle protette (dalla legge, dalla cultura, dalla scienza….). Chi può negare ad esempio che buona parte delle cosiddette sperimentazioni su animali sono giustificazione di impulsi sadici?? Si parla, infatti, in questi casi di SUBLIMAZIONE DI TALI IMPULSI CHE VERREBBERO SPINTI E DEVIATI A FIN DI BENE (posto che sia DIMOSTRABILE il fin di bene sulla buona parte delle sperimentazioni animali…trattandosi di qualche migliaio di sacrifici animali al giorno!). Diceva il grande Pitigrilli: capisco il bacio al lebbroso, non capisco la stretta di mano all’imbecille! Dice invece ALPHONSE DAUDET a proposito della ricerca scientifica: ” Mi occorre un paio di occhiali per cercare il paio di occhiali perduto”. Voltaire scrive: Il sadismo repressivo GODE nella reiterazione della pena attraverso il PROLUNGAMENTO all’infinito della PENA SENZA SPERANZA con l’ergastolo, per cui la speranza è la morte ( che risulta più lieve delle promesse di INFERNO per i peccatori, elargite a piene mani da preti dottrinari che in realtà sono SADICI per natura). Se gli stessi non fossero sadici oggi come sempre, non avrebbero messo in piedi il sistema della tortura che si concludeva, quasi inesorabilmente, con il ROGO. ( Ricordare gli atti del processo a Giovanna D’Arco dove questi elementi vengono brutalmente in luce, compreso il SADISMO SESSUALE nei confronti di una ragazza vergine.) Jules Renan, il biografo di Gesù, scriveva…..” La bestialità umana è la sola cosa che dia l’idea dell’infinito.” ED IO CONCLUDO RIPRENDENDO il concetto espresso da Pitigrilli: CAPISCO IL COLPO DI PISTOLA A BRUCIAPELO. NON CAPISCO LA CONDANNA ALL’ERGASTOLO.
Giorgio Vitali