Turbamenti da Jobs Act… – Vogliamo una riforma giusta del lavoro!
“Ci vuole veramente la pazienza di Giobbe per resistere all’imperversare diabolico di atti impuri da parte di questo governo onanista, anglofono e sionista.” (P.D’A.)
A proposito del Jobs Act che il Governo vuole imporre.
Il primo punto di un ordinamento giusto del lavoro, quello che corrisponde alla dignità e diritto della persona umana, come al suo bisogno, è il lavoro stabile (da noi detto lavoro a tempo indeterminato)
La Nazione deve garantire il più possibile a tutti i suoi cittadini un lavoro stabile.
Perciò il Governo deve anzitutto eliminare le forme del cosiddetto lavoro flessibile,
introdotte sotto la pressione del capitale, quindi la legge Biagi.
Deve regolare con giuste misure le eccezioni al lavoro stabile, e cioè i lavori stagionali e temporanei, e il part time.
Non è giusto che le imprese introducano forme di lavoro instabile per aumentare i profitti.
Né che i nuovi assunti siano licenziabili nei primi tre anni (l’anno di prova basta).:
Né che il lavoratore sia licenziabile senza giusta causa: l’art 18 non può essere toccato.
Ogni forma di disoccupazione dev’essere sostenuta dalla cassa integrazione:
un punto chiave della giustizia-solidarietà nazionale: la persona (e famiglia) nella sua dignità e diritto e bisogno non dev’essere abbandonata.
Non può essere abolita la cassa integrazione straordinaria perché è in realtà la più frequente (ristrutturazione, crisi, fallimento aziende) né quella cosiddetta in deroga (che tocca le aziende con meno di 15 dipendenti, le più diffuse).
Il Premier invoca la rottamazione di personaggi della vecchia Sinistra:
può invocare la rottamazione delle persone (a parte il rispetto dovuto), non delle idee.
Parla di vecchie ideologie; ma non si tratta di ideologie, bensì di fondamentali principi etici,
conquistati con dure lotte: con le moderne rivoluzioni e la lotta della classe operaia.
Prof. Arrigo Colombo