Hong Kong, piove sul bagnato…. La “primavera colorata” può attendere!
Ante scriptum: “L’ombrello è nato in India come riparo dai fieri raggi del sole, e non come parapioggia. Lo dimostra la sua stessa etimologia “ombrello”, ovvero: che fa ombra” (Paolo D’Arpini)
La “rivoluzione dell’ombrello”…… quella di Hong Kong, così definita dai media mondiali piú importanti per “attizzare fuoco”. In verità loro parlano “degli ombrelli” perché si riferiscono alle migliaia di studenti che protestano contro il locale “governatore” riparandosi coi parapioggia dalle intemperie.
“Dell’ombrello” la definisco invece io che non ho “autorevolezza” e neppure tante persone che mi leggano o ascoltino. Mi riferisco al parapioggia del giovanissimo promotore dell’ultimatum alla Cina per ottenere “elezioni non pilotate”?
No, nooo… indico, in modo figurato ma certamente realistico, il gesto compiuto da Obama appena giunta la richiesta di “solidarietà” dei giovani cinesi di Hong Kong alla loro battaglia per “maggior democrazia” e “rispetto dei diritti civili”. Richiesta ovviamente estesa a tutto l’Occidente.
Certo, Obama non è che si sia fatto riprendere in Tv mentre rispondeva così “spontaneamente” al grido di dolore proveniente dai “civili” contestatori del regime di Pechino.
Ma si sa, la Casa Bianca è un colabrodo, prima o poi WikiLeaks tirerà fuori il filmato. Peraltro cosa dovrebbe o potrebbe fare in concreto il “premio Nobel per la pace”?
La Cina è vicina, addirittura è padrona (economicamente) di mezzo mondo. Comprese chissà quante aziende americane. E poi è una potenza mostruosa per potenziale umano, militare e tecnologico.
Ha un difettuccio, è vero….non è (molto) “democratica” ma il simbolo del “globalismo liberal-capitalista” a Pechino e dintorni (vastissimi) è santificato: “il riccone milionario”. Ce ne sono tantissimi pure lì… con tanto di Ferrari e status simbol occidentali. Corre voce che alcuni siano addirittura “miliardari” e, di conseguenza, pure membri occulti degli “illuminati”.
Volete che Obama possa e voglia far qualcosa di serio per una “esportazione” di democrazia ad Hong Kong?
Dai, mica parliamo di Saddam Hussein o di Gheddafi. E neppure di Mubarak o, ancor peggio di Assad.
Le “primavere arabe” erano una cosa, Hong Kong è un’altra.
Va bene che, visto il disastro che BombObama ha provocato ovunque sia passato “alle maniere forti”, meglio si tenga alla larga dalla ex colonia britannica.
Però quel che è di “Cesare” è giusto gli venga riconosciuto: ancor prima che Pechino gli intimasse di farsi “i c…i suoi”, lui aveva già risposto istintivamente alla richiesta d’aiuto degli studenti cinesi.
Con “l’ombrello”!! E, statene certi, come tutte le indicazioni Usa verrà presto imitato dai leader (??) europei. Renzi in testa, Merkel, Cameron ed Hollande al seguito…. “solidarizzeranno” con gli studenti a parole e si faranno “i c…i propri” nei fatti.
Vincenzo Mannello