Progetto Natalka – La Russia si prepara ad ereditare il mondo…
In Russia il progetto Natalka ha già iniziato la emissione della “doppia aquila”, moneta d’oro che sarà impiegata nelle compravendite internazionali di energia, con la adesione già dichiarata di Cina, India, Brasile, Sudafrica.
La Russia possiede la seconda riserva aurea mondiale (12.500 tonnellate) ed enormi giacimenti naturali cui attingere ancora (2.000 tonnellate stimate nella regione di Magadan), senza dimenticare che pure le riserve auree cinesi sono abbondanti, e i cinesi hanno aderito al progetto di costituzione di un fondo monetario comune.
Sostanzialmente, i Brics stanno costituendo un fondo monetario indipendente dall’Fmi, e i cinque paesi costituiscono il 40% della popolazione mondiale, con una crescita molto rapida del loro pil, a differenza delle economie europee ed americana (nel quinquennio 2005-2010 la Cina è avanzata del 70%, raggiungendo un pil complessivo pari a 8/10 di quello Usa, l’India, nello stesso periodo, è cresciuta per il 55%).
In queste condizioni, il mondo monopolare del “secolo americano” sognato e propagandato da Bush continua ineluttabilmente a naufragare.
E’ evidente che la politica di scontro che gli Usa hanno costruito quest’anno contro la Russia non ha speranze.
La guerra militare è fuori discussione, contro una potenza nucleare alleata di altre tre potenze nucleari. Ma ora anche la guerra economica diventa insostenibile, dal momento che la finanza Brics si rende indipendente dal circuito Fmi-dollaro, anzi, ne diverrà inevitabilmente concorrente.
Sorprende che gli analisti di regime non ne abbiano tenuto conto, ma le iniziative della Casa Bianca (bianca di nome ma rossa di sangue) assomigliano alle mosse disperate di chi sta tentando affannosamente il tutto per tutto mentre viene messo nell’angolo da problemi oggettivamente irrisolvibili.
Le autolesioniste “sanzioni commerciali” non hanno potuto sortire alcun effetto positivo, salvo che mettere in difficoltà l’economia di import-export russoeuropea, tant’è vero che molti commercianti stanno organizzando i nuovi flussi di scambio attraverso paesi neutrali. A conferma di ciò, l’altro ieri a Verona ci sono stati incontri ufficiali con importatori russi sia nella sede della Provincia che alla Camera di commercio, e di certo non si tratta di una anomalia locale: i commercianti non sono disposti a rinunciare ai loro volumi di affari per i capricci dell’abbronzato Oblablama Bin Barak, che ormai delira dalla stanza ovale di Washington.
E’ pacifico che la presidenza degli Stati Uniti sia ostaggio dei plutocrati delle grandi banche e multinazionali, che hanno imposto guerre devastanti per impedire la realizzazione dell’indipendenza finanziaria di Iraq e Libia, così come vorrebbero farlo con la Siria. Ma non si può ripetere lo stesso copione contro una alleanza politica, militare ed economica come i Brics, per impossibilità materiale.
Il pianeta viaggia ormai con il vento in poppa verso il nuovo assetto completamente bipolare, mentre l’impero Usa-Ue-Nato ha toccato i confini invalicabili oltre i quali non può più proseguire alcuna mira espansionistica.
L’occidente è sempre in tempo a limitare i danni assumendo un atteggiamento razionale e realistico per gestire la transizione, senza più cedere ai deliranti progetti irrealizzabili della presidenza Usa.
Siamo al Game Over: si tratta solo di riconoscerlo e trarne le debite conseguenze.
Non tutti ne sono capaci, è vero.
Valga allora ricordare che Hitler fu incapace di ammettere la sconfitta fino all’ultimo: l’esito che ottenne tramite tale miopia politica fu il suicidio nel bunker di Berlino, circondato da una Germania distrutta e devastata.
E’ sperabile che la leadership statunitense sia capace di ricordarsene, evitando di trascinarsi lungo il baratro che conduce ad un inutile stupido suicidio, che coinvolgerebbe le sorti di milioni di cittadini europei e nordamericani.
Il vero combattente sa quando è giunto il momento della resa, l’idiota no.
Ebbene, è giunto il momento della verità: abbiamo visto che i leader statunitensi sono dei delinquenti, si tratta ora di scoprire se sono anche deficienti.
Si fa presto a strillare fanfaronescamente e spavaldamente di “pensiero unico”, ma il mondo è assai più vasto e complesso della pubblicità hollywoodiana yankee.
Naturalmente, una spinta nella direzione giusta potrebbe darla una popolazione cosciente e organizzata, ripudiando, rifiutando e boicottando la classe dirigente più demenziale che europei ed americani abbiano visto in azione nel dopoguerra, isolandola come si fa con i provocatori, fino ad estrometterla dal potere che essa gestisce in modo non solo criminale ma anche stupido.
Vincenzo Zamboni
Integrazione dell’autore:
Islanda, Ecuador, Argentina, Russia, Ungheria, sono paesi che hanno espulso dal proprio territorio e dalla propria vita l’Fmi e il suo circuito di banche predatorie della moneta debito e dei prestiti fraudolenti.
Si tratta di esempi lodevoli, che mostrano come sia di fatto possibile riconquistare la propria sovranità senza più cederla ai parassiti economici.
Si noti che la breve collezione di esempi citati riguarda popolazioni nazionali che vanno da 1 a 150 mln di cittadini, tre di esse europee: così tagliamo corto con le obiezioni insensate del genere “Può permetterselo perché è un piccolo paese mentre noi siamo troppo grandi, può permetterselo perché è un grande paese, noi siamo troppo piccoli (sic), non sono europei quindi è un altro mondo (razzismo)”: se lo sono potuto permettere perché hanno voluto farlo.
Rimane da vedere se vorranno farlo anche gli italiani, oppure se continueranno a credere all’ “esportatore di democrazia” bombarola Romano Prodi che annunciava “Con l’euro guadagneremo come se lavorassimo un giorno di più, lavorando un giorno di meno”, prima di avviare la manovra della nuova moneta con cui l’Italia intera si è impoverita e bisogna lavorare sempre di puù per raggiungere la pensione. Recentemente il ribaldo ha annunciato che “Uscire dall’euro sarebbe un suicidio”, ma non risultano aumenti di suicidi in Ungheria, mentre abbondano in Italia quelli di artigiani e piccoli imprenditori rovinati dalla moneta debito e dalla consequenziale catastrofe che essa ha abbattuto su di loro. Prodi farebbe bene a dare il buon esempio suicidandosi subito e togliendosi dai piedi, ma disgraziatamente rimarrebbero gli altri vampiri, che sono una folla, e riescono ad essere persino peggio.
E’ meglio mandarli via tutti: si tratta di personaggi dei quali non si può credere una sola parola, né condividere un solo progetto.
Non un uomo, non un voto, non un soldo alla partitocrazia secondorepubblichina di guerra e rapina contro i popoli, senza se né ma o però.
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Notizia integrativa: Scrive Sorcha Faal: “In una delle sue relazioni più scioccanti dall’inizio della crisi ucraina, il Ministero degli Affari Esteri (MoFA) avverte che il presidente Putin ha ordinato l’immediata attuazione del “Progetto Doppia Aquila”. Il progetto prevede che la Banca Centrale della Federazione Russa (CBR) inizi la produzione di monete da 5 Rubli d’oro contenenti 0,1244 once troy di Oro puro, con un diametro di 18 millimetri, decorate con una doppia aquila schermata e coronata, le quali diventeranno l’alternativa mondiale sia al dollaro USA che all’euro per l’acquisto di forniture energetiche.”