Isernia – Iniziata la stagione della tortura alla volpe
“Quando la caccia è aperta la volpe si può cacciare.”
Forse non tutti sanno che “Caccia alla volpe nella campagna romana” è un cortometraggio del 1938 diretto da Alessandro Blasetti, il primo esperimento di colore (technicolor) in Italia. In un video del Giornale Luce del novembre 1934 una voce maschile descrive come “gli appassionati si sono riuniti per questo brillante sport che conta nell’esercito e nell’aristocrazia romana, gran numero di fedeli cultori”.
Non cambia molto due anni dopo, l’altro Giornale Luce datato dicembre 1936, se non che una voce maschile descrive come “gli appassionati si sono riuniti per questo brillante sport che conta nell’esercito e nell’aristocrazia romana, gran numero di fedeli cultori”.
Su wikijunior leggo della volpe quanto segue:”Le volpi più grandi sono lunghe da 82/90 cm mentre le più piccole misurano fino a 50/90 cm. La coda è lunga 35 cm. Il colore della parte superiore è bruno e arancione e la parte inferiore è biancastra.La volpe vive nei boschi e sulle montagne,nei prati nelle città e spesso nei paesi. È diffusa in Europa dove vive fino a 2800 metri d’altezza. Spesso, quando è alla ricerca di cibo, si introduce in cortili e pollai.
La volpe è un carnivoro che mangia prede spesso deboli: galline e piccoli animali del bosco. Mangia anche rifiuti organici (scarti) per esempio bucce di banana, semi che noi non mangiamo ecc… Il piccolo di volpe non mangia carne subito dopo la nascita ma succhia il latte della sua mamma. Il parto avviene dopo 60 giorni e possono nascere fino 12 piccoli, ma di regola sono 4 o 5. Ci sono molte leggende attorno alla volpe e alla sua proverbiale furbizia. In realtà sembra che la volpe non sia proprio un animale così intelligente. I nemici della volpe sono gli orsi, le linci, gli uomini e altri animali più grandi di lei.”
Non so se in altra vita torniamo animali cose inanimate o persone, ma spero tanto che chi ha ammazzato una volpe nella campagna in provincia d’Isernia torturandola, impalandola su una sbarra, legandola con un petardo in bocca, muoia presto,imploda e non si ripresenti più in nessuna forma di vita, fosse pure un sasso.
Doriana Goracci