L’occidente trova un colpevole esterno… per la sua crisi interna, è la Russia
La Russia è nemica della NATO? O la NATO è nemica della Russia?
Mosca intesa come una minaccia serve alla NATO per giustificare la
propria esistenza nelle condizioni di oggi. Chi lo dice è il ministro
degli Esteri della Russia, Sergej Lavrov, che sottolinea anche che lo
scopo dell’Occidente è quello di provocare la Russia ad ogni costo. Ma
la Russia non perderà la testa.
Se non ci fossero la Crimea e il Sud-Est dell’Ucraina, l’Occidente
avrebbe inventato qualcos’altro per provocare la Russia e inscenare un
conflitto, crede il capo della diplomazia russa. In un’intervista
all’agenzia ITAR-TASS, il ministro ha detto perché, secondo lui,
l’Occidente stia cercando di provocare una reazione da parte di Mosca:
per poter poi presentare il conto ai contribuenti occidentali,
spiegando che pagano cifre astronomiche non per mantenere la macchina
bellica della NATO, ma per avere le garanzie della propria sicurezza.
Sebbene oggi nessuna persona sensata possa sospettare la Russia di
voler invadere l’Europa, per la NATO questa retorica è l’unico modo
per giustificare la propria esistenza nel mondo di oggi, crede
l’esperto dell’Istituto di studi sulla politica mondiale e relazioni
internazionali, Fedor Vojtolovskij.
L’Alleanza occidentale è stata creata per contrastare l’URSS e il
Patto di Varsavia (alleanza politico-militare dei Paesi dell’Europa
orientale esistita dal 1955 al 1991). Oggi il Patto di Varsavia non
esiste, come non esiste più l’Unione Sovietica. Eppure la NATO rimane
un ostacolo militare e politico sulla via dello sviliuppo delle
relazioni economiche, commerciali, pubbliche e culturali tra la Russia
e i Paesi dell’Alleanza. Oggettivamente, vediamo che oggi i membri
europei della NATO non vogliono assumersi l’onere delle spese imposte
dal sistema del Patto Atlantico. Pertanto la retorica bellicosa di
taluni politici occidentali mira innanzitutto a stimolare un maggior
impegno degli europei per la realizzazione delle iniziative
politico-militari promosse da Wasghington.
Se non si vuole dare soldi per la guerra, conviene chiedere soldi per
la difesa. A questo punto diventa indispensabile l’immagine della
Russia come di un Paese nemico che minaccia la sicurezza dell’Europa,
fa notare il direttore del Centro di studi europei e internazionali
della Scuola superiore di economia, Tymophey Bordachev.
L’Alleanza non ha più ragione di essere. Eppure, invece di rivedere il
sistema della sicurezza euroatlantica, ha cominciato a prepararsi alla
guerra. Negli ultimi anni è diventato ovvio che la NATO è un’alleanza
offensiva con degli scopi aggressivi. Si pensi alla Jugoslavia, alla
Libia. In tutti i casi la NATO non si è difesa, ma si è comportata in
maniera aggressiva, cioè, attaccando. Oggi la minaccia russa viene
fomentata per far credere che la NATO stia pensando soltanto alla
difesa
In questo periodo la Russia viene accusata di voler aggravare il
conflitto in Ucraina attraverso il sostegno ai miliziani dell’Est. Un
paio d’anni fa l’Occidente si era schierato contro Mosca, perché si
era permessa di alzare la voce in difesa del “dittatore” Bashar Assad
in Siria. Tuttavia, mentre l’Occidente sta consumando risorse e forze
per combattere una minaccia fantomatica, il vero nemico sta diventando
sempre più forte. Solo dopo che un cittadino statunitense è stato
decapitato di fronte alle telecamere dai combattenti dell’ISIL, il
presidente Obama ha riconosciuto che si tratta di terroristi. Prima di
allora, tutti i tentativi della Russia di qualifiare il movimento come
terroristico, e di includerlo nei relativi elenchi dell’ONU, venivano
bloccati dagli USA.
Fomentando il conflitto interno in Ucraina, gli sponsor occidentali
hanno dato ai nazonalisti locali una possibilità di diventare più
maturi e più forti. Se qualcuno pensa che in seguito potranno essere
fermati semplicemente dando un’ordine, sbaglia di grosso. Se un giorno
l’Europa li trova in casa propria, non ci sarà da stupirsi.
Nina Antakolskaja
Fonte: http://italian.ruvr.ru/
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Commento/integrazione di Vincenzo Zamboni:
“Quando si chiude uno sbocco commerciale esterno a un sistema non rimane che riciclare all’interno del medesimo l’attività altrove perduta.
Con la operazione idiota delle “sanzioni” commerciali gli Usa intendono trarre vantaggio mettendo in difficoltà Russia ed Europa.
La difficoltà che riescono a creare alla Russia è, per molti motivi (già visti), minima e ridicola.
L’Europa invece ne esce indebolita, privata di un flusso di capitali esterni.
Nella loro visione miope gli Usa ritengono di dedurne vantaggio per il loro mercati, ma il guaio è che impoverire le colonie (l’Europa è attualmente una loro colonia economica) a lungo termine si rivela un disastro, perché da una colonia impoverita non è più possibile predare ricchezza, per l’ovvio motivo che ne è stata impedita la formazione.
La tipologia delle mosse Usa rivela la disperazione di fondo da mancanza di strategie alternative ad un metodo progressivamente sempre più autocontradditorio e problematico.
Rischiano di finire travolti da una grande implosione per irrisolvibili problemi creditizi da struttura parassitaria senza sbocco espansivo.
A meno di rimettere in discussione il parassitismo, che finora ha fatto da fondamento all’accumulo di surplus di ricchezza non propria, specialmente con la tecnica del prestito fraudolento.
Mala tempora currunt anche nei decadenti palazzi dell’impero.Il mondo è grande, le tecniche di guerra sempre quelle, si squarta, si stermina, si ammazza, si decapita.
Con la pregiata partecipazione Usa, Nato, UE.
Siamo alle solite, dunque.
Non un voto, non un uomo, non un soldo, all’infame partitocrazia di guerra e rapina contro i popoli, e figuriamoci a quella neonazisionista golpista di Kiev…. “