Il dollaro, moneta debole – Le conseguenze perniciose della nascita del BRICS

Adesso l’impero ha una enorme preoccupazione: la fine del monopolio internazionale del dollaro, a causa della costituzione di un fondo monetario internazionale Brics indipendente e alternativo all’Fmi.
Questo significa che l’economia monetaria Brics potrebbe anche penetrare le zone occidentali, sottraendo potere al dollaro, ed ecco il motivo delle iniziative isteriche recenti, come il blocco dei commerci con la Russia (al cui interno già da molti mesi le carte di credito occidentali non funzionano più, il che rende obbligatorio convertire in moneta locale nelle banche di stato), la sentenza del tribunale olandese che condanna ad un forte pagamento il governo russo (il quale, però, cosa volete mai che se ne importi, come sparare con una fionda addosso a un elefante), e la condanna di un tribunale statunitense contro il governo argentino, il quale però è anch’esso sempre più inserito nei Brisc.
Dunque il Sudamerica non è più statunitense (e si noti che il Brasile è potenza atomica), l’Africa è cinese, l’Asia è impenetrabile, e la fine del monopolio Fmi, costruito in funzione di sostegno del dollaro, costringerà progressivamente il blocco occidentale a venire a patti col resto del mondo, di cui non può essere padrone, nonostante tutto.
Strepitano e strillano, è vero.
Ma militarmente c’è la bomba H a bloccare le pretese di ulteriore espansione e dominio, economicamente c’è il nuovo blocco finanziario indipendente.
I giochi di potere, piaccia o no, sono avviati alla fase conclusiva, e giunti al game over non rimarrà che trattare, rinunciando giocoforza ad ogni sogno di dominio assoluto: non funziona.

Vincenzo Zamboni

I commenti sono disabilitati.