La guerra è guerra: “Israele contro tutti…. anche contro se stesso”
Un deja-vu inquietante: Israele dietro i Curdi e l’Isis, in guerra tra loro. I precedenti ci sono: in una delle tante guerre civili africane, Congo Brazzaville anni 90, gli israeliani si trovarono a sostenere entrambe i fronti, tanto che dopo la protesta delle madri dei ragazzi in guerra gli uni contro gli altri, la stampa denunciò lo scandalo. Anche la strategia della tensione italiana ha visto il Mossad usare a piacere destra e sinistra, purché fosse caos: a Piazza Fontana 1969, l’ombra di Ordine Nuovo, fascistissima organizzazione legata ai servizi israeliani; alla Questura di Milano 1973, l’anarchico Bertoli, fresco fresco di un viaggetto in un kibbutz israeliano, fatto che venne probabilmente scoperto dal commissario Calabresi, poi “sfortunatamente” assassinato; e nel caso Moro – dopo l’arresto di Franceschini e Curcio, che contattati dai servizi israeliani li avevano mandati a quel paese – ecco spuntare il “compagno Moretti”, quello della stella a sei punte del sequestro Mincuzzi e di tante altre cose puntigliosamente vagliate dalla Commissione stragi di Giovanni Pellegrino. Anche così venne ucciso Moro, il filoarabo odiato da Kissinger e dai banchieri della FED per i suoi pericolosi biglietti di stato a corso legale.
Ma precedenti di cosa, e perché precedenti? Perché quello che sta accadendo in Ucraina – una crisi iniziata con il colpo di stato di Kiev, rivendicato durante la mattanza di Gaza da George Soros, e che ha paralizzato Putin – e in Medio Oriente – le bombe sull’Isis e le armi ai curdi, entrambi sostenuti da Israele – ripete i vecchi scenari appena accennati: da una parte la convergenza tra il sionismo a-territoriale della grande finanza transnazionale “cosmopolita”, e il sionismo territoriale dello Stato d’Israele; dall’altra una guerra civil-religiosa in Iraq alimentata, alle spalle di due dei tre contendenti (Isis e Curdi, conflittuali tra loro e col governo di Bagdad), da una stessa mano, Israele: l’indipendenza curda è stata rivendicata apertamente da Netanyahu il 29 giugno scorso; e l’ISIS, fondato ufficialmente nelle stesse ore, è ormai chiaramente una vera e propria pedina dello Stato ebraico, come denunciato da Teheran (“Al Baghdadi è in realtà un ebreo, agente del Mossad”), e come confermato più o meno direttamente da Snowden e da Hillary Clinton, che nel partito democratico e nell’Amministrazione Obama ha sempre rappresentato l’ala più sensibile a Tel Aviv.
Claudio Moffa – claudiomoffa.info@gmail.com
Commento di Giorgio Vitali:
IMPORTANTISSIME CONSIDERAZIONI E, AGGIUNGO, VERISSIME. ANCHE PERCHé IL PROF. MOFFA è COMPETENTE IN MATERIA. MA NON è UNA NOVITA’. NELLA STORIA SITUAZIONI DI QUESTO GENERE SI SONO VERIFICATE MOLTE VOLTE. E non solo in uno scontro fra diverse e divergenti strategie sionistiche. ( Tra l’altro, dovremmo aprire più di un capitolo dedicato alla cosiddetta SHOAH…..perché ho l’impressione che non se ne voglia far parlare PROPRIO PER TEMA CHE POSSA VENIRE ALLA LUCE LA VERITA’ che non riguarda propriamente l’esistenza delle famose CAMERE di decompressione).
RITORNANDO al VICINO ORIENTE è proprio la Storia con la S maiuscola a darci indicazioni coerenti. DURANTE LA “GUERRA CIVILE” Cesare-Pompeo le popolazioni ( Città) di questi luoghi erano divise fra i due contendenti in frastagliamento incredibile oggi. Ma le popolazioni cosa percepivano? Che si trattava sempre di Romani. GV