Le cose non dette su Israele e Gaza
Il proverbio saggio dice che a tirar troppo la corda, la corda si spezza. Ci siamo. La rottura è ad un millimetro: lo “sfilacciamento” storico ha fatto il suo corso.
Israele si comporta, nell’attacco a Gaza, in un modo che, in qualsiasi altra parte del mondo, susciterebbe indignate reazioni, piazze traboccanti, prese di posizione fermissime ed inutili, condanne senza se e senza ma.
Invece i media, tutti o quasi asserviti, fingono una equidistanza ed una oggettività tanto fasulle da provocare voltastomaco ai liberi.
Nel precedente attacco, nel 2009, un giornalista francese, reo di essere un poco imparziale, fu licenziato. Oggi Mediaste manda come corrispondente e opinionista tale signora Nierenstein, profondamente ebrea e sionista. Così, per gradire.
Il fatto che nessuno mette in evidenza è che i giudei vogliono estromettere da Gaza i Palestinesi. Non a caso gli F 16 con la stella a sei punte distruggono non solo e non tanto case e scuole (occupate o meno, non ha importanza), ma soprattutto la centrale elettrica e le fabbriche. Vogliono cioè togliere il motivo di sussistenza ai Palestinesi. In più, al seguito dei carri giudei, vi sono enormi ruspe, pesanti escavatori che compiono il loro lavoro. Distruggono la rete idrica e la rete fognaria della Striscia.
I giudei non hanno osservato una che una risoluzione del pur benevolo e accomodante ONU. Forti dell’appoggio americano, se ne infischiano e continuano un macello sistematico e scientifico. Invadono territori altrui con le cosiddette colonie; allargano a loro piacimento confini e terre (alture di Golan, per es.), insediano posti fortificati fuori dai confini del loro pur abusivo Stato (sarebbe interessante aprire un discorso sui sei milioni di profughi Palestinesi cacciati dai loro millenari territori, cui non sarà mai concesso di rientrare in quello che per migliaia di anni fu il loro territorio), alzano muri prevaricando il proprio abusivo confine……
“Gli ebrei comandano in tutto il mondo”, mi ha detto l’altro ieri un caro amico.
In parte è vero, nel senso che detengono leve di potere finanziario e ricattatorio di significativo livello.
Ma la corda troppo tirata….. conduce al dopo Weimar, con quel che ne conseguì.
Se vogliamo è la condanna storica dei giudei: sembra loro di arrivare in cima alla vetta e di poter ricostruire il loro utopico “terzo tempio”, e sempre la Storia ha trovato chi sistemasse le cose. Nabucodonosor non è solo un’opera di Verdi. Il figlio di Vespasiano, il futuro Imperatore Tito, il benefattore, rase al suolo Gerusalemme e per buona misura, distrusse la “ridotta” di Masada. Se la vanno sempre a cercare, con la loro illusione (cito il Talmud) che “tutti i re della terra porteranno il loro oro ai piedi del popolo eletto”.
Oggi la corda è tesa allo spasimo. Tra poco si spezza. E si ricomincia: cicli e ricicli storici.
Fabrizio Belloni – fabriziobelloni@yahoo.it