Festa democratica a Spilamberto … e l’Inverno di Diego di Roberto Baldazzini
Già da diversi giorni avevo visto sul volantino della Festa
democratica di Spilamberto, che il 9 agosto 2014 ci sarebbe stato un
incontro con l’artista Roberto Baldazzini, una delle “eccellenze del
territorio” (così è stato definito da Angelo Fregni che lo
presentava), assieme ad aceto balsamico, lambrusco e parmigiano
reggiano ed avevo pensato di essere presente. Ci sono andata anche più
volentieri, assieme a Paolo, dopo che lui, con la sua dolce compagna
Monica, avevano partecipato al nostro picnic sul Panaro, la sera
precedente. Abbiamo avuto occasione quindi di ascoltare, assaporando
un buon lambrusco rosato come aperitivo accompagnato da parmigiano con
aceto balsamico, il suo percorso artistico, che per anni si è
dipanato nell’ambito del fumetto erotico, dopo essere partito dallo
studio appassionato del nudo e dell’universo femminile, esprimendosi
anche in altre forme d’arte quali la pittura e la fotografia.
Da 7 anni non si dedica più a questo genere, che rappresentava per lui
(e non solo, credo), un mezzo di evasione, quasi a volersi distaccare
dall’ambiente provinciale in cui è sempre vissuto, ma, anzi, avendo
riscoperto l’importanza del collegamento con il territorio, ha deciso
di dedicarsi a storie, ambientate in un tempo lontano ma vicino e
ancora vivo nella memoria di molti, storie del periodo della
Resistenza. Il primo episodio (”L’inverno di Diego”) è già stato
pubblicato (e noi ce ne siamo “accaparrata” una delle ultime copie),
racconta la storia di un giovane che, anche a costo di mettersi contro
suo padre, scappa in montagna pur di non doversi arruolare nella
Repubblica Sociale. Il secondo è in lavorazione e riguarderà la sua
famiglia di origine, ponendo l’accento sulla forza delle donne,
personaggi che sono e saranno sempre in primo piano nelle storie da
lui raccontate.
Dopo l’aperitivo con Baldazzini, io e Paolo abbiamo cenato alla festa:
il cibo era buono, l’ambiente cordiale. Faceva piacere vedere tutta
questa gente che si dava da fare, persone di tutte le età e
fortunatamente anche diversi giovani volenterosi.
All’uscita c’era un banchetto per la raccolta di firme per i quattro
referendum che hanno per oggetto alcune disposizioni della legge 243
del 2012 che da attuazione al principio del pareggio del bilancio
pubblico (”fiscal compact”). Io ho firmato, Paolo, non essendo
residente qui, non ha potuto. Era presente Daniele Stefani con cui
abbiamo scambiato qualche battuta: “Chissà se a Treia il Comune avrà
attivato la raccolta di firme?” , “Dovremo procurarci i moduli da
portare in Comune, quando scendiamo”, ecc.
Abbiamo anche accennato con lui al nostro desiderio di proporre il
gemellaggio fra Treia e Spilamberto…. chissà se sarà possibile!
Caterina Regazzi