Semi ed ecologia dell’immaginario: “L’amore fa la differenza!”
….ho studiato scienze psicomagiche, arte musica e teatro, ho
frequentato musei e mostre per vent’anni, dipingevo, facevo
espressionismo astratto, ascoltavo free jazz e musica pop rock. un
giorno in una galleria d arte ho iniziato a sentirmi soffocato dal
linguaggio rarefatto e artificioso dell arte contemporanea. mi trovavo
in difficoltà soprattutto con i miei nonni ferrovieri e contadini,
come spiegargli che facevo action painting? allora ho abbandonato l
arte astratta e ho girato un decennio per l italia meridionale alla
ricerca di un nuovo linguaggio figurativo, il mio linguaggio, per
paesi campagne borghi e contrade. un giorno l illuminazione, in una
piccola stanza di una casa di terra, ho scoperto dei barattoli
contenenti semi di tutti i tipi e di tutti i colori. i semi sono al
limite tra cultura materiale e cultura immateriale, autentica
biblioteca della tradizione rurale trasmessa di generazione in
generazione assieme al sapere orale: come farli germinare nel modo
giusto e coltivarli fino alla raccolta dei frutti e del nuovi semi
rispettando attese e tempi giusti nel ciclo dell anno. i semi mi hanno
aperto un mondo, ho iniziato a comunicare con anziani bambini
intellettuali scienziati. un linguaggio semplice e accessibile a
tutti.
mi piace rappresentare questa idea con un haiku, componimento poetico
giapponese di tre versi,
ognuno con un senso compiuto.
il senso del luogo
il soffio del cielo
la magia della parola
il senso del luogo e’ come quando si arriva in un posto che non
conosciamo e man mano che passa il tempo il paesaggio muta ai nostri
occhi, anche i volti delle persone che conosciamo modificano i loro
tratti e il nomadismo della mente prende forma lasciando spazio ad
accoglienze e incontri che sanno di appartenenza e identità.
riacquistiamo il senso del luogo osservando con attenzione l ambiente
che ci circonda l origine di quello che mangiamo imparando a
riconoscere piante e animali. con la magia della parola riscopriamo il
senso della comunità e dei legami intergenerazionali come sistema di
protezione della collettività, attuata anche con lo scambio del seme
nella comunità di appartenenza, rete di scambio e socializzazione dei
saperi attraverso la magia della parola. infine il soffio del cielo,
luce calore e acqua che svegliano la memoria genetica del piccolo
seme. i contadini a volte selezionano i semi per grandezza ma spesso
alcuni semi piccoli e storti resistono meglio ad attacchi di parassiti
quindi la biodiversita e’ la vera forza della specie nel ciclo
evolutivo e va preservata in modo assoluto nella sua totalità.
Il 10 ottobre 1970 e’ uscito atom heart mother dei pink floyd. la
suite dura un intera facciata ed e’ stata eseguita con un orchestra
sinfonica e mi piace immaginarla come colonna sonora della
biodiversità, la spinta delle sensazioni puo essere tale da annullare
anche l eventuale messaggio della mucca che rumina sulla copertina del
disco e la vitalità del prato brulicante di semi.
Tommaso Campanella nella città del sole ipotizza una città concentrica
sette cerchi, specchio della cosmologia celeste e dell intelligenza
del cosmo. nel cerchio centrale il sole entità suprema che campanella
rappresenta col semplice simbolo O . sintetizza col suo pensiero i
nessi ecologici fra piante animali ambiente. per lui il cosmo e’ un
tutto inscindibile in cui pietre e stelle animali e piante, angeli e
pianeti compongono una sterminata e capillare unita, attraversata in
tutte le direzioni da vincoli occulti rispondenze parallelismi e
influssi reciproci, fecondo avvio di una metodologia formata sulla
evidenza dei dati sensibili e sulla autosufficienza della natura.
(mente universale) campanella comprende la potenza della sinergia tra
gli esseri viventi e di quella che oggi chiamiamo biodiversità,
applicando la teoria dei sette cerchi potremmo ipotizzare sette
livelli di biodiversità.
Il singolo seme con il suo corredo genetico biodiverso da tutti gli
altri, per esempio un fagiolo bianco, il seme o fagiolo bianco,
varietà colturale o ecotipo, tondino del tavo, il seme e la specie di
appartenenza nel nostro caso il fagiolo nome scientifico phaseolus
vulgaris, il seme e la famiglia di appartenenza, leguminose o legumi,
il seme in relazione alle altre famiglie, alle altre specie e alle
altre varietà colturali presenti in un ecosistema, il seme e le
sinergie con insetti uccelli e altri predatori, il seme in relazione
con l’ambiente in generale in rapporto alla presenza di luce acqua e
caratteristiche del terreno.
Le piante sono state definite dall’uomo secondo un principio di
utilità definito principio di determinazione. secondo tale principio
gli uomini hanno deciso il grado di utilità delle piante presenti nel
loro ecosistema. alcune piante pensate dannose o infestanti altre
decorative altre quelle per uso alimentare, preziose; le erbe
officinali utili. le piante non sanno di essere utili dannose
infestanti o profumate.
I profumi dei fiori i sapori dei frutti o anche alcaloidi che alcune
piante producono sono espedienti che rientrano nella strategia che la
pianta usa per attirare insetti uccelli e mammiferi utili alla
propagazione del seme possibilmente lontano dalla pianta madre e
sistemi di difesa contro altri insetti e predatori che in qualche modo
possono risultare dannosi alla pianta. quindi l espressione dell
ecologia vegetale di ogni pianta e’ legata alla propagazione della
specie. l uomo come altri mammiferi e’ attirato dalla strategia delle
piante e ha usufruito della complessa e variegata intelligenza del
mondo vegetale piegandola a un semplice uso pratico che possiamo
definire principio di determinazione su basi prettamente
utilitaristiche.
La natura offre sempre dei modelli!
Anche un supermercato con tutte le merci colorate stipate sui scaffali
per attirare lo sguardo del consumatore ha un modello naturale, la
siepe. la siepe funziona esattamente come gli scaffali di un moderno
supermercato. le merci, i semi e bacche colorati sono offerti a
diversa altezza a seconda del tipo di consumatore. nella parte bassa
bacche di asparagi e gigari per roditori serpenti e altri piccoli
mammiferi, poi più in alto coloratissime bacche di piracanta
biancospino corbezzolo ligustro rose e rovi per piccoli uccelli, e poi
bacche più grandi come le ghiande per uccelli più grandi come le
ghiandaie. ogni pianta vuole attirare specifici predatori. alcune
piante lavorano in sinergia con gli uccelli. nel senso che il seme per
essere germinato passa prima nello stomaco dei volatili. le piante
riescono a differenziarsi tra di loro frutti e bacche per grandezza e
colori sapendo che alcuni uccelli vedono solo alcune frequenze di
luce. alcuni odori di piante allo stesso tempo attraggono insetti
adatti all impollinazione e respingono altri non graditi. il frutto
rappresenta allo steso tempo la fine e l inizio del ciclo vitale della
pianta, il frutto e’ l involucro o il mezzo con cui la pianta attua la
sua strategia di propagazione del seme attirando con la polpa
fragrante e profumata i predatori che portano lontano il seme. i semi
nella loro memoria genetica hanno sensori che reagiscono al calore
alla luce e all umidità. anche la produzione di frutti e bacche in
gran quantità rientra nella strategia della pianta per attirar maggior
numero di predatori e disperdere semi in tutte le direzioni. quindi
l’ecosistema segue nessi ecologici attraversati in tutte le direzioni
da vincoli rispondenze parallelismi e influssi reciproci come se il
culto per l ente supremo sia innato negli organismi viventi.
Il bosco è come una pacifica armata che si muove in sinergia secondo
precise direttive, alla conquista di spazio. su un terreno arrivano le
cosiddette piante pioniere a colonizzare, muschi e licheni poi le
erbe, poi gli uccelli portano i semi di arbusti e si forma la siepe,
sulle siepi arrivano altri uccelli a poggiarsi e portano semi di
alberi. quando gli alberi crescono sottraggono spazio e luce agli
arbusti in basso. quindi quando il bosco raggiunge il suo climax
vegetativo, equilibrio dinamico, la siepe e gli arbusti o il semplice
prato sono già andati via perché fanno parte dell avanguardia dell
armata e quindi vanno sempre all’avanscoperta, ai limiti del bosco.
Semi vere icone della cultura contadina organismi viventi che con il
loro corredo genetico si muovono lungo una linea che oscilla tra il
valore funzionale quello emozionale e poetico e quello del segno e del
colore, percorso della pianta approfondito e riflessivo ma anche
artistico e giocoso.
La pianta nelle sue strategie di propagazione del seme apparecchia
colori stupendi per attrarre uccelli. riesce a produrre un pigmento
che da vibrazioni e frequenze di luce che attraggono determinati
uccelli, quindi intuisce le frequenze che gli uccelli vedono e inoltre
apparecchia colori e pigmenti diversi dalla pianta vicina, quindi
percepisce pure il colore delle altre piante. le piante che non hanno
una diffusione del seme legata nello specifico agli uccelli, come i
legumi che hanno una espulsione meccanica del seme, tendono a
mimetizzare il seme nell’immediato con il colore della terra dove
cadono. quindi si può pensare che nei vari millenni di evoluzione
della pianta il seme abbia assorbito il colore della terra in cui la
pianta e’ vissuta. molti legumi hanno colori neutri molto vicini ai
colori naturali della terra. anche i cerali possono rientrare in
questa ottica con i colori dei semi che riassumono i colori sabbiosi
della cosiddetta mezzaluna fertile. quindi una pianta produce un
pigmento che riflette la luce in un certo modo per produrre frequenze
di colore che attraggono determinati uccelli che vedono solo quelle
frequenze di colore o di luce e si differenzia dalle altre piante
vicine per bacche e pigmenti che producono altre frequenze di luce e
colore. una specie di fantasmagorico caleidoscopio questo rapporto
sinergico tra le piante della stessa comunità vegetale e gli uccelli
che frequentano tale comunità. nel 1973 e’ uscito un disco dei led
zeppelin con una insolita copertina caleidoscopica in cui dei dischi
di cartone sovrapposti producono mutamenti di colore prospettive di
disegni, d altra parte la musica del dirigibile zeppelin e’ la colonna
sonora ideale di questo quaderno, infatti si diceva che se dio avesse
la voce sarebbe sicuramente quella di robert plant: physical graffiti
Mi piace pensare al brano ancestral voices del art ensemble of Chicago
che metteva in scena una sorta di teatro di strada con costumi
africani, volti pitturati e una forte attitudine alla resa
spettacolare della loro musica. ecco allora le voci ancestrali
richiamano sicuramente influenze culturali africane ma immagino in
questo ambito riferite al codice genetico che ogni singolo seme
possiede. voglio chiudere con il brano universal mother del
trombettista don cherry geniale folletto del free jazz spinto alla
ricerca di contaminazioni spirituali con temi e filosofie dell
oriente. madre universale, con un accorato mantra
om mani padme hum
salve o gioiello nel fiore di loto
il suo significato e’ fortemente simbolico e viene raccomandato in
tutte le situazioni di difficoltà:
la collocazione del gioiello,
l illuminazione nel loto,
la coscienza umana.
seme s.m.: nella pianta o nel frutto il corpo riproduttivo di varia
forma colore e dimensioni, dalla cui germinazione ha origine un nuovo
organismo vegetale
il seme oltre che essere al limite tra cultura materiale e cultura
immateriale azzera alcuni parametri culturali e linguistici. il
concetto seme esprime in modo immediato la sua essenza senza altre
condizioni
il pachaging dei semi
arte del pacco o dell involucro e dei colori
rosso: energia, il rosso semplicemente attrae, bacche di biancospino
piracanta sorbo
blu: classico e tradizione bacche di viburno mirto
giallo: solare e moderno piace a tutti, più va verso l arancione più
diventa irresistibile, bacche di corbezzolo sorbo degli uccellatori
piracanta
nero: eleganza conferisce eslusivita al contenuto, bacche di ligustro e alloro
verde: rassicura sulla qualità del prodotto, ghiande e nocciole
love difference!
Ferdinando Renzetti – f.renzetti@casediterra.it