Grecia, fragole e sangue
Mi è tornato alla mente un film di quando ero ragazza, Fragole e Sangue -toccante e realistica testimonianza della cinematografia del 1970- nel leggere che “il 30 luglio sono stati assolti in Grecia due agricoltori che il 17 aprile 2013 spararono contro un gruppo di raccoglitori di fragole del Bangladesh che reclamavano le loro paghe, ferendone 28. In un verdetto davanti al Tribunale di Patrasso, descritto come “un oltraggio e una vergogna”, si sono scatenate le proteste: il proprietario della fattoria e il caposquadra sono stati scagionati da ogni accusa, tra le quali c’era anche quella di traffico di esseri umani…Moisis Karabeidis, l’avvocato difensore dei lavoratori ha definito “inumana e vergognosa” la sentenza del tribunale di Patrasso ed ha concluso affermando: “Oggi mi vergogno di essere greco“.
“Con un giro d’affari di più di 90 milioni di euro, la produzione di fragole copre la maggior parte (fino al 95%) del mercato greco, mentre il 70% è esportato in paesi quali Russia, Germania e Regno Unito, tra altri.”
Si, boicottiamo le fragole di Nea Manolada e poi? Continuare a piangere come quando ero una ragazza e non potevo sopportare tanta ingiustizia e in piazza a correre correre per evitare di essere colpita?
Leggo pure notizie più piacevoli culturalmente come ad esempio che “la spedizione italiana scientifica e culturale “Mediterranea“, salpata il 17 maggio scorso da San Benedetto del Tronto, approderà ad Atene il 30 agosto, dopo quattro mesi di navigazione, dove darà il via, per un mese intero, a un intenso programma di eventi e incontri culturali, tra questi il 16 settembre all’Istituto italiano di Cultura di Atene, Simone Perotti insieme a Silvana Vassilli, addetto culturale dell’Ambasciata italiana ad Atene e direttore dell’Istituto organizzano un incontro/dibattito sul tema: “Quale Umanesimo dopo la crisi?”.
Ho come l’ impressione che a certe notti di assenza di umanità, seguano solo Albe dorate…E non è un film.E’ un massacro.
Doriana Goracci