Riforme “sfasciste” – Acerbo è dolce a confronto di renzie l’amaro

Verrebbe da definire le attuali quali “riforme fasciste”, per il loro autoritarismo, ma non è vero per evidente insufficienza fascista: la legge truffa Acerbo sulle elezioni e la composizione delle camere (1924) era più liberale e democratica di queste prodotte dalla cosiddetta “seconda repubblica”. La spiegazione, in effetti, è semplicissima: non esiste più una Repubblica, ovvero Res Publica, bensì una Res Privata di sanguinaria tirannide bancaria, strumento servile della criminale politica di espansione imperialista di un capitale che vuole strumenti decisionali docili ed agili per il suo apparato privato di sfruttamento.

Lo stato è privatizzato, corpo ormai separato e deviato della società.
Tocca a questo punto al popolo ripudiarlo, ricostruendo autonomamente uno stato pubblico dei cittadini.
E’ scontro frontale tra tirannide e libertà.
Ma sia chiaro: la tirannide non ha altro potere che l’obbedienza: ogni distruzione di obbedienza al tiranno è riconquista di libertà reale.

Si sa, non esistono i servi perché esiste il re, bensì il re perché i servi si credono tali.
La liberazione passa attraverso la distruzione dell’ipnosi obbediente.

Superando don Milani: l’obbedienza non è mai stata una virtù, solo la coscienza lo è.
Ma i proletari non hanno nulla da perdere ripudiando il legalitarismo formale borghese barbarodemocratico (poiché finto democratico, simulazione falsa e fraudolenta di un “governo del popolo”), che nella sua ristrutturazione capitalista getta la maschera del perbenismo di facciata e mostra il suo vero volto sanguinario di tirannide, oppressione, menzogna, guerra e rapina contro i popoli. E l’infame Renzusconi non ne è che una nuova variante

Ripudio assoluto e integrale del falso stato secondorepubblichino di violenta sanguinaria tirannide bancarioimperialista, senza se né ma o però, autonomia ed autogoverno del popolo sovrano, coscienza di classe e lotta di classe sono gli antidoti e la cura.
La libertà non è in vendita, né oggi né mai.

Vincenzo Zamboni

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Commento Ricevuto: “Condivido pienamente l’analisi sulla « res publica » e sono molto preoccupata per le sorti del nostro Paese.

E’ importante opporsi e denunciare tutto ciò perché mi pare che la democrazia, in Italia, sia in grave pericolo.

Renzi, continua a dire che deve fare le riforme che gli Italiani gli hanno chiesto ma è un’impostura perché le riforme che sta facendo non gli sono state chieste dagli Italiani ma dai capifila dell’economia e della finanza mondiale che vogliono toglierci tutti i diritti di un sistema democratico, smantellare il nostro modello sociale e renderci schiavi delle esigenze della speculazione finanziaria.

Uno Stato, quale esso sia, che opera in nome del popolo sovrano, non ha il diritto di indebitarsi in un sistema a tasso variabile. Siamo stati traditi da politici dilettanti, per non dire peggio, della democrazia e della « res publica » che hanno permesso all’economia e alla finanza di esautorare lo Stato. E’ necessario denunciare e rifiutare lo strozzinaggio della finanza mondiale, altro che fare le riforme delle nostre istituzioni per renderle più vulnerabili !

Anna Maria Campogrande

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