Palestina blindata, via terra e via mare… Dalla trappola non si fugge, ci si muore e basta!
Giorni fa, su La Sicilia, Tony Zermo (giornalista che considero unico per capacità di sintesi degli argomenti proposti al lettore) si chiedeva: “perché i palestinesi non fuggono per mare” (sottinteso,da Gaza)?
Semplice, ma Zermo lo sa benissimo: perché gli israeliani “bloccano” pure questa “via di fuga” così ferreamente dall’essere estremamente feroci.
Come dimostrato dalle cannonate sparate sui 4 bambini palestinesi che giocavano a palla sulla spiaggia.
Assassinati senza pagar dazio (come al solito), non perché scambiati per miliziani di Hamas ma affinché “piccoli terroristi non crescano”. Questo avviene troppo spesso a Gaza ed in Cisgiordania ove bimbi innocenti perdono la vita in quanto “effetti collaterali” della difesa di Israele. Zermo sa altrettanto bene che è sempre stato così dalla artificiale creazione di Israele in poi.
Una Palestina multi religiosa che, tutto sommato, vedeva convivere in pace ebrei, cristiani e musulmani veniva, il 14 maggio del 1948, scaraventata nell’abisso della guerra con l’indipendenza del neonato Stato di Israele.
Creatura aliena, frutto delle manipolazioni politico-economiche degli Usa e Gran Bretagna.
Vero che il nuovo stato venne subito attaccato da quelli arabi confinanti ma cosa ci si poteva aspettare, allora come ora, che facessero salti di gioia nel cedere territori e sovranità ai confratelli semiti?
Cosa fecero i vari Ben Gurion,Golda Meir, Rabin, Dayan, Sharon e soci (alcuni ex terroristi certificati dagli inglesi) di diverso dal “buon” Bibi Netanyahu? Niente…, nessun rispetto per le risoluzioni dell’Onu, nessun si alla creazione dello Stato Palestinese, niente Gerusalemme “città aperta” e via di seguito.
Con l’aggiunta della annessione di fatto sempre di Gerusalemme, di vasti territori della Palestina araba, della costruzione di mura ciclopiche, supercarceri e colonie ebraiche ove possibile e pure dove non dovrebbero starci.
Si, verissimo,vivono in costante stato d’allarme gli israeliani. Sono pur vittime di terrorismo sanguinoso.
Ma hanno l’esercito piú organizzato del mondo, i servizi segreti piú efficienti, persino le atomiche che nessuno (specie l’Onu) ricerca.
Quando Israele agisce o reagisce, sono migliaia di morti e feriti. Nessuno la ferma e neppure è in condizione di fermarla.
Fa (quasi tutto) quel che vuole, come e quando ritiene piú opportuno con il consenso, assolutamente maggioritario, del proprio popolo.
Temono, gli israeliani, solo due cose: la guerriglia urbana, casa per casa, ed i kamikaze.
Hamas non si arrende? Ci penseranno droni e bombe, oppure sicari in trasferta. Qualcuno difende davvero,sul campo, i Palestinesi? Chi voglia farlo è impotente davanti alle armi israeliane ed alla copertura politica degli Usa.
Mai il “buon” Bibi permetterà la nascita di uno Stato Palestinese e neppure chi guiderà Israele nel futuro lo farà, lo sappiamo tutti.
Piuttosto Israele cercherà di annettere quanto piú territori possibile, espellendone gli attuali abitanti. Ecco perchè Zermo, che ha sempre avuto a cuore la sorte dei Palestinesi, intelligentemente propone loro di fuggire via mare… per salvarli dalla “pulizia etnica”.
Un dato è incontrovertibile: milioni di ebrei sono giunti in Palestina da tutto il mondo e milioni di Palestinesi (secondo gli israeliani) devono pertanto andarsene.
Con le buone o le cattive…. ma le “buone” a Tel Aviv non le conoscono.
Vincenzo Mannello