Modena. Sistema sanitario, istituzioni distanti e cittadini vicini
Visita oculistica a Modena, sistema sanitario…. ed umani che ci lavorano
Articolo di riferimento: http://altracalcata-altromondo.blogspot.it/2014/07/modena-visita-oculistica-del-24-luglio.html
Carissimo Paolo, scusa se ti do già del “tu” anche se non ci conosciamo, sono una lettrice del vostro giornaletto da un paio di anni (mi sembra) e mi piace molto. Mi piacerebbe anche conoscervi di persona, ma non so quando questo possa accadere. Vorrei risponderti per quanto riguarda la tua visita oculistica al policlinico di Modena.
Concordo con “Santa ” Caterina che avere un appuntamento nel giro di 2 giorni è davvero un colpo di C…, del resto però ne hai anche tutti i diritti. Diciamo che l’universo ha voluto farti un regalo.
Sono un’infermiera che lavora a Bologna in un ospedale come il policlinico di Modena, posso capire lo smarrimento di una persona quando entra in certi luoghi, come dicevi tu: -Nell’immenso ospedale pieno di scale, androni, sale, salette, diramazioni, cartelli, cartelloni, piani, ascensori, uffici, scartoffie, infermieri, medici vaganti, pazienti…-
Succede anche a me d’incontrare persone vaganti con un foglio in mano senza nessuna idea di dove devono andare (o sbattere la testa)e chiedermi disperate delle indicazioni, a volte, quando il mio tempo me lo permette le accompagno anche a destinazione, ma questo è a parte.
La voglia di risponderti mi è venuta per due motivi: il primo è comunicarti che CUP significa Centro Unificato di Prenotazione, e l’altro è rispetto al tuo commento sulla sanità, cito testualmente “A dire il vero non ero per nulla contento, né di dover andare a Modena (poiché la cosa avrebbe costretto Caterina ad accompagnarmi, facendo tutto di corsa durante una giornata per lei lavorativa) né di sottomettermi alle norme sanitarie che obbligano un povero cristo a sottostare alle esigenze di una sanità veramente malfunzionante.”
E’ quel “veramente mal funzionante” che mi ha toccato profondamente, nel senso che sono in parte d’accordo con te, ma per me è molto deludente ed amareggiante in quanto ho sempre creduto nella sanità pubblica perché credo che il diritto alle cure sia VERAMENTE un diritto per ogni persona (non solo del cittadino) avere delle cure adeguate e per me che mi sono sempre impegnata nel mio piccolo a far sì che questo avvenisse, ma forse con scarsi risultati.
Scusami non so bene dove voglio andare a parare, ma forse volevo solo farti sapere che ancora ci sono degli operatori della sanità che ci credono e che nel loro orario di lavoro e non solo si adoperano perché questo non sia solo un’utopia ma la realtà, ma forse questo non basta.
Spero veramente di poterti conoscere un giorno, sia tu che Caterina. Grazie per avermi letto fino a qui, un forte abbraccio e grazie anche per il vostro Giornaletto di Saul.
A presto
Mirella
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Rispostina di Paolo D’Arpini: “Cara Mirella, ricevere la tua lettera mi ha molto rasserenato sul funzionamento del servizio sanitario italiano. In fondo è un po’ come per tutto il resto, in Italia ci sono milioni di italiani onesti e sinceri che operano in un contesto burocratizzato e cariato da corruzione politica ed amministrativa.
Sicuramente i semplici dipendenti come te, e come l’oculista Rosa che mi ha visitato con accuratezza e simpatia, sanno compiere il loro dovere e sono consapevoli di essere cittadini come tutti gli altri, che magari all’occorrenza sanno di potersi trovare “dall’altra parte” e quindi si comportano umanamente. E posso rassicurarti che -in fondo- anche nelle più alte cariche dello stato esistono persone degne e rispettose della costituzione repubblicana e fungono da buon esempio per il buon funzionamento delle istituzioni. Ricordo ad esempio diversi anni fa in cui scrissi all’allora Presidente della Consulta (che non nomino per non metterlo in imbarazzo, anche se non ricopre più la carica), in cui gli feci presente come il cittadino qualunque fosse distante dalle istituzioni ed emarginato dai meccanismi farraginosi del “potere costituito”. Glielo prospettai in termini poetici, parlando di un “palazzo di ghiaccio” in cui qualsiasi rapporto umano veniva “congelato” entrandovi in contatto. Lui mi rispose, e non solo questo, dopo poco tempo, un po’ prima di andare in pensione, compì un atto molto poco “virtuale” rimandando al mittente “per assenza di corretta formulazione” un parere della Corte di Cassazione…
Non dico altro per non rendere troppo riconoscibile l’evento. In ogni caso, tornando al sistema sanitario, ti dirò che in fondo la colpa del “malfunzionamento” non risiede certo negli operatori come te… anzi!
Un saluto affettuoso, Paolo
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Rispostina aggiunta di Caterina Regazzi: “Cara Mirella, mi inserisco anch’io… capisco la tua amarezza nel leggere quella critica da parte di Paolo, ma lui è, per principio, un po’ negativo nei confronti di tutto quello che è il sistema e comunque, in effetti, le lungaggini della sanità per avere un appuntamento le conoscerai meglio di me. Penso che si riferisse più che altro a questo aspetto e alle complicazioni che prendere un appuntamento per un semplice controllo della vista comporta (appuntamento col medico curante, impegnativa del medico curante, prenotazione al CUP, attesa di, a volte (spesso) mesi per avere l’appuntamento) Sembra che facciano apposta affinché ci si affidi alla Sanità privata e fortuna che siamo in Emilia Romagna! Meglio mantenersi in salute e non aver bisogno di medici e ospedali.
Del personale comunque niente da dire, il più delle volte fa anche troppo e ne so qualcosa, mia madre, prima di andarsene, ha frequentato ospedali per due anni filati, non ti dico, o meglio, se ne può parlare a voce…. anzi, se ti farà piacere, la sera dell’8 agosto abbiamo pensato di fare un picnic al fiume Panaro, qui a Spilamberto, ci sarà la luna e ci possiamo fermare sul greto ed accendere un focherello e fare quattro chiacchiere nella natura e mangiare assieme quel che ognuno avrà portato.
L’occasione è anche per salutare gli amici ed invitarli a raggiungerci nelle Marche dove, Paolo ed io, andremo a Treia per una vacanzetta conviviale ecologista (vedi: http://bioregionalismo-treia.blogspot.it/2014/05/treia-dal-22-al-24-agosto-2014-tre.html). Se vuoi puoi chiamarci al 333.6023090. Ciao, Caterina