Caterina Regazzi: “Pensieri di vita dopo le votazioni del 25 maggio 2014″
Dopo essere andata a votare la mattina del 25 maggio 2014 volevo fare una passeggiata al fiume con Magò e portare così agli animali del bosco tutte quelle nocciole con qualche nocciolina e qualche noce e qualche giuggiola secca che stavano lì nel portafrutta. Ma Magò non ne vuol sapere. Si ferma indietro e mi guarda passano due signori in bicicletta e le dicono qualcosa:” Dove vuoi andare?” ed io rispondo per lei: “Vuole andare a casa, è diventata pigra!” E loro:” forse le da fastidio il sole!” ed in effetti c’era un sole forte e vedo che lei strizza gli occhi e poi forse con quel pelo, avrà anche caldo. Torniamo indietro e mi viene voglia di andare a prendere un getto di rosa canina che ho visto spuntare qualche giorno fa in mezzo alla siepe di un palazzo adiacente al mio. La rosa canina è Wild rose dei fiori di Bach, un fiore che cura l’apatia, aiutando a riprendere la gioia di vivere. Mentre vado e stacco il pezzetto cercando di non pungermi (quante spine ha! Anche questo è significativo) vedo da lontano un signore che conosco e che abita da queste parti. Si chiama Roberto e stava dietro ad un allevamento di suini che ha chiuso già parecchi anni fa. Lui sarà sugli 80 e deve aver avuto qualche problema di salute. Mi faccio riconoscere e lo saluto. Come già aveva fatto altre volte comincia a raccontare, del paese dove abitava in gioventù e delle persone, compresa la sua famiglia di origine, che ormai sono al cimitero. Mi racconta di essere andato a trovare uno dei vecchi compagni di scuola e di aver progettato con lui di organizzare un pranzo o una cena con quelli di loro che ancora ci sono…. ma faticano a trovarli! Credo che avrebbe bisogno di Honeysuckle (il caprifoglio), che cura la malinconia e il rimpianto del passato, aiutando a vivere il presente. Tornata a casa ho messo la rosellina nella terra, l’ho annaffiata ed ho impastato il pane. Stavolta ci metterò anche i semi di lino e di papavero, speriamo che lieviti bene! Ogni volta è una sorpresa come se fosse la prima volta, perché lo stato del lievito non è mai uguale, a volte più acido, a volte meno, a volte più stanco, a volte più fresco, proprio come noi umani!
Caterina Regazzi