Intelligence da Sigonella – Insediato il team pugnace di pronto intervento pacifico
Marines a Sigonella – Pronti alla pugna
Zitti, zitti (ma non troppo, qualcosa hanno fatto trapelare) un “team di pronto intervento” di 180 marines si è piazzato a Sigonella (a due passi da Catania), la base logistica piú importante nel Mediterraneo che gli Usa controllano (formalmente “dipende” dall’Italia) per assistere la flotta operante nel Mare Nostrum (non quella,italiana, che imbarca profughi ma la “loro”).
In verità Sigonella è molto, molto di più.
Già dal 1967 servì a sostenere Israele nelle guerre contro l’Egitto. Poi a supportare le gloriose operazioni della Nato in Libano, Somalia, Irak, Afghanistan ed in Libia. Ultimamente con il posizionamento di droni sempre piú sofisticati,capaci di arrivare fino all’Oceano Indiano per colpire chiunque e dovunque.
Senza contare le “leggende metropolitane” (le conosco bene perché catanese) che narrano di piste sotterranee con relative rampe di lancio di ordigni nucleari.
Insomma una base totalmente sottratta alla sovranità nazionale italiana tranne quando,nel 1985, Craxi minacciò di catturare l’intera Delta Force che aveva rapito Abu Abbas (sequestratore della Achille Lauro) per tradurlo negli Usa.
Quella volta i marines “si arresero” ma fu l’eccezione che conferma la regola.
Ora trapela sulla stampa,con scarso rilievo,l’arrivo della “Special purpose marine air…etc,etc.”.
Questi mica si muovono per niente…., cosa bolle in pentola?
Tiranni in vista da abbattere non se ne vedono nei dintorni. Quelli che ci sono fanno parte della “famiglia” a stelle e strisce, in qualità di fedeli servitori.
Ci sarebbe Assad,il più papabile ad essere assalito ed assassinato. Specie ora che sta vincendo la guerra contro Al Qaeda e pure le prossime elezioni.
Mi sembra improbabile che Obama sfidi le difese siriane per tentare qualcosa ed, ancora piú problematico, che voglia colpire indirettamente Putin via Siria.
Allora ? Algeria,Tunisia e Marocco sembrano relativamente calme. Egitto e Giordania sono momentaneamente al sicuro da minacce fondamentaliste. L’Africa subsahariana vede la presenza di francesi e dell’Onu per cui non sembra necessario si aggiungano gli specialisti Usa.
Restano, a mio modestissimo parere, Libano e Libia perché non oso neppure ipotizzare avventure in Iran.
Nel Paese dei Cedri (pare non sia rimasto neppure un albero) la situazione è esplosiva. Prima o poi qualcosa accadrà e, conoscendo la ferocia delle parti in causa e la improvvida presenza di soldati italiani, meglio non accada nulla.
Resterebbe la Libia……, ma non la avevano pacificata assassinando Gheddafi ?
Cosa temono gli americani? Che ci lasci la pelle un altro loro ambasciatore?
Non so, difficile capire a quale pugna siano pronti i 180 marines ed i 6 aerei parcheggiati a Sigonella….
Sono certo che, decollino o meno per qualche missione operativa, la solo loro presenza porta male….. sono “angeli della morte” al servizio del vecchio, carissimo Grande Satana (per l’occasione colorato).
Vincenzo Mannello
P.S. per una sommaria idea di quale reparto trattasi,cliccare:
http://www.dvidshub.net/unit/SPMAGTF-CR#.U3Tf8XVH6SQ