Unione Europea – Proposto un semestre italiano (”ombra”) popolare
Il governo Renzi si prepara al semestre italiano nell’Unione Europea con un piano liberista e autoritario che colpisce a fondo la Costituzione. Ce lo chiede l’Europa, dice questo governo come i suoi predecessori. Così abbiamo avuto l’età pensionabile più alta d’Europa e una serie continua di leggi per estendere il precariato, ultima il Jobs Act. L’Italia è il solo paese della Unione Europea che ha messo nella Costituzione la clausola capestro del pareggio di bilancio e ora il governo Renzi si prepara ad una nuova ondata di privatizzazioni e tagli di servizi e di posti di lavoro, coperti dalla concessione di uno sgravio fiscale che verrà pagato con la distruzione di ciò che resta dello stato sociale, anche tramite una “spending review” che, invece di colpire corruzione e privilegi, intende bastonare ulteriormente i più deboli.
La democrazia è in pericolo, si costruisce un sistema elettorale ancora più autoritario ed escludente di quello attuale e ovunque, sul piano delle relazioni sociali, crescono le spinte antidemocratiche, di cui è parte fondamentale il recente accordo tra Cgil-Cisl-Uil e Confindustria sulla rappresentanza sindacale, che massacra ulteriormente i diritti sindacali e del lavoro.
Il governo Renzi ha fatto proprio l’obiettivo delle classi dirigenti e dei poteri forti del nostro paese, di usare il vincolo europeo per realizzare una controriforma sociale e politica globale e la crisi è diventata la grande occasione per realizzare il progetto. Ma l’obiettivo della controriforma globale è anche quello che le classi dirigenti europee vogliono imporre in tutto il continente. Per questo l’opposizione al governo Renzi deve oggi essere parte della lotta contro il potere e i vincoli che ci vengono imposti dalla Unione Europea.
Basta con la retorica ipocrita che presenta come un processo democratico quello che è un processo autoritario guidato dai governi liberisti più forti, dalla tecnocrazia e dai poteri economici e finanziari. L’Unione Europea reale è quella che attraverso le politiche di austerità ha risposto alla crisi con decine di milioni di disoccupati in più, è quella che smantella la più grande conquista dei suoi popoli: lo stato sociale. È quella della distruzione dei contratti e dei diritti del lavoro, della precarizzazione, della delocalizzazione e dell’incentivo alla concorrenza selvaggia tra lavoratori. L’Unione Europea reale è quella della chiusura delle frontiere anche ai sopravvissuti delle stragi sul mare, è quella che ha imposto, con i diktat dei governi tedeschi e di quelli succubi della Germania, la sovranità limitata ai paesi debitori, stravolgendovi le regole democratiche e le stesse Costituzioni, è quella che ha massacrato la Grecia, grazie anche ai suoi governi complici, compiendo una politica di sopraffazione che copre di vergogna tutte le sue istituzioni. L’Unione Europea reale è quella che dopo avere imposto patti devastanti come il Fiscal compact e il Mes, ora all’insaputa dei suoi popoli sta trattando con gli Stati Uniti il TTIP, un trattato che mette finanza e multinazionali al di sopra di qualsiasi potere istituzionale.
Così come il governo Renzi, questa Unione Europea è il nostro avversario oggi e non possiamo più subirne le aggressioni senza reagire davvero. Mentre le forze reazionarie in tutto il continente accrescono il loro consenso strumentalizzando la rabbia sociale contro questa Europa, le principali forze politiche del centrosinistra e le grandi centrali sindacali ne appaiono come i principali sostegni. Questo provoca una situazione pericolosissima per la democrazia, che finisce soffocata tra la tecnocrazia finanziaria, i governi social-liberisti, le rivolte reazionarie.
Vogliamo usare il semestre italiano per costruire l’opposizione, la contestazione, l’alternativa al governo Renzi e al sistema di potere europeo di cui è parte e che lo sostiene. L’Italia è ancora indietro su questo terreno. I movimenti reali e le lotte sociali hanno finora faticato ad individuare le controparti e gli avversari da combattere. A differenza che negli altri paesi del sud Europa massacrati dalle politiche dell’Unione Europea, della Troika e dei governi liberisti, in Italia non abbiamo ancora visto nelle strade una lotta democratica di massa contro l’Unione Europea e i suoi vincoli all’altezza della gravità della situazione. Questo ha indebolito le lotte e soprattutto dato spazio alle forze leghiste e del populismo di destra. Se si vuole uscire dalla tenaglia tra le politiche liberiste e autoritarie del governo Renzi e i lepenismi, bisogna costruire rapidamente un campo democratico e anticapitalista contro questa Unione Europea. Per questo proponiamo a tutte le forze che si oppongono ad essa e al governo Renzi e che rifiutano entrambi, nel nome del lavoro, dei diritti sociali, dei Beni comuni e della democrazia, di incontrarsi per definire un percorso comune, partendo da tre scelte di fondo.
1) L’opposizione al liberismo di Renzi e dei governi europei di centro destra e centro sinistra e a tutte le controriforme .
2) La lotta per abbattere le politiche di austerità e i trattati e i vincoli che le impongono.
3) Il contrasto alla deriva autoritaria sia sul piano del sistema politico che delle relazioni sociali, dalla legge elettorale del governo Renzi all’accordo sindacale del 10 gennaio.
Partendo da questi punti intendiamo proporre la costruzione di un’alleanza di forze diverse, che si muovono assieme contro la disoccupazione e per i diritti del lavoro e i Beni comuni, contro le privatizzazioni e per il rilancio del pubblico e dei diritti sociali, contro l’autoritarismo, per la democrazia politica e sindacale, per la partecipazione.
Il nostro obiettivo è giungere al semestre di presidenza italiana della Unione Europea dando avvio ad un Controsemestre del lavoro, dei diritti sociali, dei Beni comuni e della democrazia, che si contrapponga ai contenuti liberisti del governo Renzi e dell’Unione Europea per tutta la durata del semestre italiano.
Per definire la piattaforma e il percorso del Controsemestre popolare, proponiamo un primo incontro il 23 aprile, alle 15, a Roma, in via Galilei 53 (fermata metro A, Manzoni).
Prime firme proponenti:
Giorgio Cremaschi – Ross@
Confederazione Usb
Confederazione Cobas
Rete 28 Aprile – Cgil
Rete dei Comunisti
Sinistra Anticapitalista
Militant – Rete Noi Saremo Tutto