Matteo Renzi ed il gioco dei tre bussolotti e della redistribuzione sociale
Il buon Matteo, sta semplicemente “spostando” risorse limitate da un posto all’altro.
Sta, più o meno consapevolmente, facendo il solito gioco dei tre bussolotti, evitando accuratamente il punto fondamentale del problema:
La mancanza di moneta!
La moneta circola, entra ed esce solo da questi tre comparti:
1) Bilancio interno privato (di cittadini ed imprese)
2) Bilancio interno Governativo (foglio della contabilità dello Stato)
3) Bilancio estero delle partite correnti (import-export di cittadini, Stato, imprese)
Fare circolare il denaro fra i primi due bilanci, non risolve il problema:
infatti rimangono da assumere i disoccupati (3.400.000X20.000= 68 Mld/anno), rimangono da integrare i sotto occupati (10.000.000X6000= 60 Mld/anno) e da rivalutare le pensioni (15.000.000X6000= 90 Mld)
Il totale fa 218 miliardi di euro, all’anno:
questo è, grosso modo, l’ordine della cifra sulla quale dobbiamo discutere, euro più, euro meno.
Non 10 o 12 miliardi!
Con questa Europa, dove la Germania fa la parte del leone, è da escludere si possano trovare 200 miliardi dall’export.
Inoltre, prenderli dall’export, è un principio malsano alla base:
infatti se ogni paese per fare quadrare il bilancio deve prendere i soldi dalle esportazioni, quali sono i paesi che importano?
Tutto si riduce ad una competizione sfrenata fra Stati che hanno come religione il “mors tua vita mea”.
Infine ci sarebbe il quarto punto :
4) Emissione di moneta da parte dello Stato
Infatti, al di là di una apparente e limitatissima operazione che Renzi fa di redistribuzione sociale, che possiamo considerare meritoria, il totale delle risorse rimane sempre quello:
se non adotti la quarta soluzione, i soldi devi prenderli dall’export, che abbiamo detto essere nel complesso irrealizzabile, oppure questi si limitano a “circolare” fra un comparto e l’altro, senza aumentare di un euro.
Questo implicherebbe ovviamente la nostra uscita dall’euro.
Claudio Zanasi