Venezia retrograda… anzi no all’avanguardia! – Come diventare “gay” sin dalla prima infanzia
Arrivare ai bambini attraverso le favole per contrastare l’omofobia.
Il Comune di Venezia ha dotato asili nido e scuole materne di quarantasei storie per bambini, regolarmente acquistate e distribuite in migliaia di volumi. E’ un’iniziativa di Camilla Seibezzi, la delegata del sindaco Giorgio Orsoni per le politiche contro le discriminazioni.
Si tratta che della dirigente che forse qualcuno ricorderà per aver proposto tempo fa l’abolizione dei termini «mamma» e «papà» da documenti e stampati istituzionali per sostituirli con qualcosa di meno identificante, del tipo ‘genitore 1′ e ‘genitore2′.
Camilla Seibezzi ora propone un ulteriore passo contro l’omofobia, seminando nelle docili menti dei bimbi dei 10 asili nido e delle 36 scuole dell’infanzia veneziane attraverso i libri.
Nella lista dei libri da leggere negli asili si trovano storie con riferimento sulle diverse forme familiari: nuclei con la sola mamma, con il solo papà, con due mamme e con due papà. C’è «Papà bis», storia di genitori che si separano introducendo una seconda figura genitoriale, ma c’è anche «E con Tango siamo in tre», dove due pinguini maschi covano un uovo.
Non tutti sono d’accordo con l’iniziativa, e a dare il via alle critiche è Tiziana Agostini, l’assessore comunale alle politiche educative: «Non è assolutamente possibile che i materiali arrivino direttamente nelle mani di piccoli e piccolissimi senza una adeguata valutazione dei tecnici e del personale competente».
Agostini va in profondità: «Vorrei evitare strumentalizzazioni. I bambini non devono mai essere usati come bandiera politica. E bisogna sempre tener conto delle varie sensibilità della nostra società».
Ma i libri sono già stati acquistati e pure distribuiti a tutte le municipalità che ora li faranno arrivare alle scuole, lo conferma Camilla Seibezzi: «Abbiamo speso diecimila euro, ma l’elenco era condiviso con il dirigente alle politiche educative».
(Fonte:http://www.lavocedivenezia.it)
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Mio commentino: “Non dimentichiamo che a Venezia quel tipo di “cultura” è di casa… http://www.youtube.com/watch?v=4aUoeNp7TC4” (P.D’A.)