Collettivo ecologista, civiltà dei consumi, nel paese di Bengodi, il non-voto in Sardegna, lettera a Guido Viale, reminiscenze oniriche…
Il Giornaletto di Saul del 18 febbraio 2014 – Collettivo ecologista, civiltà dei consumi, nel paese di Bengodi, il non-voto in Sardegna, lettera a Guido Viale, reminiscenze oniriche…
Care, cari,
Progetti per il Collettivo Ecologista 2014 – In sintonia con la tradizione anche quest’anno, festeggeremo il massimo fulgore della luce, il solstizio estivo. In questi giorni tutto combacia perfettamente, ed è possibile celebrare adeguatamente la coniugazione dei cinque elementi: etere, aria, fuoco, acqua e terra. L’incontro potrebbe iniziare anche dal venerdì 20 giugno, nel primo pomeriggio, quando il sole è caldo e l’aria dolce, per ritrovarci sulla riva del mare, e lì compiere il tradizionale lavacro sacrale, sinonimo di purificazione mentale e corporale. Poi a partire dalla mattina del 21 giugno iniziano le sessioni di “sharing”, nell’aia di OLIS. Verso sera, dopo la condivisione di cibo e bevanda, in un luogo preposto si svolge un rito propiziatorio davanti al fuoco, con salto della fiamma ed espressione di desideri (le donne sono pregate di vestire gonne larghe). E più tardi ancora ci sarà l’osservazione delle stelle ed una meditazione silenziosa, assieme a esercizi di respirazione. Questo è il senso della cerimonia che riproponiamo a Montesilvano, per ricordare la supremazia della natura su ogni artifizio dell’uomo… – Continua: http://altracalcata-altromondo.blogspot.it/2014/02/progetti-per-lincontro-collettivo.html
Lombardia. Orti didattici – Scrive Teodoro Margarita: “10.000 orti didattici, urbani, sociali. Regione Lombardia ha indetto questo bando. Si intitola “Orti per Expo”. Da seedsaver, e l’ho scritto sul mio blog su AAM TN “I semi e la terra”, non ho niente a che vedere con quell’evento. Da insegnante, che, a fatica, è riuscito a fare un orto a scuola, trattandosi di fondi pubblici, di una Regione che è anche mia, anche nostra, si, intendo partecipare al bando. Già scaricato e sottoposto alla mia Dirigente. Domani se ne parlerà in Collegio docenti e, facendo io parte anche del Consiglio d’Istituto, anche in quella sede. Invito tutti i soci a partecipare. Nel bando vi si parla dell’obbligo di avere nell’orto” almeno 5 varietà di essenze locali”. Noi, ne custodiamo molte di più. Ma è una buona cosa che nel bando, se ne siano ricordati…”
Civiltà dei consumi. Tutto è appeso ad un filo… – Scrive Luca Lombroso: “Spingi l’interruttore ed ecco si accende la luce; attacchi la presa ed ecco, frigo, freezer, lavatrice, lavastoviglie, televisione, computer, tutto funziona a meraviglia. Giri una levetta ed ecco la casa è calda alla temperatura giusta. Giri un rubinetto ed ecco che esce acqua potabile pronta da bere, ma volendo, anche calda per fare una doccia. Scendi di casa, giri la chiave ed ecco l’automobile, ruggente, pronta a partire. Nella nostra civiltà (ma non in tutto il mondo, ricordiamocelo) queste sono certezze quotidiane di cui nemmeno ci rendiamo conto. Diamo per scontato che una cosa funziona, spesso senza neanche sapere come è fatta e cosa c’è dietro. Non pensiamo, per esempio quando facciamo il pieno, da dove viene la benzina, come è estratto il petrolio, men che meno come si è formato o se qualche militare in “missione di pace” fa la guardia per consentirci di girare in auto. E nemmeno quando accendiamo la luce o uno dei tanti, ed a volte inutili elettrodomestici, ci chiediamo da dove venga l’energia e come sia stata prodotta. “ – Continua: http://bioregionalismo-treia.blogspot.it/2014/02/civilta-dei-consumi-tutto-e-appeso-ad.html
Commento di Elisabetta Casta: “Luca Lombroso è saggio e noi… gli incorreggibili sciuponi!!”
Russia. OGM banditi – Scrive La Voce della Russia: “La Russia si sta mostrando irremovibile nella sua aspirazione a mettere al bando l’uso di organismi geneticamente modificati nella produzione di generi alimentari. Lo ha dichiarato Nikolaj Fedorov, titolare del Ministero dell’Agricoltura prendendo la parola ad una riunione panrussa degli agricoltori. Le polemiche intorno agli Ogm tra gli scienziati, ambientalisti e produttori infuriano su scala mondiale già da tempo. Attualmente proprio i problemi legati all’uso degli organismi geneticamente modificati stanno impedendo l’aumento della produzione di derrate agricole con tecnologie ecocompatibili.”
Viviamo nel paese di Bengodi, ovvero dei cretini. Scrive Nereo Villa: “..Lo schiavo odierno, scientificamente persuaso dei limiti della conoscenza umana, parla della fallibilità del conoscere umano scimmiottando Karl Popper e tutti gli altri maestri del dubbio, i quali dubitano di tutto eccetto che dell’assoluta certezza della “finitezza” del pensiero umano, in base alla quale non hanno alcun dubbio del fatto che oggi non si debba credere possibile, non dico di possedere ma nemmeno di ricercare la verità, perché anche il solo cercarla genererebbe totalitarismi o… pensiero unico….” – Continua: http://www.circolovegetarianocalcata.it/2014/02/17/nereo-villa-viviamo-nel-paese-di-bengodi-ovvero-dei-cretini/
Firenze. Geoingegneria – Scrive NoGeoingegneria: “Padroni di nulla: cieli, acqua, terra. FIRENZE Sala Vanni 22 FEBBRAIO 2014 Piazza del Carmine- ore 14:30. Nel 1958 L. B. Johnson, futuro presidente USA, prometteva: «Dallo spazio riusciremo a controllare il clima, a provocare alluvioni e carestie, a invertire la circolazione negli oceani e far crescere il livello dei mari, a cambiare rotta alla corrente del Golfo e rendere gelidi i climi temperati»… Info. maria.heibel@gmail.com”
Accordo renzie-napolitano – Scrive Paolo Danieli: “Un giudizio su Renzi capo del governo prima ancora che cominci non sarebbe infatti un giudizio ma un pre-giudizio. Si può dire invece della forma, che in politica riveste sempre una sostanza, e cioè su come ci sia arrivato. Per la terza volta consecutiva il presidente del consiglio viene scelto con una modalità che non tiene conto della volontà del popolo”
Storie per l’infanzia. La favola della moneta debito – Scrive Lucio Sanna: “Immaginate una società in piccolo. Diciamo un paesino composto da un centinaio di abitanti nel quale ognuno abbia un ruolo diverso, ovvero sappia fare qualcosa che gli altri non sanno fare. Ci sarà quindi il calzolaio, il barbiere, il ristoratore, il muratore, il falegname ecc… Un modellino di società standard in scala ridotta. Immaginate ora che il denaro totale posseduto da questa piccola società ammonti a…diciamo a…” – Continua: http://paolodarpini.blogspot.it/2014/02/storie-per-linfanzia-la-favola-della.html
Venezuela contro gli OGM – Scrive Nicola Bizzi: “L’Assemblea Nazionale del Venezuela si appresta ad approvare una proposta di legge volta a vietare la coltivazione ed il consumo di alimenti transgenici. La stampa italiana di regime, solitamente poco attenta alle vicende dell’America Latina, ha ignorato del tutto una notizia di grande importanza, che ha avuto una vasta eco sui quotidiani di tutto il mondo: il Venezuela ha apertamente dichiarato guerra alle coltivazioni OGM”
Metastasi e placebo – Scrive Franca Oberti a commento dell’articolo http://altracalcata-altromondo.blogspot.it/2014/02/metastasi-placebo-e-nocebo-due-facce.html-: “Interessante e chiaro tutto il concetto. Da tempo mi occupo di questi argomenti sia come terapeuta che, ahimè, come paziente. A completamento di quanto letto, invio una mia poesia e un grazie di cuore per le conferme che ho trovato nel testo…”
Sardegna. Spaccio di promesse false – Scrive Vincenzo Mannello: “E mentre Napolitano formalmente “consulta” questo e quello, affidando a Renzi il terzo mandato concesso ad un non-eletto dal popolo, in Sardegna trionfa il primo partito d’Italia: quello astensionista. Quasi il 48% degli elettori non si è recato alle urne, aumentando il proprio consenso del 15% rispetto alle passate elezioni. Non ha alcuna importanza su chi sarà il prossimo presidente della regione Sardegna: Pigliaru o Cappellacci, pari sono. Emanazioni della partitocrazia romana che opprime questa sfortunata regione; facce della stessa moneta con cui vengono spacciate false promesse al popolo sardo..” – Continua: http://altracalcata-altromondo.blogspot.it/2014/02/sardegna-astensionismo-e-disaffezione.html
Marò. Mercenari – Scrive Sonia Carbone: “Mercenari o militari? quello che non vi dicono … Sicurezza pubblica a pagamento. Con il monopolio del Ministero della difesa. Gli armatori italiani per proteggere il loro carico dai pirati, si possono avvalere del supporto della Marina militare (o di altre forze armate) pagando però “tutti gli aspetti connessi all’attività”. Lo dice il decreto legge n.107 convertito con la legge n.130 del 2 agosto 2011. Il costo che il proprietario del mercantile è costretto a sostenere è sostanzioso. Tremila euro al giorno per una pattuglia composta da sei marò per l’intera durata del viaggio”
Lettera aperta a Guido Viale – Scrive Resistenza: “Caro Guido Viale, da tempo seguiamo con attenzione e interesse i tuoi interventi (su il manifesto e altri canali di informazione e controinformazione che pubblicano normalmente i tuoi scritti) e l’attività che hai svolto (almeno fino a poco prima delle elezioni politiche del febbraio scorso) nell’ALBA. I tuoi scritti sono sempre ricchi di proposte e progetti per rimettere in piedi l’economia reale, fanno vedere bene che è possibile rimetterla in piedi tutelando (e anzi allargando) l’occupazione, i diritti dei lavoratori e la loro sicurezza, difendendo il territorio e l’ambiente, rispondendo alle esigenze della collettività..” – Continua: http://retedellereti.blogspot.it/2014/02/resistenza-lettera-aperta-guido-viale.html
Varese. Omofobia e galera – Scrive Giuliano Amato: “Mi denuncio: sono omofobo e pronto ad andare in galera. Ho notificato una diffida al governo: Ritiri subito il progetto alla Goebbels gestito da gay, lesbiche e trans. Stop ai fascicoli che ‘rieducano’ docenti e bidelli. Gli alunni devono portarsi da casa la carta igienica perché mancano i soldi, ma la Presidenza del Consiglio dei ministri, attraverso l’Unar, ha deciso che fosse prioritario fornire alle scuole di ogni ordine e grado «gli strumenti per approfondire le varie tematiche legate all’omosessualità»…”
Commento di Vincenzo Zamboni: “A mio parere, i diritti umani devono valere per tutti, altrimenti non ha senso chiamarli diritti umani, perché privilegerebbero una parte soltanto dell’umanità. Tra questi diritti umani c’è anche il diritto di essere stupidi”
Fra il sogno e la veglia – Forse sarà stata la lettura di una storia ebraica, raccontata da Osho, mentre stavo semi-sdraiato sulla brandina, in cui si parlava di un tipo talmente insonnolito nella vita che non riusciva mai a distinguere il sogno dalla veglia… Poi si ritrova nel vuoto assoluto, in cui tutto il suo mondo era scomparso, anche la sua forma non c’era più, si ritrova insomma a dover affrontare, nella sua totale meraviglia ed ignoranza, una condizione in cui non sa nemmeno di essere morto (o vivo…?). Oggi, a proposito di stato fra sonno e veglia, mi vedevo in un semi-sogno in cui essendo consapevole di stare per addormentarmi e non volendo perdere la lucidità dello stato di veglia cercavo di fare uno sforzo per tirar fuori un braccio dal letto in modo che il fresco mi mantenesse sveglio… e così è accaduto che mi sono “svegliato”… – Continua: http://riciclaggiodellamemoria.blogspot.it/2014/02/fra-il-sogno-del-sonno-ed-il-sogno.html
Ci sono due bei raccontini all’interno di questo post… leggeteli, mi raccomando… ciao, Paolo/Saul
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Pensiero poetico del dopo Giornaletto:
“Quando la città retta a democrazia si ubriaca di libertà confondendola con la licenza, con l’aiuto di cattivi coppieri costretti a comprarsi l’immunità con dosi sempre massicce d’indulgenza verso ogni sorta di illegalità e di soperchieria; quando questa città si copre di fango accettando di farsi serva di uomini di fango per potere continuare a vivere e ad ingrassare nel fango; quando il padre si abbassa al livello del figlio e si mette, bamboleggiando, a copiarlo perché ha paura del figlio; quando il figlio si mette alla pari del padre e, lungi da rispettarlo, impara a disprezzarlo per la sua pavidità; quando il cittadino accetta che, di dovunque venga, chiunque gli capiti in casa, possa acquistarvi gli stessi diritti di chi l’ha costruita e ci è nato; quando i capi tollerano tutto questo per guadagnare voti e consensi in nome di una libertà che divora e corrompe ogni regola ed ordine; c’è da meravigliarsi che l’arbitrio si estenda a tutto e che dappertutto nasca l’anarchia e penetri nelle dimore private e perfino nelle stalle?
In un ambiente siffatto, in cui il maestro teme ed adula gli scolari e gli scolari non tengono in alcun conto i maestri; in cui tutto si mescola e si confonde; in cui chi comanda finge, per comandare sempre di più, di mettersi al servizio di chi è comandato e ne lusinga, per sfruttarli, tutti i vizi; in cui i rapporti tra gli uni e gli altri sono regolati soltanto dalle reciproche convenienze nelle reciproche tolleranze; in cui la demagogia dell’uguaglianza rende impraticabile qualsiasi selezione, ed anzi costringe tutti a misurare il passo delle gambe su chi le ha più corte; in cui l’unico rimedio contro il favoritismo consiste nella molteplicità e moltiplicazione dei favori; in cui tutto è concesso a tutti in modo che tutti ne diventino complici; in un ambiente siffatto, quando raggiunge il culmine dell’anarchia e nessuno è più sicuro di nulla e nessuno è più padrone di qualcosa perché tutti lo sono, anche del suo letto e della sua madia a parità di diritti con lui e i rifiuti si ammonticchiano per le strade perché nessuno può comandare a nessuno di sgombrarli; in un ambiente siffatto, dico, pensi tu che il cittadino accorrerebbe a difendere la libertà, quella libertà, dal pericolo dell’autoritarismo?
Ecco, secondo me, come nascono le dittature. Esse hanno due madri.
Una è l’oligarchia quando degenera, per le sue lotte interne, in satrapia. L’altra è la democrazia quando, per sete di libertà e per l’inettitudine dei suoi capi, precipita nella corruzione e nella paralisi.
Allora la gente si separa da coloro cui fa la colpa di averla condotta a tale disastro e si prepara a rinnegarla prima coi sarcasmi, poi con la violenza che della dittatura è pronuba e levatrice.
Così la democrazia muore: per abuso di se stessa. E prima che nel sangue, nel ridicolo.” (Platone)